Tumore e ansia

Buonasera, sono una donna mamma e moglie di 44 anni, circa 3 mesi fa ho avuto una diagnosi di tumore maligno al seno, mi hanno operato con mastectomia monolaterale e ricostruzione con protesi, nel mentre mio padre ha iniziato a stare anche lui poco bene, quindi preoccupazioni e continue frequentazioni di ospedali.
Da circa 2 mesi ho iniziato a soffrire credo di attacchi di ansia, inizia tutto all improvviso con mani e piedi gelati brividi, il cuore accelerato in gola sensazione di nausea instabilità nello stare in piedi e paura improvvisa di perdere il controllo.
Mi e' stato prescritto Xanax 0.25mg, nonostante per il momento il tumore sembra essere stato completamento asportato non si e' diffuso e non devo fare neanche le chemio non riesco a riprendere una sorta di vita normale sono sempre stanca scontrosa e con nessuna voglia di uscire neanche per andare al supermercato, ho iniziato delle cure ormonali che tra le tante controindicazioni hanno anche attacchi di ansia.
Chiedo se riconosce i miei sintomi come attacchi di ansia e se c e' una possibilità di uscire da questo stato di instabilità e insicurezza e magari facendo a meno di ansiolitici?

Grazie,
Saluti.
[#1]
Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 258 18
Buonasera
affrontare la malattia, propria o dei cari, è sempre una delle prove più difficili che la vita ci propone. Occorre diventare lottatori e riorganizzarsi le idee.
Mi sembra di leggere una persona che ha trovato questo coraggio e ne ha fatto un buon alleato nel combattere la malattia.
Finita la battaglia però può capitare che si inizino a sentire le ferite che questa ci ha portato e la stanchezza di tutto questo combattere ci toglie le forze.
La condizione che lei racconta è comprensibile e abbastanza frequente per chi ha vissuto (e forse vive ancora) in una condizione a stretto contatto con la paura.
La modalità che lei descrive sembrerebbe quella di chi sta esperendo la sensazione degli attacchi di panico. Sarebbe da indagare meglio la sintomatologia e quella che lei riporta come "paura di perdita di controllo".
La terapia farmacologica le è stata prescritta da uno psichiatra? Sta svolgendo una terapia psicologica? Se così non fosse il mio consiglio è quello di consultare un professionista che possa valutare al meglio la sua condizione psicologica così da iniziare fin da subito ad alleggerire questa situazione che mi sembra di capire stia diventando invalidante.

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
Riceve su Siena-Arezzo oppure ONLINE
www.francescobeligni.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, grazie per la sua repentina risposta, rispondo io alle sue domande di no, non ho avuto nessun consulto ne di uno psichiatra né di uno psicologo, fermamente convinta che sia per mia restrizione mentale ma sono stata sempre restia a consultare medici del suo ramo! Il mio atteggiamento e' sempre stato "me la posso cavare da sola!" ora consapevole che non e' così.
L ansiolitico xanas mi e' stato prescritto da una cara amica medico generale, ho provato a sospenderlo ma con pessimi risultati. Quando scrivo la "paura di perdita di controllo" intendo paura di svenire o di qualche malore improvviso, quando sono io da sola con i bimbi questa si accentua ancora di più.
Grazie,
saluti.
[#3]
Dr. Francesco Beligni Psicologo, Psicoterapeuta 258 18
Benissimo! Sono lieto che abbia avuto modo di elaborare la cosa e che abbia deciso di fare questo passo e affidarsi a qualcuno che possa aiutarla in modo professionale.
Azzardo, mi corregga se sbaglio: probabilmente lei si è abituata nel tempo a risolvere da sola i problemi, o meglio, probabilmente nel tempo ha creduto di poter riuscire a risolvere i problemi in autonomia. Ma, azzardo di nuovo, forse più che risolvere le sue paure ha imparato molto bene ad evitarle. In questa situazione però ha dovuto scontrarsi necessariamente con esse e non è riuscita.

Da quello che mi dice sembrerebbe confermare proprio un'esperienza di attacchi di panico. L' approccio terapeutico breve è quello che mi sentirei di consigliarle per questo problema dato che permette proprio di lavorare su questa sintomatologia velocemente e in modo molto mirato.

Solitamente questo tipo di problema può e viene trattato anche senza l'ausilio di farmaci, però dato che è in cura farmacologica il mio consiglio è quello di seguire le indicazioni del medico e non iniziare o sospendere questo tipo di terapie in autonomia, ma chiedere sempre un consulto in merito.

Un grande in bocca al lupo. Resto a disposizione. Saluti

Dr. Francesco Beligni - PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
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