Vita difficile

Salve, i miei genitori sono separati e nessuno dei due ha mai capito le esigenze dei figli.
Prima o poi la loro relazione si sarebbe interrotta, perché non sono riusciti a riconciliarsi nemmeno con sé stessi.
Presi dalle loro frustrazioni (entrambi hanno avuto un rapporto conflittuale con i loro genitori), hanno solamente dato problemi, piuttosto che mettere su famiglia in maniera decente.
In questi anni mi sono mantenuto da solo, perché nessuno mi ha mai garantito i soldi che servono per studiare e vivere ogni giorno.
Saltuariamente ho lavorato presso l'attività dei miei, ma essendo un lavoro che mi portava a stare lontano per periodi interi, era impossibile conciliarli con lo studio universitario.

Adesso, dopo una serie di litigi fra mio padre e i suoi familiari, mio padre, senza motivo, mi ha tolto quella possibilità... siccome vivevo allora presso i suoi genitori, con cui era in stato di tensione, per farla pagare a loro, ha colpito anche me.
Purtroppo mio padre è una mente manipolatrice, machiavellica, tanto che negli anni ha costruito passo dopo passo la sua vendetta (ossia allontanarsi dalla famiglia) per una rivalsa nei confronti del padre.
Suo padre gli ha imposto di andare a lavorare piuttosto che studiare e lui ha commesso lo stesso sbaglio nei miei confronti.

Anni fa ho iniziato l'università, ho avuto alti e bassi, perché a casa si respirava un'aria tremenda, non avevo pace e purtroppo nel mio ateneo ho avuto tutta una serie di problemi burocratici che mi hanno portato a fare la rinuncia agli studi.

La mia intenzione era quella di iscrivermi in un altro ateneo se le lezioni fossero rimaste online anche dopo la pandemia.
Nel frattempo, durante la pandemia, ho fatto un corso privato di lingua con risultati eccellenti e ad ottobre ho ripreso l'università qua facendomi convalidare le materie di prima.
Ho percepito pure i soldi della borsa di studio e pensavo di fare la pratica per il reddito di cittadinanza.
Per inefficienza del CAF e altri cavilli burocratici, non è stato possibile.
Quindi non mi rimane che riprovare a cercare un lavoretto.

Io amo lo studio, so quello che voglio, perché la mia intenzione è lavorare nelle relazioni internazionali, ONG oppure come interprete, mediatore culturale, ma a causa dei problemi familiari, sto pagando il prezzo più alto.

Dovendo studiare, l'alternativa più consona sarebbe quella di cercare un lavoretto da svolgere nel weekend.

Ieri un amico mi ha inviato un link che riguarda il bando di concorso pubblico per l'assunzione di nuove figure alla regione per il potenziamento dei centri d'impiego.

L'amico me ne parlava bene, perché, SE si entra si ha un buon stipendio, ma è a tempo pieno e questo mi renderebbe difficile studiare e seguire le lezioni.

A mio parere sarebbe stato più facile farlo o prima o dopo la triennale.
Da contare che per passare la selezione dovrei studiare in questi mesi diverse materie piuttosto che dare esami.
Mi informerò, ma mi sembra più facile lavorare nel weekend.
Come uscire da tutto questo?
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ok, ma quindi la domanda che sta ponendo è relativa più al rapporto con i suoi genitori e la sua famiglia, oppure alla difficoltà di come scegliere nel percorso di studio/lavoro?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#2]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
È più relativa a come organizzarsi nel percorso studio/lavoro,dati i diversi problemi familiari.
Dei miei genitori mi importa poco, voglio costruirmi il mio futuro..
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ritengo che se davvero la sua intenzione è lavorare nelle relazioni internazionali, ONG oppure come interprete o mediatore culturale, dovrebbe privilegiare il corso di studi che le permetterà di arrivare a ciò. E quindi la logica conseguenza sarebbe di adattarsi nel frattempo a un lavoro part time che le permetta di studiare. Anche se questo le posticiperà il raggiungimento di una piena indipendenza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#4]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Ammetto che è davvero dura quando non hai dei genitori che ti mantengono, è davvero dura,però ormai una volta che ho ripreso l'università la voglio finire. In passato però con la determinazione sono riuscito a fare grandi cose.
Sto già cercando lavoro nei vari pub, da svolgere nel fine settimana. Nel frattempo ho preso in affitto una stanza e sto con dei coinquilini,dato che non posso stare né da mio padre,né da mia madre, né dai miei nonni..
Forse a volte faccio un errore:in preda alla tristezza,all'ansia che provo finisco per chiedere agli amici diversi consigli e questo potrebbe creare altra confusione, perché si dimentica che il loro punto di vista è prettamente soggettivo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> ormai una volta che ho ripreso l'università la voglio finire. In passato però con la determinazione sono riuscito a fare grandi cose
. . .
Sto già cercando lavoro nei vari pub, da svolgere nel fine settimana. Nel frattempo ho preso in affitto una stanza e sto con dei coinquilini
>>>

Mi sembra ottimo. La creatività è una risorsa potentissima, riesce ad abbattere barriere che la pigrizia fa sembrare insomontabili.

Finché non sfocia nell'ossessività del chiedere continuamente "Tu che ne pensi?" a tutti, per insicurezza e bisogno di rassicurazione, chiedere pareri - non consigli - può essere anche questa una risorsa.

Purché tu rimanga ben cosciente che l'ultima parola spetta a te, non c'è nulla di male nel chiedere pareri.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#6]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Si,nel frattempo mi sto impegnando nella lingua inglese da dare in estate.
Migliorando nella lingua inglese(sia con l'aiuto di un tutor che da solo),ho pensato di candidarmi per l'Erasmus in Marocco al secondo e terzo anno per 6 mesi ciascuno. Quanto alla magistrale,ne sceglierò una a doppio titolo col mondo arabo,in modo tale da crearmi oppurtunità in Italia ma anche lì,e poi per tre mesi andrei in Palestina (in questo caso l'empatia,figlia della sofferenza provata in questi anni,mi permette di capire più da vicino le difficoltà del popolo palestinese)
Riguardo il fatto di chiedere pareri,a volte riesco a moderarmi,altre volte penso di esagerare un po'.
Mi capita per esempio di prendere il telefono e chiedere a diverse persone che conosco il parere riguardo quel determinato problema.
Ovviamente l'ultima parola spetta a me
[#7]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Salve,in questi giorni ho progettato grandi cose:ho seguito degli incontri virtuali sulle imprese nei paesi arabi e sto nutrendo un certo interesse per l'economia applicata al mondo arabo. Purtroppo scopro che per una serie di contraddizioni dei rappresentanti,dovrei restituire la borsa di studio di quest'anno e non posso fare la richiesta per il prossimo anno,in quanto l'Ersu mi ha riferito che i crediti convalidati a seguito della rinuncia agli studi (ho fatto quest'anno immatricolazione per studenti rinunciatari con convalida delle materie) non valgono. Uno dei rappresentanti mi ha detto l'esatto contrario,l'altro invece mi ha dato informazioni errate sulla convalida delle materie,mi ha detto che non mi avrebbero convalidato una determinata materia dell'anno precedente con un'altra di adesso e in questo modo avrei potuto raggiungere la soglia minima di CFU per mantenere e chiedere la borsa di studio. Invece è successo tutto il contrario.
Ancora una volta mi trovo nei guai per gli altri,ancora una volta l'università si dimostra piena di ostruzionismo. L'università (non lo studio),che avrebbe dovuto agevolarmi,mi sta peggiorando la vita. Allo stesso tempo sarebbe brutto rinunciare e avere il rimorso di non essere diventato la persona che avrei voluto per colpa degli altri..
Per me è una mazzata colossale e ho dei dubbi su come proseguire. Ho pensato di chiedere a mio padre se da ora a settembre può portarmi a lavoro con sé,in quanto con lui guadagnerei di più(riuscendo a superare pure i soldi che avrei preso con le borse di studio). Per farlo,dato che è un lavoro non conciliabile con lo studio,darei una materia il prossimo anno accademico..
Se mio padre dovesse dirmi di no,non mi rimane che cercare lavoro altrove..
Sono disperato
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Mi sembra che la tua situazione stia assumendo i contorni di un problema di adattamento. Non sei l'unico ad avere difficoltà a barcamenarti con lavoro e università - è successo a tutti - ma si avverte che in te la tentazione è incolpare le istituzioni, il "sistema".

Purtroppo più un problema è sentito, meno possiamo fare noi da qui, con semplici consulti per iscritto. Se ritieni di aver bisogno di un aiuto fattivo potresti interpellare uno psicologo direttamente.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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[#9]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Non sto incolpando il sistema, semmai mi fa rabbia che per informazioni errate debba sempre rimetterci io. Non è la prima volta, è successo pure in precedenza. Se mi avessero detto bene come stavano le cose,a quel punto non avrei fatto la convalida delle materie e avrei cominciato da capo. Né ho detto di voler abbandonare lo studio,ma che all'interno dell'università ci sono a volte cavilli burocratici o incompetenza che creano problemi ai ragazzi..Se dico che il lavoro dei miei non è conciliabile con determinati impegni, è perché già l'ho fatto e so cosa si prova.
È fin troppo particolare ma, evidentemente sfuggono determinati dettagli perché appunto stiamo parlando tramite dei consulti..