Sentirsi trascurato dal partner
Salve.
Sono un uomo di 46 anni e convivo da circa due anni con la mia compagna, ma stiamo insieme da 4.
Siamo coetanei.
I primi 2 anni siamo stati molto bene, intimità costante, rapporti intimi con cadenza bisettimanale, tempo sufficiente dedicato a noi coppia; da premettere che lei separata ha un bimbo di 11 anni che le assorbe molto tempo.
POICHÉ vivevamo separatamente a 25 km di distanza mi sono affittato un appartamento a 500 m da lei per stare più vicini senza essere troppo invadente (appartamento che ho conservato tuttora che convivo con lei x i nostri momenti intimi).
Nell'ultimo anno visto che il rapporto tra me e suo figlio è diventato più stretto abbiamo deciso di convivere essendo anche ben accettato dal ragazzino.
Con la convivenza il rapporto di coppia si è modificato.
Pur essendo la mia compagna amorevole e come se negli ultimi mesi dedicasse il 99 per cento del tempo al ragazzino.
Sempre disponibile ad accompagnarlo alle feste.
Lo accompagna 3 volte alla settimana agli allenamenti di calcio e vi rimane x vederli costantemente.
Tutto il tempo libero dedicato a lui, con poco tempo dedicato a noi 2 anche xche entrambi lavoriamo a turni in ospedale.
Inoltre Lei dorme con il bimbo che in nessun modo vuole dormire da solo.
Quindi i rapporti intimi si sono ridotti ad 1 volta a settimana solo xche'insisto io (andiamo nella vecchia casa affittata) e preferibilmente quando il suo ex marito in quei rari momenti viene a prendere il bimbo.
Oppure si dedica ai servizi della casa ed alle commissioni x i genitori.
Vacanze quasi sempre in 3.
Ora non mi dispiace partecipare ai giochi ed agli interessi del bimbo che io vedo come un figlio.
Ma quello che mi da frustrazione e sconforto è che lei non riesce a trovare un momento x la coppia se non raramente.
Lei in realtà sta bene così.
Quando le ho proposto terapia di coppia ha sempre rifiutatox cui sto andando da solo.
Mi sento svilito e frustrato come uomo.
Considerato più come un compagno di giochi x il bambino.
Lei è affettuosa con me.
mi chiede se ho fatto vedere i compiti a... Quando lavora.
Se ho comprato questo... O quello x lui.
Se ho prenotato la vacanza in 3... Se lo ho accompagnato a... Quando lei non è in casa Ma è come se spesso si dimenticasse di essere donna e compagna prima di tutto.
Certo magari è premurosa nel lavare i vestiti o preparare il pranzo x il mio lavoro ma poi passano giorni o settimane e si dimentica dell'intimita'.
Del resto le occasioni x stare soli sono poche e sono io quello che deve fare i salti mortali x cambiare i turni e la mia vita spesso inutilmente xche lei ha da fare commissioni.
Sono un uomo di 46 anni e convivo da circa due anni con la mia compagna, ma stiamo insieme da 4.
Siamo coetanei.
I primi 2 anni siamo stati molto bene, intimità costante, rapporti intimi con cadenza bisettimanale, tempo sufficiente dedicato a noi coppia; da premettere che lei separata ha un bimbo di 11 anni che le assorbe molto tempo.
POICHÉ vivevamo separatamente a 25 km di distanza mi sono affittato un appartamento a 500 m da lei per stare più vicini senza essere troppo invadente (appartamento che ho conservato tuttora che convivo con lei x i nostri momenti intimi).
Nell'ultimo anno visto che il rapporto tra me e suo figlio è diventato più stretto abbiamo deciso di convivere essendo anche ben accettato dal ragazzino.
Con la convivenza il rapporto di coppia si è modificato.
Pur essendo la mia compagna amorevole e come se negli ultimi mesi dedicasse il 99 per cento del tempo al ragazzino.
Sempre disponibile ad accompagnarlo alle feste.
Lo accompagna 3 volte alla settimana agli allenamenti di calcio e vi rimane x vederli costantemente.
Tutto il tempo libero dedicato a lui, con poco tempo dedicato a noi 2 anche xche entrambi lavoriamo a turni in ospedale.
Inoltre Lei dorme con il bimbo che in nessun modo vuole dormire da solo.
Quindi i rapporti intimi si sono ridotti ad 1 volta a settimana solo xche'insisto io (andiamo nella vecchia casa affittata) e preferibilmente quando il suo ex marito in quei rari momenti viene a prendere il bimbo.
Oppure si dedica ai servizi della casa ed alle commissioni x i genitori.
Vacanze quasi sempre in 3.
Ora non mi dispiace partecipare ai giochi ed agli interessi del bimbo che io vedo come un figlio.
Ma quello che mi da frustrazione e sconforto è che lei non riesce a trovare un momento x la coppia se non raramente.
Lei in realtà sta bene così.
Quando le ho proposto terapia di coppia ha sempre rifiutatox cui sto andando da solo.
Mi sento svilito e frustrato come uomo.
Considerato più come un compagno di giochi x il bambino.
Lei è affettuosa con me.
mi chiede se ho fatto vedere i compiti a... Quando lavora.
Se ho comprato questo... O quello x lui.
Se ho prenotato la vacanza in 3... Se lo ho accompagnato a... Quando lei non è in casa Ma è come se spesso si dimenticasse di essere donna e compagna prima di tutto.
Certo magari è premurosa nel lavare i vestiti o preparare il pranzo x il mio lavoro ma poi passano giorni o settimane e si dimentica dell'intimita'.
Del resto le occasioni x stare soli sono poche e sono io quello che deve fare i salti mortali x cambiare i turni e la mia vita spesso inutilmente xche lei ha da fare commissioni.
[#1]
>>> Con la convivenza il rapporto di coppia si è modificato
>>>
Certo, perché è quello che immancabilmente accade a ogni coppia quando passa dalla frequentazione sporadica alla condivisione di un tetto.
Il punto è che questa modificazione andrebbe gestita. Cioè occorre innanzitutto essere consapevoli che è una realtà. E poi parlarne con l'altro quando si vengono a creare incomprensioni sui bisogni reciproci come quella che sta descrivendo.
Da ciò che dice si capisce che ne avete già parlato, ma forse non nello stesso tono con cui lo sta facendo qui. Dovrebbe essere capace di farle sentire il suo disagio. Ed eventualmente chiarire prima a se stesso fin dove è disposto a stare in una coppia dove semba che la massima soddisfazione l'abbia l'altra persona, ma non tu.
D'altra parte sembra che lei abbia preso una strada dove si sente in competizione con il figlio della sua compagna. Cioè in qualche modo si mette sullo stesso piano di un bambino di 11 anni, cosa che andrebbe evitata. Lei di anni ne ha 46 e quindi si presuppone che dovrebbe essere capace di badare a se stesso. Mi rendo conto che sia una valutazione difficile, senza conoscerla, quindi gliela lascio solo come ipotesi.
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Certo, perché è quello che immancabilmente accade a ogni coppia quando passa dalla frequentazione sporadica alla condivisione di un tetto.
Il punto è che questa modificazione andrebbe gestita. Cioè occorre innanzitutto essere consapevoli che è una realtà. E poi parlarne con l'altro quando si vengono a creare incomprensioni sui bisogni reciproci come quella che sta descrivendo.
Da ciò che dice si capisce che ne avete già parlato, ma forse non nello stesso tono con cui lo sta facendo qui. Dovrebbe essere capace di farle sentire il suo disagio. Ed eventualmente chiarire prima a se stesso fin dove è disposto a stare in una coppia dove semba che la massima soddisfazione l'abbia l'altra persona, ma non tu.
D'altra parte sembra che lei abbia preso una strada dove si sente in competizione con il figlio della sua compagna. Cioè in qualche modo si mette sullo stesso piano di un bambino di 11 anni, cosa che andrebbe evitata. Lei di anni ne ha 46 e quindi si presuppone che dovrebbe essere capace di badare a se stesso. Mi rendo conto che sia una valutazione difficile, senza conoscerla, quindi gliela lascio solo come ipotesi.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.5k visite dal 14/02/2022.
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