Doc e gravidanza
Buongiorno.
Da 8 anni coltivo una relazione con G.
, caratterizzata da complicità, amore, progetti, futuro.
Ad agosto 2021 in prossimità della convivenza, iniziai improvvisamente a manifestare dubbi ossessivi, ricorrenti, intrusivi riguardo il mio sentimento provato.
Ansia, angoscia, colpevolizzazione mi spinsero a intraprendere un percorso psicoterapeutico, attualmente in corso.
Scoprii di soffrire di DOC da relazione (in realtà attraverso un’analisi retrospettiva emerse che il DoC era presente da anni, ma in forma di ordine/pulizia).
A settembre scoprii di aspettare un bambino (gravidanza non programmata), le prime settimane furono terribili (pensai all’aborto come soluzione per terminare una condizione che sentivo potesse complicare il mio stato psico-emotivo, ma decisi di proseguirne il decorso, diventare mamma con G.
è sempre stato un sogno).
Ad oggi, ormai al 5’ mese di gravidanza e conviventi da 3 giorni, sono emotivamente fragile: i pensieri intrusivi sono tornati, e si assomma il metabolizzare il trasferimento, un nuovo ambiente, nuove abitudini, lontananza dai miei genitori.
Il mio terapeuta ribadì la normalità di ricomparsa esponenziale del disturbo correlata al cambiamento e senso di responsabilizzazione, e di non cadere nelle trappole che tale disagio psicologico comporta.
Attualmente mi sento in una vita nuova, e ho nostalgia della vecchia, dei miei genitori, di casa mia, soprattutto la sera.
Mi sembra di vivere in una vita non mia, non provo gioia per la mia maternità, non sento legami affettivi con la bambina, e mi sento in colpa.
La mia condizione presumo sia tutta alterata dal DOC, che quando si presenta in acuto mina ogni sfera emotiva azzerandone il benessere.
Mi confermate?
Grazie
Da 8 anni coltivo una relazione con G.
, caratterizzata da complicità, amore, progetti, futuro.
Ad agosto 2021 in prossimità della convivenza, iniziai improvvisamente a manifestare dubbi ossessivi, ricorrenti, intrusivi riguardo il mio sentimento provato.
Ansia, angoscia, colpevolizzazione mi spinsero a intraprendere un percorso psicoterapeutico, attualmente in corso.
Scoprii di soffrire di DOC da relazione (in realtà attraverso un’analisi retrospettiva emerse che il DoC era presente da anni, ma in forma di ordine/pulizia).
A settembre scoprii di aspettare un bambino (gravidanza non programmata), le prime settimane furono terribili (pensai all’aborto come soluzione per terminare una condizione che sentivo potesse complicare il mio stato psico-emotivo, ma decisi di proseguirne il decorso, diventare mamma con G.
è sempre stato un sogno).
Ad oggi, ormai al 5’ mese di gravidanza e conviventi da 3 giorni, sono emotivamente fragile: i pensieri intrusivi sono tornati, e si assomma il metabolizzare il trasferimento, un nuovo ambiente, nuove abitudini, lontananza dai miei genitori.
Il mio terapeuta ribadì la normalità di ricomparsa esponenziale del disturbo correlata al cambiamento e senso di responsabilizzazione, e di non cadere nelle trappole che tale disagio psicologico comporta.
Attualmente mi sento in una vita nuova, e ho nostalgia della vecchia, dei miei genitori, di casa mia, soprattutto la sera.
Mi sembra di vivere in una vita non mia, non provo gioia per la mia maternità, non sento legami affettivi con la bambina, e mi sento in colpa.
La mia condizione presumo sia tutta alterata dal DOC, che quando si presenta in acuto mina ogni sfera emotiva azzerandone il benessere.
Mi confermate?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
la gravidanza è una situazione 'strana', soprattutto se è la prima:
cambiamenti ormonali, un futuro che si apre ma è ancora sconosciuto, le modificazioni nella relazione di coppia, fantasie sul nascituro e su di sè
sono nella norma anche senza il DOC.
A causa della problematica di cui soffre certi pensieri diventano ripetitivi e si cade nella rimuginazione.
Ma tutto ciò sicuramente glielo avrà già detto anche il suo Psicoterapeuta.
E' una fortuna giungere nella situazione di aspettare un bambino quando c'è un* una relazione terapeutica in corso, un* Terapeuta che già ci conosce, di cui ci fidiamo.
A proposito di quest'ultimo aspetto - la fiducia - mi incuriosirebbe sapere come mai ha scritto anche a noi, pur avendo già un percorso in atto in presenza.
Forse si fida poco del suo Terapeuta?
Oppure cercava qui una rassicurazione aggiuntiva?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
la gravidanza è una situazione 'strana', soprattutto se è la prima:
cambiamenti ormonali, un futuro che si apre ma è ancora sconosciuto, le modificazioni nella relazione di coppia, fantasie sul nascituro e su di sè
sono nella norma anche senza il DOC.
A causa della problematica di cui soffre certi pensieri diventano ripetitivi e si cade nella rimuginazione.
Ma tutto ciò sicuramente glielo avrà già detto anche il suo Psicoterapeuta.
E' una fortuna giungere nella situazione di aspettare un bambino quando c'è un* una relazione terapeutica in corso, un* Terapeuta che già ci conosce, di cui ci fidiamo.
A proposito di quest'ultimo aspetto - la fiducia - mi incuriosirebbe sapere come mai ha scritto anche a noi, pur avendo già un percorso in atto in presenza.
Forse si fida poco del suo Terapeuta?
Oppure cercava qui una rassicurazione aggiuntiva?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buongiorno Dott.ssa.
La ringrazio per l’attenzione.
Ho piena fiducia nel mio terapeuta (specifico per questa particolare tipologia di Doc), scelto accuratamente dopo due diversi percorso con altri professionisti. Come egli mi ha spiegato, il DOC è un disturbo d’ansia, quando sono in fase acuta (come in questi giorni) cerco di placare il mio stato emotivo attraverso compulsioni rassicuranti, chiedendo conferme ad altri professionisti. Purtroppo sono consapevole che tale azione può tamponare temporaneamente il mio stato ansiogeno, ma su larga scala il DOC si rafforza. È un aspetto su cui devo ancora lavorare molto. In fase acuta lo stesso DOc tende a dubitare di se stesso, di conseguenza anche quello che può dirti il mio terapeuta sembra non vero, e sento l’esigenza di avere altre risposte.
La ringrazio per l’attenzione.
Ho piena fiducia nel mio terapeuta (specifico per questa particolare tipologia di Doc), scelto accuratamente dopo due diversi percorso con altri professionisti. Come egli mi ha spiegato, il DOC è un disturbo d’ansia, quando sono in fase acuta (come in questi giorni) cerco di placare il mio stato emotivo attraverso compulsioni rassicuranti, chiedendo conferme ad altri professionisti. Purtroppo sono consapevole che tale azione può tamponare temporaneamente il mio stato ansiogeno, ma su larga scala il DOC si rafforza. È un aspetto su cui devo ancora lavorare molto. In fase acuta lo stesso DOc tende a dubitare di se stesso, di conseguenza anche quello che può dirti il mio terapeuta sembra non vero, e sento l’esigenza di avere altre risposte.
[#3]
".. cerco di placare il mio stato emotivo attraverso compulsioni rassicuranti, chiedendo conferme ad altri professionisti. .."
Ben consapevoli di queste dinamiche tipiche del DOC,
è opportuno che anche nelle domande-risposte online l'Espert* che risponde (la sottoscritta in questo caso) eviti di fornire le rassicurazioni richieste, per evitare di nutrire il DOC.
Ma vedo che Lei lo sa già (".. conferme ad altri professionisti. .. ma su larga scala il DOC si rafforza..")
e dunque comprende che tutto ciò va a Sua salvaguardia;
una persona sprovveduta .. fornirebbe le (inutili e dannose) rassicurazioni, no?
Carissimi saluti.
Dott. Brunialti
Ben consapevoli di queste dinamiche tipiche del DOC,
è opportuno che anche nelle domande-risposte online l'Espert* che risponde (la sottoscritta in questo caso) eviti di fornire le rassicurazioni richieste, per evitare di nutrire il DOC.
Ma vedo che Lei lo sa già (".. conferme ad altri professionisti. .. ma su larga scala il DOC si rafforza..")
e dunque comprende che tutto ciò va a Sua salvaguardia;
una persona sprovveduta .. fornirebbe le (inutili e dannose) rassicurazioni, no?
Carissimi saluti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Ha perfettamente ragione. La cosa difficile è proprio esserne consapevoli ma in fase acuta avere difficoltà nel sottrarvi da tali richieste rassicurative. Talvolta fatico ancora a interiorizzare questa mia condizione, ad accettarla, mi pare strano come un disturbo possa davvero coinvolgere così emotivamente il tutto di una persona, gli affetti, l’umore, la relazione.
La ringrazio per la risposta.
La ringrazio per la risposta.
[#5]
Gentile utente,
fa piacere il Suo riscontro.
Chiudo il presente consulto, essendone stato aperto da Lei un altro sempre in area Psicologia, proprio oggi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
fa piacere il Suo riscontro.
Chiudo il presente consulto, essendone stato aperto da Lei un altro sempre in area Psicologia, proprio oggi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 26/01/2022.
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