Temo di non aver legato con mio figlio

Buongiorno, ho un bimbo di un anno e il secondo arriverà nelle prossime settimane.
Ho quindi vissuto (intenzionalmente) due gravidanze ravvicinate.
Il rapporto col mio compagno non ne è stato intaccato, lui è sempre molto dolce e comprensivo con me come col bambino.

Sono io che, ultimamente, perdo subito la pazienza col bimbo: lui sta iniziando a camminare e ha il sonno più agitato, e io, complici gli ormoni, impazzisco di rabbia e lo prendo a male parole senza motivo.

In generale, ciò mi ha portato a ripensare al rapporto con lui: sin dalla nascita, lui ha rifiutato il mio seno, che pure era pieno di latte, e ha voluto il biberon (stava perdendo peso perché non si attaccava e mi ha costretta al tiralatte), poi si è sempre dimostrato molto autonomo, indipendente da me.

Non mi cerca mai, non vuole dormire con me, essere cullato da me, non mi ha mai dato un bacio o un abbraccio.

E' socievole con tutti, dà estrema confidenza anche agli estranei, ride molto, è sereno, ma non è attaccato in maniera particolare a nessuno, sicuramente non a me.
Il che da un lato mi facilita la vita, specialmente ora che ho il pancione, però un po' mi dispiace.
Sento di bimbi disperati quando la mamma si allontana 5 minuti, il mio dorme dai nonni da quando aveva 4 mesi senza neanche accorgersi che non ci sono.
Va detto che il bimbo da subito ha visto molte persone, lo abbiamo abituato così.

Sono solo paranoie stupide le mie, dettate dal momento inevitabilmente difficile o devo pensare che non ho legato io a sufficienza col bimbo?
Magari non l'ho coccolato abbastanza?
Ora quando ci provo mi scaccia, ride, mi da gli schiaffetti... spero che non sia tardi per recuperare.

Grazie mille
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono solo paranoie stupide le mie, dettate dal momento inevitabilmente difficile (?)
>>>

Andrebbe innanzitutto capito se si tratta di un momento difficile <perché> sente questa difficoltà con il suo bambino, oppure di un momento difficile <e quindi> ha anche questa difficoltà.

Il suo sentirsi esclusa potrebbe essere almeno in parte preesistente alla nascita di suo figlio, e sembra suggerito anche dal "l'abbiamo da sempre abituato a vedere molte persone" e dal fatto che il suo compagno è sempre dolce e presente: quindi di cosa sente la mancanza esattamente? È solo la mancata vicinanza con il bambino oppure c'è dell'altro?

I bambini sono molto sensibili nel percepire le emozioni dei genitori e della mamma in particolare (essenzialmente per ragioni evolutive di autoprotezione) e nel reagire di conseguenza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Credo che sia un momento difficile, e quindi avverto anche questa difficoltà (sono incinta di 9 mesi, ho il bimbo di un anno e lavoro in un settore molto competitivo: sono sotto pressione).
Il mio sentirmi esclusa non è affatto preesistente invece alla nascita del bimbo: quello di cui adesso sento un po' la mancanza è un legame speciale del piccolo con me. Per lui che io ci sia o meno sembra non fare differenza.
Non escludo di certo che lui percepisca le mie preoccupazioni e reagisca di conseguenza allontanandomi ulteriormente: questo circolo vizioso mi spaventa. Come interromperlo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se si sta sforzando attivamente per cercare di ottenere l'attenzione del suo bambino, può fare un passo indietro. Può provare a mostrarsi impercettibilmente più indifferente e vedere se cambia qualcosa.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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