Perché sto così male

Sono mamma di una ragazza di 27 anni.
A causa di un tradimento da parte sua è stata lasciata dal suo ragazzo dopo 7 anni.
Lei ci sta male perché si è resa conto di aver fatto una stupidaggine, ma io sto male non per lei ma per il suo ragazzo, un uomo pieno di qualità, buono, generoso, aveva finito casa e aspettava il divano per chiederle di andare a vivere insieme, aveva un sacco di aspettative, la adorava.
Non me ne faccio una ragione e immagino quanto stia soffrendo.
Mia figlia gli ha rovinato la vita.
Inoltre era di casa, come un secondo figlio.
Ho un vuoto dentro, penso sempre a quanto stia soffrendo, mi rendo conto che non è normale ma non riesco a non stare male, piango continuamente per quello che gli ha fatto mia figlia.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, quando i nostri figli si lasciano può essere molto doloroso, come se fosse successo a noi. Ma credo che non dovrebbe colpevolizzare così tanto sua figlia. Ha sbagliato, certo, ma anche se è banale dirlo, tutti possiamo sbagliare. Oltretutto dopo questa esperienza è probabile che sua figlia diventerà più responsabile e impari dall'errore. Non è detto, ma certo è una possibilità.

Se però lei (che ci scrive) non riesce a superare questa perdita, ciò potrebbe indicare una vulnerabilità da parte sua. Stare male perché i figli si lasciano è normale, ma non sembra normale la sofferenza che sta provando, come lei stessa riconosce.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Il problema è che io sto malissimo per lui, perché mi immedesimo nel suo dolore, perché aveva puntato tutto su di lei, perché ha scritto che si sarebbe buttato nel fuoco per lei. Non se lo merita. Non faccio che pensarci , piangere e non so come uscirne. Dovrei essere egoista e non ci riesco. Sto male come fosse successo a me.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
E quindi non è normale. Immedesimarsi così tanto nel dolore altrui non è sintomo di essere "buoni", è sintomo di un problema. L'empatia è una cosa, quello che sta sentendo lei non ha nulla a che vedere con l'empatia, ma apparentemente potrebbe trattarsi di un disturbo dell'umore (depressivo). Perciò dovrebbe forse consultare uno specialista.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
intervengo per ribadire quanto già detto dal collega, ossia l'opportunità che lei valuti, anche con aiuto specialistico, il motivo profondo di un dolore così devastante. Ma intervengo soprattutto per farle notare che le cose che scrive dicono già il motivo della sua eccessiva sofferenza: lei si affligge per cose che non può sapere, che immagina soltanto, e questo fa pensare ad una sua indebita interpretazione dei fatti, con la conseguenza di farle provare i sentimenti che attribuisce ad altri. Un po' come quelle ragazzine che dopo aver visto il film Titanic tornavano ossessivamente a rivederlo, lo sognavano la notte e si dichiaravano perdutamente innamorate del protagonista.
Vediamo perché dico questo. Lei scrive che sua figlia ha iniziato giovanissima una relazione che si è protratta senza convivenza per ben sette anni, finché il partner "aveva finito casa e aspettava il divano per chiederle di andare a vivere insieme".
Più che un uomo innamorato, il suo mancato genero sembra un arredatore, signora. Ma davvero la mancata consegna di un divano procrastinava addirittura la richiesta alla donna amata di andare a vivere con lui?
Non le viene in mente, signora, che ciò che a noi genitori può sembrare assennato e ragionevole, per una ragazza che ha cominciato una relazione quando era troppo giovane può rappresentare il silenzio dei sentimenti, la tomba della passione, e alimentare la paura di chiudere troppo presto le sue richieste d'amore e di libertà?
A volte è tanto difficile conoscere i veri sentimenti del nostro partner e perfino i nostri stessi; come può lei presumere di sapere cosa prova l'ex di sua figlia, e sua figlia stessa; come si è svolta realmente la loro storia e quale vuoto avvertito da sua figlia ha provocato il tradimento?
In effetti, quest'uomo che "aveva un sacco di aspettative, la adorava", quali gesti, quali parole d'amore riservava a sua figlia? Non può essere che fosse alquanto spento? Quali aspettative aveva, precisamente, signora? Una grande storia d'amore o piuttosto la tiepida, narcotizzante famiglia del Mulino Bianco?
Possiamo ignorare che un uomo che è stato tradito forse si è accorto troppo tardi che i sentimenti della fidanzata erano mutati? Inoltre, che genere d'amore è quello di chi scrive che "si sarebbe buttato nel fuoco per lei", ma l'ha lasciata appena scoperto il tradimento e non fa il minimo gesto per riconquistarla?
Non si immedesimi troppo nel dolore di questo giovane, signora. Almeno, non oltre l'immedesimazione per la sofferenza e la confusione che in questo momento prova di sicuro sua figlia, che spetta al suo compito di madre. Il mancare di questa solidarietà potrebbe far sentire sua figlia realmente abbandonata, amata non per sé stessa ma per i legami che sceglie, e allontanata per gli errori che fa.
Provi a riflettere su questo e forse le cose le appariranno in una diversa prospettiva.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com