Cambiare o accettare?

Salve,
sono una ragazza di 27 anni.

Con la prima laurea non sono riuscita a trovare lavoro così ho deciso di iscrivermi in infermieristica.
Inizialmente ero convinta ma, con il tempo, ho sviluppato sentimenti di odio profondo e rifiuto nei confronti di questa facoltà e della professione in sé.
Ho capito che non fa per me.
Non riesco a studiare e ho iniziato a soffrire di attacchi di panico anche per situazioni banali e disturbi dell'alimentazione.
Il medico mi ha diagnosticato una fame nervosa che, ho notato, si manifesta solo quando tento (tento perché non riesco) di studiare.
Dopo un lungo periodo di meditazione ho compreso che mi piacerebbe lavorare a scuola, così ho deciso di prendere gli attestati che consentono di aumentare il punteggio per le varie figure del personale Ata.
Il problema è che ci vorranno ancora anno affinché esca il nuovo bando e, per allora, io sarò trentenne.
Non voglio rimanere senza lavoro altri tre anni... Quindi cosa fare?
Mollare tutto o rassegnarsi e cercare di portare il percorso a termine?
E, eventualmente, come si fa ad accettare la situazione senza sta male?
Soffro tantissimo e voglio cambiare le cose.
Premetto che ho altri problemi personali che l'università mi ha privato di tutto.
Sto cercando di riprendere in mano la moa vita anche negli altri aspetti che sono carenti.
Volevo andare dallo psicologo che mette a disposizione l'università, ma siamo in dad e mi è impossibile.

Grazie a chi si soffermerà sulla richiesta di consulto.

Saluti
[#1]
Dr. Mario Canovi Psicologo 263 17
Gentilissima,

mi sembra che lei abbia bisogno innanzitutto di un buon orientamento e tutoraggio: ha conseguito una prima laurea, poi ha cercato di studiare infermieristica, poi le è venuta voglia di lavorare nella scuola... Il tutto accompagnato da ansia e panico. Occorre ridefinire gli obiettivi, tenendo conto delle sue aspirazioni, delle sue competenze, dell'andamento del mercato del lavoro. Ci sono, ad esempio, ottimi corsi professionalizzanti, di breve durata ma spendibili in breve tempo nel mercato del lavoro. Oppure ci sono corsi di laurea, naturalmente più lunghi ma con prospettive economiche e di carriera diverse.

Se ha urgenza di lavorare e non riesce a portare a temine il corso di laurea in infermieristica forse può vedersi riconosciuti gli esami sostenuti nei corsi per OSS. Controlli in facoltà quali corsi ci sono di tipo annuale o biennale.

In bocca al lupo.

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,

innazitutto sento di doverla deludere sul fatto che non esiste un modo (per lo meno naturale) per non sentire il dolore che si prova.
Il suo dolore, fisiologico per la situazione critica che sta vivendo, anzi, potrebbe costituire il suo alleato più prezioso per cambiare la sua vita in maggiore accordo ai suoi desideri e bisogni.

Quanto alle varie possibilità lavorative da lei riportate, le dico soltanto che tra il "mollare tutto" e il "rassegnarsi", potrebbero esistere diverse possibilità meno estreme per lei che le consiglierei di sondare in uno spazio di riflessione garantito, ad esempio, dalla psicoterapia.

Le suggerirei questa possibilità (psicoterapia) anche in relazione alle altre problematiche di cui fa cenno (attacchi di panico, la fame nervosa e gli altri problemi personali di cui parla) e che non possono richiedere una degna attenzione in questo spazio, sintetico per definizione.

Cordialmente
[#3]
Utente
Utente
Gentili dottori, vi ringrazio per la vostra risposta.
Non ho, effettivamente, specificato che la prima laurea riguardava sempre un contesto sanitario. Si trattava di infermieristica pediatrica.. Quindi molto simile alla seconda..Io ero convintissima di voler lavorare in campo medico e, non trovando lavoro, ho deciso di iscrivermi in infermieristica generale per aumentare le possibilità lavorative. Ho capito solo con il tempo che questa professione non faceva per me.. Non avevo fatto un gran tirocinio durante il primo percorso universitario, quindi non avevo avuto modo di toccare con mano il lavoro. Aggiungete tutti gli eventi recentemente accaduti che hanno provocato questi sentimenti di ansia e, evidentemente, hanno fatto venire fuori questa sofferenza nei confronti della professione.
Grazie mille
[#4]
Dr. Mario Canovi Psicologo 263 17
Gentilissima,

tutti noi esseri umani abbiamo dei bisogni da soddisfare. In questa scala di bisogni la sicurezza lavorativa, è un bisogno importante perché grazie a quella può soddisfare tanti altri bisogni (alimentazione, sicurezza, svago ecc.). Ora, come le dicevo, può esserle utile un buon tutoraggio e orientamento per non veder gettati al vento i suoi sforzi e per non rimanere impantanata "nei se e nei ma". Per un buon lavoro di tutoraggio e orientamento si può rivolgere ad un professionista psicologo. Di solito anche all'interno dell'Università c'è un servizio dedicato e gratuito. Provi a contattarlo.

In bocca al lupo!

Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it

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