Non vuole lavorare
Buongiorno, vi scrivo in merito a un problema che mi fa soffrire molto.
Io e il mio fidanzato stiamo assieme da due anni e mezzo.
Ci siamo conosciuti online e, sin dall'inizio, abbiamo avuto parecchi problemi.
Abitavamo a 500km di distanza l'uno dall'altro.
Siccome lavoravo solo io, ho sempre fatto su e giù per poterci vedere finché non ho preso la decisione drastica che dirò dopo.
Premetto che tutti e due abbiamo avuto una vita difficile.
Io ho affrontato abusi psicologici, problemi alimentari e un tentativo di stupro da parte di un mio zio, che mi ha segnato profondamente.
Infatti, io non volevo nessuno nella mia vita e ho scansato qualunque uomo.
Solo lui è riuscito a rompere lo scudo che avevo (a 30 anni suonati).
Ciononostante, avevo problemi ad esprimere l'affettività e blocchi che ho in parte superato grazie a lui.
Lui, invece, una vita dura per strada tra droga, divertimenti e cattive compagnie.
Ma nonostante ciò, trascorreva metà del suo tempo a giocare agli mmorpg su PC e si isolava anche.
Viveva soprattutto di notte giocando o facendo vita di strada.
Crescendo, capisce che non fa per lui ma sarà verso i 29 che decide di uscirne ma non senza conseguenze.
Quando lo conobbi, aveva 30 anni (abbiamo la stessa età) e stava ancora agli arresti domiciliari.
Ci conoscemmo in un gioco online e, casualmente, iniziammo a parlare.
Con il tempo, ci trasferimmo a parlare su una chat per giocatori e questo per mesi.
Conoscendoci, scoprimmo molte cose in comune sia caratterialmente che nel modo di vedere le cose e ci innamorammo.
Lui non lavorava per ovvi motivi e io come potevo.
Così, 8 mesi dopo aver iniziato a parlare, ci vedemmo e, da allora, non ci siamo più lasciati.
Scusate la premessa ma non riesco a spiegarmi diversamente.
Comunque, per più di un anno e mezzo, ho fatto su e giù con il treno per stare assieme.
Abbiamo pure provato a convivere ma è stato un disastro per la mancanza di soldi.
Lui faceva fatica a trovare lavoro e la pandemia è stato il ko per tutti.
Lavoravo solo io, quando lo trovavo.
Mi sono sempre data da fare per trovare lavoro e per guadagnare ma ogni cosa dipendeva da me.
Non penso che lui si sia mai impegnato abbastanza per cercarlo.
Sempre io che gli mandavo i curriculum o i numeri di telefono perché lui è assolutamente negato con la tecnologia (sa solo giocare e basta).
Parecchie volte abbiamo litigato e, a un certo punto, stavamo quasi per lasciarci.
Tutto ciò è condito da una depressione di anni che lui non vuole farsi curare.
Perché lui è forte, deve sempre far vedere che è forte, niente lo scalfisce, ma io so benissimo che non è così per niente.
Attualmente, da circa 6 mesi, mi sono trasferita al centro per stare con lui.
Anche perché la distanza ci faceva stare parecchio male.
Però, i progetti che facevam, io li voglio! Volevamo una famiglia, un tetto nostro e stare insieme.
Ma come posso fare se non vuole lavorare?
Lui mi ha sempre supportato in te.
È fantastico ma questa cosa mi sta facendo pensare di lasciarlo.
Io e il mio fidanzato stiamo assieme da due anni e mezzo.
Ci siamo conosciuti online e, sin dall'inizio, abbiamo avuto parecchi problemi.
Abitavamo a 500km di distanza l'uno dall'altro.
Siccome lavoravo solo io, ho sempre fatto su e giù per poterci vedere finché non ho preso la decisione drastica che dirò dopo.
Premetto che tutti e due abbiamo avuto una vita difficile.
Io ho affrontato abusi psicologici, problemi alimentari e un tentativo di stupro da parte di un mio zio, che mi ha segnato profondamente.
Infatti, io non volevo nessuno nella mia vita e ho scansato qualunque uomo.
Solo lui è riuscito a rompere lo scudo che avevo (a 30 anni suonati).
Ciononostante, avevo problemi ad esprimere l'affettività e blocchi che ho in parte superato grazie a lui.
Lui, invece, una vita dura per strada tra droga, divertimenti e cattive compagnie.
Ma nonostante ciò, trascorreva metà del suo tempo a giocare agli mmorpg su PC e si isolava anche.
Viveva soprattutto di notte giocando o facendo vita di strada.
Crescendo, capisce che non fa per lui ma sarà verso i 29 che decide di uscirne ma non senza conseguenze.
Quando lo conobbi, aveva 30 anni (abbiamo la stessa età) e stava ancora agli arresti domiciliari.
Ci conoscemmo in un gioco online e, casualmente, iniziammo a parlare.
Con il tempo, ci trasferimmo a parlare su una chat per giocatori e questo per mesi.
Conoscendoci, scoprimmo molte cose in comune sia caratterialmente che nel modo di vedere le cose e ci innamorammo.
Lui non lavorava per ovvi motivi e io come potevo.
Così, 8 mesi dopo aver iniziato a parlare, ci vedemmo e, da allora, non ci siamo più lasciati.
Scusate la premessa ma non riesco a spiegarmi diversamente.
Comunque, per più di un anno e mezzo, ho fatto su e giù con il treno per stare assieme.
Abbiamo pure provato a convivere ma è stato un disastro per la mancanza di soldi.
Lui faceva fatica a trovare lavoro e la pandemia è stato il ko per tutti.
Lavoravo solo io, quando lo trovavo.
Mi sono sempre data da fare per trovare lavoro e per guadagnare ma ogni cosa dipendeva da me.
Non penso che lui si sia mai impegnato abbastanza per cercarlo.
Sempre io che gli mandavo i curriculum o i numeri di telefono perché lui è assolutamente negato con la tecnologia (sa solo giocare e basta).
Parecchie volte abbiamo litigato e, a un certo punto, stavamo quasi per lasciarci.
Tutto ciò è condito da una depressione di anni che lui non vuole farsi curare.
Perché lui è forte, deve sempre far vedere che è forte, niente lo scalfisce, ma io so benissimo che non è così per niente.
Attualmente, da circa 6 mesi, mi sono trasferita al centro per stare con lui.
Anche perché la distanza ci faceva stare parecchio male.
Però, i progetti che facevam, io li voglio! Volevamo una famiglia, un tetto nostro e stare insieme.
Ma come posso fare se non vuole lavorare?
Lui mi ha sempre supportato in te.
È fantastico ma questa cosa mi sta facendo pensare di lasciarlo.
[#1]
La decisione se lasciarlo o meno dipende da cosa vuole esattamente lei, e anche da ciò di cui ha in realtà bisogno.
Dovrebbe farsi un esame di coscienza, come si diceva una volta, e capire se i suoi valori e obiettivi sono compatibili con quelli di quest'uomo. Apparentemente no, ma solo lei può avere l'ultima parola.
Quello che appare è che si sta accontentando. Magari a causa di ciò che le è successo, ha un'immagine di sé abbastanza limitata e ha trovato quindi un uomo così: inoffensivo per certi aspetti, ma indolente e irresponsabile per altri. Perché di meglio, forse, non sentiva di meritarlo.
>>> ho affrontato abusi psicologici, problemi alimentari e un tentativo di stupro da parte di un mio zio, che mi ha segnato profondamente.
Infatti, io non volevo nessuno nella mia vita e ho scansato qualunque uomo.
Solo lui è riuscito a rompere lo scudo che avevo
>>>
Forse lo sapeva già, ma il grasso in sovrappeso può essere visto, a volte, per l'appunto come una specie di scudo, di difesa verso un mondo esterno percepito come ostile. Nel suo caso il mondo maschile.
Dovrebbe farsi un esame di coscienza, come si diceva una volta, e capire se i suoi valori e obiettivi sono compatibili con quelli di quest'uomo. Apparentemente no, ma solo lei può avere l'ultima parola.
Quello che appare è che si sta accontentando. Magari a causa di ciò che le è successo, ha un'immagine di sé abbastanza limitata e ha trovato quindi un uomo così: inoffensivo per certi aspetti, ma indolente e irresponsabile per altri. Perché di meglio, forse, non sentiva di meritarlo.
>>> ho affrontato abusi psicologici, problemi alimentari e un tentativo di stupro da parte di un mio zio, che mi ha segnato profondamente.
Infatti, io non volevo nessuno nella mia vita e ho scansato qualunque uomo.
Solo lui è riuscito a rompere lo scudo che avevo
>>>
Forse lo sapeva già, ma il grasso in sovrappeso può essere visto, a volte, per l'appunto come una specie di scudo, di difesa verso un mondo esterno percepito come ostile. Nel suo caso il mondo maschile.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Io non posso combattere per lui contro la depressione. Anche se finge che non c'è, il problema c'è. E questo lo porta a isolarsi da tutto e tutti e rifugiarsi nel mondo dei videogiochi. Una cosa che ho capito è che lui, lì, si sente un vincente e ha il controllo della situazione. Cosa che nella vita vera non riesce ad avere. Quindi, più vince e più ci sta. Ogni tot, capisce che sta esagerando e cerca di staccarsene ma non dura molto e puntualmente ci ricasca
[#4]
Utente
Riguardo al mio peso. Esso è dovuto a un intervento che ho dovuto subire e, in seguito, a parecchi problemi ormonali che mi danno problemi a perdere peso. Quindi, non c'entra. La mia autostima è aumentata molto in questi anni. Devo dire che adesso mi amo molto più di prima. Non al 100% ma ci sto lavorando. Il dubbio se lasciarlo o meno, nonostante lo ami molto, è derivato dal fatto che io sono maturata e sono andata avanti. Adesso, mi sento molto più forte, indipendente e capace. Sono pronta per fare passi avanti anche nella coppia. Ma vedere che è sempre tutto fermo e non si fa nessun passo avanti, già da un po', mi ha provocato una insoddisfazione e pure un po' di rabbia che non so descrivere meglio. Tutte vanno avanti e io no. Ho quasi 34 anni. Voglio una famiglia e un tetto nostro. Non voglio il mondo ma mi sembra che questo non succederà mai. Ok, ogni coppia ha i suoi tempi ma gli anni passano. Forse sono egoista ma questa cosa comunque mi rimane dentro.
[#5]
>>> Quindi, di cosa mi accontento?
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Di stare con un uomo che, per quanto dolce e genitle, si sente un vincente solo nei videogiochi e non vuole lavorare, per usare le sue parole, e che vive come se fosse un suo rimorchio, sempre da quanto si capisce dalla sua descrizione.
Ognuno ha le sue priorità e probabilmente per lei la cosa che conta più di tutte, visto ciò che ha subito in passato, è la gentilezza d'animo e l'assenza di conflittualità, con un uomo. E quindi in questo senso si accontenta: è disposta, apparentemente, a rinunciare a tutto il resto pur di avere questo.
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Di stare con un uomo che, per quanto dolce e genitle, si sente un vincente solo nei videogiochi e non vuole lavorare, per usare le sue parole, e che vive come se fosse un suo rimorchio, sempre da quanto si capisce dalla sua descrizione.
Ognuno ha le sue priorità e probabilmente per lei la cosa che conta più di tutte, visto ciò che ha subito in passato, è la gentilezza d'animo e l'assenza di conflittualità, con un uomo. E quindi in questo senso si accontenta: è disposta, apparentemente, a rinunciare a tutto il resto pur di avere questo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 03/02/2022.
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