E ho iniziato ad apprezzarmi di più
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 21 anni e da circa un anno soffro di bulimia. Tutto è iniziato quando ho perso peso passando da 60kg agli attuali 53 kg per 1.57m di altezza, nel giro di circa due anni e senza diete, solo per motivi di stress. Da quando sono dimagrita, e ho iniziato ad apprezzarmi di più, ho desiderato perdere ancora qualche chilo e mi sono messa a dieta, facendo stupidamente di testa mia e ovviamente senza ottenere risultati dacchè ho iniziato ad abbuffarmi. All'inizio ho pensato fosse dovuto alla dieta troppo restrittiva che stavo portando avanti e quindi ho iniziato ad informarmi e a cercare di acquisire una coscienza alimentare. Credo di avercela fatta, nel senso che ora mangio regolarmente senza saltare pasti o eliminare alimenti se non i dolciumi ed i fritti (essendo astemia non ho problemi legati all'assunzione di alcool). Le abbuffate (che ho sempre cercato di compensare attraverso l'attività fisica e mai ricorrendo al vomito autoindotto) non sono però sparite, si sono, se possibile, acutizzate. Lo scorso mese ho iniziato un percorso psicoterapeutico che prevede una seduta a settimana. Arrivo ora alla mia domanda: mi rendo conto che ogni caso è a se stante ed è impossibile dare pareri generalizzati, ma mi chiedevo come fosse possibile rendersi conto se la terapia funziona, se ci sono dei miglioramenti e fino a che punto le ricadute siano "normali" e non, invece, spia del fatto che la terapia non funziona. Mi scuso per la lunghezza della domanda e forse anche la stupidità della stessa, ma continuo ad abbuffarmi come prima e questo mi demoralizza incredibilmente perchè mi sembra quasi di non riuscire ad uscirne nonostante io voglia con tutte le mie forze superare questo periodo. Grazie ancora per l'attenzione.
Elisa
sono una ragazza di 21 anni e da circa un anno soffro di bulimia. Tutto è iniziato quando ho perso peso passando da 60kg agli attuali 53 kg per 1.57m di altezza, nel giro di circa due anni e senza diete, solo per motivi di stress. Da quando sono dimagrita, e ho iniziato ad apprezzarmi di più, ho desiderato perdere ancora qualche chilo e mi sono messa a dieta, facendo stupidamente di testa mia e ovviamente senza ottenere risultati dacchè ho iniziato ad abbuffarmi. All'inizio ho pensato fosse dovuto alla dieta troppo restrittiva che stavo portando avanti e quindi ho iniziato ad informarmi e a cercare di acquisire una coscienza alimentare. Credo di avercela fatta, nel senso che ora mangio regolarmente senza saltare pasti o eliminare alimenti se non i dolciumi ed i fritti (essendo astemia non ho problemi legati all'assunzione di alcool). Le abbuffate (che ho sempre cercato di compensare attraverso l'attività fisica e mai ricorrendo al vomito autoindotto) non sono però sparite, si sono, se possibile, acutizzate. Lo scorso mese ho iniziato un percorso psicoterapeutico che prevede una seduta a settimana. Arrivo ora alla mia domanda: mi rendo conto che ogni caso è a se stante ed è impossibile dare pareri generalizzati, ma mi chiedevo come fosse possibile rendersi conto se la terapia funziona, se ci sono dei miglioramenti e fino a che punto le ricadute siano "normali" e non, invece, spia del fatto che la terapia non funziona. Mi scuso per la lunghezza della domanda e forse anche la stupidità della stessa, ma continuo ad abbuffarmi come prima e questo mi demoralizza incredibilmente perchè mi sembra quasi di non riuscire ad uscirne nonostante io voglia con tutte le mie forze superare questo periodo. Grazie ancora per l'attenzione.
Elisa
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Gentile ragazza, il primo modo per rendersi conto di qualche risultato è il suo vissuto personale di disagio attuale rispetto a quello che aveva quando ha comnciato la terpia.. Se sente che le cose non vanno per il verso giusto, allora, potrebbe essere il caso di cambiare. Tuttavia conviene che anche di questo ne parli con il suo terpaeuta e di concordare con lui eventuali cambiamenti e di comprendere insieme cosa non sta andando rispetto ad eventuali obbiettivi stabiliti.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile ragazza, in un percorso terapeutico è molto importante la relazione che si instaura tra il paziente e il terapeuta e questo richiede tempo. Un mese è un tempo troppo breve per poter vedere dei risultati o un netto miglioramento. Credo comunque che se non sia soddisfatta del suo percorso o se ha dei dubbi in proposito la cosa migliore sia quella di parlarne con il suo terapeuta. Gli/le faccia sapere quello che prova e quali sono le sue perplessità, in questo modo gli/le fornirà le informazioni necessarie per poterla aiutare nel modo migliore e faciliterà l'instaurarsi di un clima collaborativo.
Cordialmente
Cordialmente
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 11/06/2009.
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