Uscita dallo status di studente
Salve, sono un ragazzo di 26 anni che è in serie difficoltà.
Vi racconto in breve la mia esperienza di vita fino ad adesso.
Premetto subito che mia madre si è lanciata dal quarto piano, salvandosi, rimanendo invalida, quando avevo 18 anni.
Già quell'anno avevo iniziato una psicoterapia perché il mio rendimento scolastico si stava abbassando; Dopo il diploma decisi di iscrivermi ad Arti, design e spettacolo.
Quell'anno si ammalò mio padre e, quando stavo cercando di entrare nella prospettiva di studio e di prendere il ritmo di studio, dovetti tornare al mio paese.
Riuscii a dare due esami, di cui uno era un esonero, nella prima sessione ma, tornato a Milano, ero fortemente demotivato e giù di morale per la malattia di mio padre e per le preoccupazioni legate alla situazione economica della mia famiglia.
Non riuscii a preparare esami per la seconda sessione.
A maggio di quell'anno mio padre è morto.
Non riuscii a raggiungere i crediti necessari per la conferma della borsa di studio.
Verso luglio di quello stesso anno, però, ricevetti una sovvenzione straordinaria e ritornai a Milano a dare altri due esami.
Sarei dovuto ritornare a Milano ad ottobre ma il costo della tassa e il costo vita erano troppo alti e io mi sentivo in un certo senso non più legittimato a studiare senza borsa di studio.
Rinunciato agli studi, ho lavorato, tentato il test di medicina, fallendo, perché volevo continuare a studiare e perché al liceo mi appassionava la biologia.
Mi sono iscritto a ingegneria gestionale, corso a cui sto per rinunciare perché ho dato solo un esame (inglese), non d'indirizzo.
Ora ho 26 anni e mi rendo conto che persistere sullo studio possa essere arricchente, da un lato, ma anche deleterio, nel mio caso, perché tendo ad ossessionarmi rimanendo paralizzato.
Visto che il raggiungimento della laurea, come obiettivo, compromette il mio benessere psicologico vorrei uscire dallo status di studente, dal momento in cui i miei passi sono molto lenti.
Lavorando, ho notato che la mia "ossessione" rimane lo studio; non so se perché c'è una reale progettualità che riguarda il completamento degli studi o perché lo status di studente è comodo.
Ho capito, comunque, di avere dei problemi psicologici e psichiatrici che mi hanno impedito di conseguire la laurea, che derivano da fattori psico-sociali ed ereditari (mi è stato diagnosticato un disturbo dell'umore).
Quando esco dallo status di studente, considerando che ho lavorato e, quindi, posso esprimere le mie sensazioni, vado in depressione.
Siccome c'è il giudizio sociale non mi iscriverei di nuovo all'università, piuttosto mi preparerei a un concorso pubblico, cosa che sto facendo, con la possibilità, vincendo, di poter aderire al progetto Riformare la P.
A. e laurearmi per accrescere le mie competenze.
La domanda che mi faccio è: aderire a questo progetto, una volta vinto il concorso, è solo un modo per poi progressivamente avvicinarsi a una nuova scelta universitaria per recuperare lo status di studente?
Vi racconto in breve la mia esperienza di vita fino ad adesso.
Premetto subito che mia madre si è lanciata dal quarto piano, salvandosi, rimanendo invalida, quando avevo 18 anni.
Già quell'anno avevo iniziato una psicoterapia perché il mio rendimento scolastico si stava abbassando; Dopo il diploma decisi di iscrivermi ad Arti, design e spettacolo.
Quell'anno si ammalò mio padre e, quando stavo cercando di entrare nella prospettiva di studio e di prendere il ritmo di studio, dovetti tornare al mio paese.
Riuscii a dare due esami, di cui uno era un esonero, nella prima sessione ma, tornato a Milano, ero fortemente demotivato e giù di morale per la malattia di mio padre e per le preoccupazioni legate alla situazione economica della mia famiglia.
Non riuscii a preparare esami per la seconda sessione.
A maggio di quell'anno mio padre è morto.
Non riuscii a raggiungere i crediti necessari per la conferma della borsa di studio.
Verso luglio di quello stesso anno, però, ricevetti una sovvenzione straordinaria e ritornai a Milano a dare altri due esami.
Sarei dovuto ritornare a Milano ad ottobre ma il costo della tassa e il costo vita erano troppo alti e io mi sentivo in un certo senso non più legittimato a studiare senza borsa di studio.
Rinunciato agli studi, ho lavorato, tentato il test di medicina, fallendo, perché volevo continuare a studiare e perché al liceo mi appassionava la biologia.
Mi sono iscritto a ingegneria gestionale, corso a cui sto per rinunciare perché ho dato solo un esame (inglese), non d'indirizzo.
Ora ho 26 anni e mi rendo conto che persistere sullo studio possa essere arricchente, da un lato, ma anche deleterio, nel mio caso, perché tendo ad ossessionarmi rimanendo paralizzato.
Visto che il raggiungimento della laurea, come obiettivo, compromette il mio benessere psicologico vorrei uscire dallo status di studente, dal momento in cui i miei passi sono molto lenti.
Lavorando, ho notato che la mia "ossessione" rimane lo studio; non so se perché c'è una reale progettualità che riguarda il completamento degli studi o perché lo status di studente è comodo.
Ho capito, comunque, di avere dei problemi psicologici e psichiatrici che mi hanno impedito di conseguire la laurea, che derivano da fattori psico-sociali ed ereditari (mi è stato diagnosticato un disturbo dell'umore).
Quando esco dallo status di studente, considerando che ho lavorato e, quindi, posso esprimere le mie sensazioni, vado in depressione.
Siccome c'è il giudizio sociale non mi iscriverei di nuovo all'università, piuttosto mi preparerei a un concorso pubblico, cosa che sto facendo, con la possibilità, vincendo, di poter aderire al progetto Riformare la P.
A. e laurearmi per accrescere le mie competenze.
La domanda che mi faccio è: aderire a questo progetto, una volta vinto il concorso, è solo un modo per poi progressivamente avvicinarsi a una nuova scelta universitaria per recuperare lo status di studente?
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Caro Danilo, ho letto la tua (difficile) storia e le domande da fare sarebbero tante per poter andare a fondo del problema.
Mi sembra di capire che in questo momento tu sia seguito da uno specialista, dato che parli di un disturbo dell'umore diagnosticato. Lo vedi regolarmente?
La tua domanda finale: "aderire a questo progetto, una volta vinto il concorso, è solo un modo per poi progressivamente avvicinarsi a una nuova scelta universitaria per recuperare lo status di studente?".
penso che nel momento in cui ti fai la domanda tu abbia già la risposta. Comunque è impossibile sapere quelle che sono le tue intenzioni, non so leggere nella mente delle persone (per quanto questo potrebbe rendere molto più semplice il mio lavoro).
Sicuramente la condizione di studente può essere per certi versi più comoda, ma solo tu sai se quello che ti sprona a fare questa scelta sia questa motivazione o altro. Però ho notato che hai scelto tre percorsi di laurea completamente differenti tra loro, questo mi fa pensare che tu non abbia le idee troppo chiare.
La laurea si può prendere a qualunque età (tempo, volontà e capacità permettendo).Se quello sarà il tuo desiderio, potrai portarlo a termine, ma ti consiglierei di farlo con una reale cognizione di causa inerente a quelli che sono i tuoi obiettivi nella vita.
Che tipo di vita vorresti aver realizzato tra 5 anni? Prova ogni tanto a farti questa domanda.
Saluti
Mi sembra di capire che in questo momento tu sia seguito da uno specialista, dato che parli di un disturbo dell'umore diagnosticato. Lo vedi regolarmente?
La tua domanda finale: "aderire a questo progetto, una volta vinto il concorso, è solo un modo per poi progressivamente avvicinarsi a una nuova scelta universitaria per recuperare lo status di studente?".
penso che nel momento in cui ti fai la domanda tu abbia già la risposta. Comunque è impossibile sapere quelle che sono le tue intenzioni, non so leggere nella mente delle persone (per quanto questo potrebbe rendere molto più semplice il mio lavoro).
Sicuramente la condizione di studente può essere per certi versi più comoda, ma solo tu sai se quello che ti sprona a fare questa scelta sia questa motivazione o altro. Però ho notato che hai scelto tre percorsi di laurea completamente differenti tra loro, questo mi fa pensare che tu non abbia le idee troppo chiare.
La laurea si può prendere a qualunque età (tempo, volontà e capacità permettendo).Se quello sarà il tuo desiderio, potrai portarlo a termine, ma ti consiglierei di farlo con una reale cognizione di causa inerente a quelli che sono i tuoi obiettivi nella vita.
Che tipo di vita vorresti aver realizzato tra 5 anni? Prova ogni tanto a farti questa domanda.
Saluti
Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 734 visite dal 02/02/2022.
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