Relazione complicata: ha senso continuare così?
Buongiorno,
Sono una ragazza di 23 anni, sto col mio ragazzo da 5 (passati per lo più a distanza).
Il problema fondamentale è sempre lo stesso: non abbiamo alcun progetto reale insieme, non c'è un reale obiettivo che stiamo inseguendo insieme.
semplicemente io vivo la mia vita qui e lui la sua lì aspettando che cambi qualcosa non si sa per quale miracolo.
Quando sono partita, gli avevo premesso che non sarebbe stata una cosa passeggera, che sarei rimasta nella nuova città e non sarei mai più tornata a vivere stabilmente lì dove siamo cresciuti insieme.
Lui ha detto che non importava, che gli dovevo dare un attimo di tempo per organizzarsi e poi si sarebbe trasferito anche lui dove ero io.
Sono passati anni da allora e lui non solo non si è mai davvero trasferito, ma non è mai neanche venuto a trovarmi per qualche giorno.
Ogni volta che ci siamo visti è stato perché io sono tornata per qualche giorno (o in alcuni casi qualche mese) dove vive lui.
Non l'ho mai visto impegnarsi davvero a cercare un modo per ricongiungerci.
Non ha mai aperto l'argomento di sua spontanea volontà e quando ne parlo io trova un modo per sviare l'argomento oppure dice chiaramente che è inutile affrontarlo visto che non ci sono novità.
Ora, chiunque stia leggendo starà pensando che sia una persona semplicemente menefreghista, ma purtroppo non è così.
La sua famiglia è dilaniata da problemi enormi (tra cui vari membri della famiglia disabili) e lui ne soffre davvero tantissimo, è costantemente spaventato dalla paura di perdere qualcuno.
Il Covid ha peggiorato solo di più le cose, poiché non ha fatto altro che isolarlo ancora di più in una sfera familiare problematica.
Gli ho chiesto più volte se non fosse il caso di fare un consulto psicologico/psichiatrico ma lui ha sempre derubricato il tutto con delle banalità.
Ora, fatte queste premesse veniamo alla mia domanda... Da molto tempo ormai mi chiedo se abbia senso trascinare questa relazione che non ha assolutamente futuro e che in tutta onestà mi sta dilaniando, soprattutto da quando la salute mentale è peggiorata (a causa di altri motivi).
Penso che la cosa più giusta per me stessa sia lasciarlo, ma al tempo stesso non ho il coraggio di lasciarlo da solo a fronteggiare l'ennesima sofferenza.
Io lo amo, quando siamo insieme è tutto perfetto, ma purtroppo stare insieme non è la nostra normalità. In più, dopo tutte le volte in cui mi ha raccontato che sarebbe venuto a trovarmi e poi non l'ha fatto (per svariati motivi anche legati alla sua famiglia), non ho nessuna fiducia in lui o nel fatto che la situazione possa migliorare.
Ne ho parlato con un'amica che conosce anche lui e mi ha detto che non posso vivere il funzione del suo dolore.
Questa cosa mi ha colpita perché penso che in linea di massima sia giusta, ma al tempo stesso io non so se lasciarlo sia la scelta giusta per me e per lui.
Sono molto spaventata.
Sono una ragazza di 23 anni, sto col mio ragazzo da 5 (passati per lo più a distanza).
Il problema fondamentale è sempre lo stesso: non abbiamo alcun progetto reale insieme, non c'è un reale obiettivo che stiamo inseguendo insieme.
semplicemente io vivo la mia vita qui e lui la sua lì aspettando che cambi qualcosa non si sa per quale miracolo.
Quando sono partita, gli avevo premesso che non sarebbe stata una cosa passeggera, che sarei rimasta nella nuova città e non sarei mai più tornata a vivere stabilmente lì dove siamo cresciuti insieme.
Lui ha detto che non importava, che gli dovevo dare un attimo di tempo per organizzarsi e poi si sarebbe trasferito anche lui dove ero io.
Sono passati anni da allora e lui non solo non si è mai davvero trasferito, ma non è mai neanche venuto a trovarmi per qualche giorno.
Ogni volta che ci siamo visti è stato perché io sono tornata per qualche giorno (o in alcuni casi qualche mese) dove vive lui.
Non l'ho mai visto impegnarsi davvero a cercare un modo per ricongiungerci.
Non ha mai aperto l'argomento di sua spontanea volontà e quando ne parlo io trova un modo per sviare l'argomento oppure dice chiaramente che è inutile affrontarlo visto che non ci sono novità.
Ora, chiunque stia leggendo starà pensando che sia una persona semplicemente menefreghista, ma purtroppo non è così.
La sua famiglia è dilaniata da problemi enormi (tra cui vari membri della famiglia disabili) e lui ne soffre davvero tantissimo, è costantemente spaventato dalla paura di perdere qualcuno.
Il Covid ha peggiorato solo di più le cose, poiché non ha fatto altro che isolarlo ancora di più in una sfera familiare problematica.
Gli ho chiesto più volte se non fosse il caso di fare un consulto psicologico/psichiatrico ma lui ha sempre derubricato il tutto con delle banalità.
Ora, fatte queste premesse veniamo alla mia domanda... Da molto tempo ormai mi chiedo se abbia senso trascinare questa relazione che non ha assolutamente futuro e che in tutta onestà mi sta dilaniando, soprattutto da quando la salute mentale è peggiorata (a causa di altri motivi).
Penso che la cosa più giusta per me stessa sia lasciarlo, ma al tempo stesso non ho il coraggio di lasciarlo da solo a fronteggiare l'ennesima sofferenza.
Io lo amo, quando siamo insieme è tutto perfetto, ma purtroppo stare insieme non è la nostra normalità. In più, dopo tutte le volte in cui mi ha raccontato che sarebbe venuto a trovarmi e poi non l'ha fatto (per svariati motivi anche legati alla sua famiglia), non ho nessuna fiducia in lui o nel fatto che la situazione possa migliorare.
Ne ho parlato con un'amica che conosce anche lui e mi ha detto che non posso vivere il funzione del suo dolore.
Questa cosa mi ha colpita perché penso che in linea di massima sia giusta, ma al tempo stesso io non so se lasciarlo sia la scelta giusta per me e per lui.
Sono molto spaventata.
[#1]
Gentile utente,
nelle sue parole si sente soprattutto dolore.
Questo dolore sembra nascere da una situazione difficile e senza sbocchi, dalla mancanza di ogni progetto che apra la speranza su un miglioramento futuro, infine dalla confusione che sempre si associa alle difficoltà senza soluzione, all'inerzia, alla nebbia grigia che sembra avvolgere ogni cosa.
Se lei rilegge la sua email vedrà nettamente questa confusione e questo scoramento.
Io le consiglio di affidarsi ad una consulenza specialistica per aiutarla a valutare quello che è ancora vivo nella sua relazione e quello che è morto, e rischia di trascinare anche lei nel disfacimento, nel nulla.
Tenga conto che a volte la cosa peggiore che si possa fare, per noi stessi ma soprattutto per il partner, è vegetare "aspettando che cambi qualcosa non si sa per quale miracolo".
Se lei lasciasse questo ragazzo gli darebbe una scossa salutare. Se restate così, rischiate di affondare nelle sabbie mobili.
Ci rifletta.
nelle sue parole si sente soprattutto dolore.
Questo dolore sembra nascere da una situazione difficile e senza sbocchi, dalla mancanza di ogni progetto che apra la speranza su un miglioramento futuro, infine dalla confusione che sempre si associa alle difficoltà senza soluzione, all'inerzia, alla nebbia grigia che sembra avvolgere ogni cosa.
Se lei rilegge la sua email vedrà nettamente questa confusione e questo scoramento.
Io le consiglio di affidarsi ad una consulenza specialistica per aiutarla a valutare quello che è ancora vivo nella sua relazione e quello che è morto, e rischia di trascinare anche lei nel disfacimento, nel nulla.
Tenga conto che a volte la cosa peggiore che si possa fare, per noi stessi ma soprattutto per il partner, è vegetare "aspettando che cambi qualcosa non si sa per quale miracolo".
Se lei lasciasse questo ragazzo gli darebbe una scossa salutare. Se restate così, rischiate di affondare nelle sabbie mobili.
Ci rifletta.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 835 visite dal 07/02/2022.
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