è la terapia giusta per me?
Buongiorno dottori, oggi chiedo un consulto per un parere sul percorso di psicoterapia intrapreso da poco.
Sono un ragazzo di 21 anni e un anno fa, dopo l’infarto di mio padre, ho iniziato a soffrire di ansia con somatizzazioni e attacchi di panico.
Da qualche mese l’ansia ha assunto una dimensione esistenziale nel senso che sono costantemente pieno di dubbi come dove sto andando?
Perché sto facendo tutto questo?
Perché nessuno si interroga sul senso della vita?
e invece di avere paura di qualche malattia fisica come mesi fa, adesso ho paura di avere la depressione o qualche malattia mentale che da buon ansioso mi sono autodiagnosticato.
Ho anche molte altre paure irrazionali, come la paura di sembrare felice, perché molti che sembravano felici poi si sono ammazzati.
A ciò si aggiunge che secondo tutti rappresento l’identikit del bravo ragazzo: studente brillante, fidanzato fedele, sportivo.
E quindi ricordo tutti quei bravi ragazzi all’apparenza che poi sono finiti male.
Anche se mi ripeto costantemente che non ha senso, la mia mente chiede lo stesso e se tu fossi proprio così?.
A Dicembre mi sono rivolto ad una psicoterapeuta che mi ha proposto l’EMDR perché secondo lei il mio modo di rispondere ai fatti della vita certamente deriva dall’impronta ansiosa trasmessa a me dalla mia famiglia (mia mamma è molto ansiosa) e da alcuni piccoli traumi d’infanzia.
Aggiungo che secondo lei ho la cosiddetta ansia da separazione, e ciò lo dimostra il fatto che ho avuto attacchi di panico lontano da casa (infatti mi sono capitati soprattutto durante i viaggi) e che l’ansia sia cresciuta adesso che mi trovo a pochi mesi dal dover partire per andare a studiare in un’altra città, dovendomi separare dal mio nucleo di sicurezza rappresentato dai miei genitori.
Dopo la fase conoscitiva, l’EMDR vero e proprio è cominciato 1 settimana fa con l’elaborazione del mio primo brutto ricordo.
Nell’ultima settimana sono stato meglio ma oggi, dopo la seconda seduta, sento di stare di nuovo cadendo vittima delle paranoie che mi affollano la mente tutto il giorno.
La psicologa dice di essere convinta che sia la terapia giusta per me, però io mi chiedo sempre come possa esserlo siccome non ho grandi traumi.
I miei traumi di infanzia sono simili a quelli di molti altri: ho visto mia madre in ospedale quando avevo 2 anni, mio padre quando ne avevo circa 5 e 4 anni fa è morto il mio migliore amico.
Quest’ultimo evento mi ha segnato tantissimo ma lei dice che a quel tempo ero già formato come carattere e quindi bisogna indagare i traumi precedenti.
È poi 1 mese che dormo malissimo, io che sono sempre stato uno che non si svegliava nemmeno con le bombe.
Ora mi sveglio continuamente di notte e molto agitato, poi durante la giornata l’ansia diventa gestibile.
Ma ogni mattina mi sento punto e a capo.
Ho provato tisane ma niente.
Ultimamente ho cominciato la meditazione
Voi cosa ne pensate?
Pensate che tutte le mie paranoie siano gravi?
L’EMDR è utile nel mio caso?
Sono un ragazzo di 21 anni e un anno fa, dopo l’infarto di mio padre, ho iniziato a soffrire di ansia con somatizzazioni e attacchi di panico.
Da qualche mese l’ansia ha assunto una dimensione esistenziale nel senso che sono costantemente pieno di dubbi come dove sto andando?
Perché sto facendo tutto questo?
Perché nessuno si interroga sul senso della vita?
e invece di avere paura di qualche malattia fisica come mesi fa, adesso ho paura di avere la depressione o qualche malattia mentale che da buon ansioso mi sono autodiagnosticato.
Ho anche molte altre paure irrazionali, come la paura di sembrare felice, perché molti che sembravano felici poi si sono ammazzati.
A ciò si aggiunge che secondo tutti rappresento l’identikit del bravo ragazzo: studente brillante, fidanzato fedele, sportivo.
E quindi ricordo tutti quei bravi ragazzi all’apparenza che poi sono finiti male.
Anche se mi ripeto costantemente che non ha senso, la mia mente chiede lo stesso e se tu fossi proprio così?.
A Dicembre mi sono rivolto ad una psicoterapeuta che mi ha proposto l’EMDR perché secondo lei il mio modo di rispondere ai fatti della vita certamente deriva dall’impronta ansiosa trasmessa a me dalla mia famiglia (mia mamma è molto ansiosa) e da alcuni piccoli traumi d’infanzia.
Aggiungo che secondo lei ho la cosiddetta ansia da separazione, e ciò lo dimostra il fatto che ho avuto attacchi di panico lontano da casa (infatti mi sono capitati soprattutto durante i viaggi) e che l’ansia sia cresciuta adesso che mi trovo a pochi mesi dal dover partire per andare a studiare in un’altra città, dovendomi separare dal mio nucleo di sicurezza rappresentato dai miei genitori.
Dopo la fase conoscitiva, l’EMDR vero e proprio è cominciato 1 settimana fa con l’elaborazione del mio primo brutto ricordo.
Nell’ultima settimana sono stato meglio ma oggi, dopo la seconda seduta, sento di stare di nuovo cadendo vittima delle paranoie che mi affollano la mente tutto il giorno.
La psicologa dice di essere convinta che sia la terapia giusta per me, però io mi chiedo sempre come possa esserlo siccome non ho grandi traumi.
I miei traumi di infanzia sono simili a quelli di molti altri: ho visto mia madre in ospedale quando avevo 2 anni, mio padre quando ne avevo circa 5 e 4 anni fa è morto il mio migliore amico.
Quest’ultimo evento mi ha segnato tantissimo ma lei dice che a quel tempo ero già formato come carattere e quindi bisogna indagare i traumi precedenti.
È poi 1 mese che dormo malissimo, io che sono sempre stato uno che non si svegliava nemmeno con le bombe.
Ora mi sveglio continuamente di notte e molto agitato, poi durante la giornata l’ansia diventa gestibile.
Ma ogni mattina mi sento punto e a capo.
Ho provato tisane ma niente.
Ultimamente ho cominciato la meditazione
Voi cosa ne pensate?
Pensate che tutte le mie paranoie siano gravi?
L’EMDR è utile nel mio caso?
[#1]
>>> Da qualche mese l’ansia ha assunto una dimensione esistenziale
>>>
Quello che ti sta succedendo è piuttosto frequente in chi soffre d'ansia: dai sintomi fisici o dalle preoccupazioni per il fisico si passa a quelli mentali, cioè alle ossessioni. Del resto la paura delle malattie spesso si connota già come eccesso di ossessività.
>>> mi ha proposto l’EMDR perché secondo lei il mio modo di rispondere ai fatti della vita certamente deriva dall’impronta ansiosa trasmessa a me dalla mia famiglia (mia mamma è molto ansiosa) e da alcuni piccoli traumi d’infanzia
>>>
È una teoria come un'altra. E come tutte le teorie, o sono dimostrate dai fatti, cioè dal successo della terapia, oppure restano teorie.
Dal mio punto di vista di terapeuta strategico posso dirti che non occorre sapere da dove e perché viene l'ansia, per poterla curare.
>>> Nell’ultima settimana sono stato meglio ma oggi, dopo la seconda seduta, sento di stare di nuovo cadendo vittima delle paranoie che mi affollano la mente tutto il giorno
>>>
Perché probabilmente le sedute che stai facendo stanno avendo un effetto rassicurante ("qualcuno si sta occupando di me"), ma forse non stanno incidendo sul problema. E quindi ti fanno stare bene solo per poco tempo.
Per le ossessioni occorre mettere in atto, sempre da un punto di vista strategico, determinate azioni direttamente sul modo in cui il problema si manifesta oggi, piuttosto che risolvere i problemi del passato.
Se tuttavia hai iniziato questo percorso, forse vale la pena portarlo avanti ancora un po', prima di trarre conclusioni. Ma la cosa MENO utile che puoi fare è continuare a postare qui, nella speranza di trovare risposte.
Anzi, più fai domande qui, più stai dicendo silenziosamente a te stesso: "Sono un ansioso, per questo ho bisogno di fare domande".
>>>
Quello che ti sta succedendo è piuttosto frequente in chi soffre d'ansia: dai sintomi fisici o dalle preoccupazioni per il fisico si passa a quelli mentali, cioè alle ossessioni. Del resto la paura delle malattie spesso si connota già come eccesso di ossessività.
>>> mi ha proposto l’EMDR perché secondo lei il mio modo di rispondere ai fatti della vita certamente deriva dall’impronta ansiosa trasmessa a me dalla mia famiglia (mia mamma è molto ansiosa) e da alcuni piccoli traumi d’infanzia
>>>
È una teoria come un'altra. E come tutte le teorie, o sono dimostrate dai fatti, cioè dal successo della terapia, oppure restano teorie.
Dal mio punto di vista di terapeuta strategico posso dirti che non occorre sapere da dove e perché viene l'ansia, per poterla curare.
>>> Nell’ultima settimana sono stato meglio ma oggi, dopo la seconda seduta, sento di stare di nuovo cadendo vittima delle paranoie che mi affollano la mente tutto il giorno
>>>
Perché probabilmente le sedute che stai facendo stanno avendo un effetto rassicurante ("qualcuno si sta occupando di me"), ma forse non stanno incidendo sul problema. E quindi ti fanno stare bene solo per poco tempo.
Per le ossessioni occorre mettere in atto, sempre da un punto di vista strategico, determinate azioni direttamente sul modo in cui il problema si manifesta oggi, piuttosto che risolvere i problemi del passato.
Se tuttavia hai iniziato questo percorso, forse vale la pena portarlo avanti ancora un po', prima di trarre conclusioni. Ma la cosa MENO utile che puoi fare è continuare a postare qui, nella speranza di trovare risposte.
Anzi, più fai domande qui, più stai dicendo silenziosamente a te stesso: "Sono un ansioso, per questo ho bisogno di fare domande".
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta immediata, dottore. Leggo che lei è esperto di terapia breve strategica, quindi non posso fare a meno di notare due cose. La prima è che questo può essere un segno del destino, in quanto da un mese ho iniziato ad interessarmi all’approccio strategico e lo trovo affascinante. Tuttavia inizialmente avevo preferito scegliere una psicologa cognitivo-comportamentale perché molti mi dicevano fosse quella più moderna .
La seconda è che la settimana scorsa, dopo la prima seduta di EMDR, ho divorato in un giorno il libro del prof. Nardone cogito ergo soffro , che mi ha aperto gli occhi sui pensieri disfunzionali e ho provato quindi a vincere senza combattere contro i miei pensieri. Forse sono stato meglio per quello e non per l’EMDR? Chissà.
Ad ogni modo la ringrazio
La seconda è che la settimana scorsa, dopo la prima seduta di EMDR, ho divorato in un giorno il libro del prof. Nardone cogito ergo soffro , che mi ha aperto gli occhi sui pensieri disfunzionali e ho provato quindi a vincere senza combattere contro i miei pensieri. Forse sono stato meglio per quello e non per l’EMDR? Chissà.
Ad ogni modo la ringrazio
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 780 visite dal 04/02/2022.
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