Mio figlio di 14 anni ha erezioni continue quando è affianco a me

Da quasi un anno, quando torno la sera dal lavoro, mio figlio mi accompagna sempre al piano di sopra, dove c'è la mia camera e di conseguenza dove mi cambio.
Ecco, quando questo accade noto che mi guarda i genitali, cercando di non farsi notare.
Anche quando ci sediamo sul divano e gli dico di avvicinarsi a me, lui arrossisce un po', e quando entra in contatto con me, che sia un braccio o una gamba, ha un'erezione.
Ora, so che alla sua età sono normali erezioni "casuali", ma sono abbastanza sicuro che ci sia di più.
In aggiunta, so perfettamente che lui sia bisessuale, dato che ha avuto sia ragazzi che ragazze (dei ragazzi non ne ha mai parlato, mi è stato raccontato da sua sorella maggiore a cui si confida), e io lo supporto pienamente.
Secondo voi, come potrei iniziare una conversazione con lui, per parlarne?
Grazie in anticipo per chi risponderà
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente padre di un 14enne,

se Lei sa "..che alla sua età sono normali erezioni casuali.. " perchè invita Suo figlio 14enne ad avvicinarsi a Lei sul divano? Quel certo distanziamente fisico - anche negli abbracci, ed es. - che istintivamente ragazzo e ragazza ricercano in questa fase ha un suo ben preciso significato evolutivo, serve cioè alla loro crescita psico-sessuale. E dunque perchè violarlo?

Ed inoltre, perchè cambiarsi d'abito in sua presenza mostrando - a quanto dice - i genitali? Solitamente si indossa la biancheria ..
Tenga conto che nell'età della preadolescenza si rafforza il pudore come confine tra il corpo proprio e quello dell'altro, come rispetto per la propria intimità, e che ciò rappresenta per l* preadolescente un fattore protettivo nei confronti delle esperienze precoci o banali. Il pudore dunque è ben diverso dalla vergogna. L'adulto deve collaborare però, mostrando di possedere quel confine che ai ragazz* - confusi/e - capita di violare attraverso il sexting. Al proposito può leggere: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3587-figli-minorenni-sesso-e-internet.html .

Eviti inoltre di etichettarlo nella necessità soggettiva di "definirlo":
".. so perfettamente che lui sia bisessuale, dato che ha avuto sia ragazzi che ragazze..":
in questa fase si fanno "prove di cuore e di sesso" in una direzione e nell'altra, senza che ciò prefiguri necessariamente l'orientamento definitivo. Già "nonno Freud" più di un secolo fa parlava di "fase di omosessualità *transitoria*".
E dunque? Sarà lui stesso a capire.

Peccato che il ragazzo si confidi con la propria sorella, sbagliando nel ritenere di poter condividerne la complicità.

In conclusione il ragazzo quattordicenne sembra essere eccessivamente "osservato" nell'aspetto sessuale, sia direttamente (Lei), sia indirettamente (la sorella).
Meraviglia inoltre la totale assenza dal consulto della figura materna, che potrebbe rappresentare un elemento equilibrante.


Alla Sua domanda: "Secondo voi, come potrei iniziare una conversazione con lui, per parlarne?" rispondo:
se il genitore non ha mai interagito con i figli negli anni dell'infanzia sulle tematiche del corpo e della sessualità, se non ha in precedenza (4 -5 elementare) informato e preparato alla pubertà come cambiamento fisico, ora è fuori tempo massimo; la comunicazione risulterebbe caratterizzata dall'imbarazzo del* ragazz*. Ragazz* peraltro ampiamente informato attraverso le proprie frequentazioni in rete.
Il genitore può mettere a disposizione un libro, senza poi chiedere se è stato letto:
Giommi, Perrotta, Educazione sessuale scuola media, Mondadori.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/