Il no contact con la famiglia?
Sono una ragazza di 23 che fa molto nella sua vita: studio all’università, faccio corsi di specializzazione, studio per alcuni concorsi e mi alleno per questi.
Ma sapete cosa dice la mia famiglia?
Che non faccio nulla.
Sapete come pago tutto questo?
Con il lavoro che svolgo durante le festività o d’estate.
Spero tanto di realizzare i miei sogni, ho fiducia in questo, ma vorrei tanto realizzarli presto per chiedere i contatti con tutti.
I miei genitori e i miei fratelli maggiori mi trattano come se fossi un essere inutile, non mi chiedono mai, non mi aiutano.
Io vivo con i miei e quando loro sono a casa faccio il possibile per stare lontano da loro.
Mi provocano sofferenza, non mi parlano e mi ignorano come persona, perché mi chiedo?
Rispetto a tanti altri ragazzi della mia età, mi posso attribuire un valore positivo, non hai mai fatto nulla di male, nè a me stessa, nè agli altri, eppure vengo considerata come se fossi nulla.
H passato veramente momenti brutti ma cerco ormai di ignorare qualsiasi mancanza, lascio passare e ignoro la situazione.
Io non traggo benefici da loro, possono solo loro trarli da me dato che sbrigo anche cose a casa come se vivessi da sola.
Non riesco più nemmeno a parlarne con qualcuno, divento sempre più apatica nei confronti di tutti.
Quanto può essere disfunzionale vivere così?
Mi ricordo di tutti i torti subiti, come mio padre che non mi ha parlato per 4 anni e la colpa era pure mia, dopo che mi aveva detto anche che di me non gliene fregava nulla.
Tutti i rimproveri perche grassa, tutti gli insulti.
Lo stress distale subito dalla mia famiglia a volte sento di essere arrivata al collasso e ogni giorno mi alzo la mattina pensando a quale limite dovrò arrivare ancora per stare bene.
Sono a pezzi e nessuno lo sa
Ma sapete cosa dice la mia famiglia?
Che non faccio nulla.
Sapete come pago tutto questo?
Con il lavoro che svolgo durante le festività o d’estate.
Spero tanto di realizzare i miei sogni, ho fiducia in questo, ma vorrei tanto realizzarli presto per chiedere i contatti con tutti.
I miei genitori e i miei fratelli maggiori mi trattano come se fossi un essere inutile, non mi chiedono mai, non mi aiutano.
Io vivo con i miei e quando loro sono a casa faccio il possibile per stare lontano da loro.
Mi provocano sofferenza, non mi parlano e mi ignorano come persona, perché mi chiedo?
Rispetto a tanti altri ragazzi della mia età, mi posso attribuire un valore positivo, non hai mai fatto nulla di male, nè a me stessa, nè agli altri, eppure vengo considerata come se fossi nulla.
H passato veramente momenti brutti ma cerco ormai di ignorare qualsiasi mancanza, lascio passare e ignoro la situazione.
Io non traggo benefici da loro, possono solo loro trarli da me dato che sbrigo anche cose a casa come se vivessi da sola.
Non riesco più nemmeno a parlarne con qualcuno, divento sempre più apatica nei confronti di tutti.
Quanto può essere disfunzionale vivere così?
Mi ricordo di tutti i torti subiti, come mio padre che non mi ha parlato per 4 anni e la colpa era pure mia, dopo che mi aveva detto anche che di me non gliene fregava nulla.
Tutti i rimproveri perche grassa, tutti gli insulti.
Lo stress distale subito dalla mia famiglia a volte sento di essere arrivata al collasso e ogni giorno mi alzo la mattina pensando a quale limite dovrò arrivare ancora per stare bene.
Sono a pezzi e nessuno lo sa
[#1]
>>> Quanto può essere disfunzionale vivere così?
>>>
Per altri può esserlo di meno, può essere sopportabile con relativa facilità. Per te evidentemente non lo è ed è questo che importa.
Forse quando ti dicono che "non fai nulla" intendono dire "non fai nulla di quello che piacerebbe a noi".
Che cosa studi e di cosa ti occupi esattamente?
>>>
Per altri può esserlo di meno, può essere sopportabile con relativa facilità. Per te evidentemente non lo è ed è questo che importa.
Forse quando ti dicono che "non fai nulla" intendono dire "non fai nulla di quello che piacerebbe a noi".
Che cosa studi e di cosa ti occupi esattamente?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Studio psicologi e ho preso un attestato per operatrice sociale antiviolenza. La mia famiglia ha un’attività commerciale e si, mio padre non condivide quello che faccio, come ad esempio i concorsi. Sono stanca perché penso di avere un valore personale e loro invece mi trattano come se fossi una nullità. Nonostante questo, nonostante tanto ben altro, io mi sento una persona resiliente ma affronto questa situazione in base all’emozione, quindi come se non ci fosse. So quanto mi fa soffrire ma pensò solamente a me stessa, che forse un po’ di felicità me la merito pure io. Vorrei solo trovare subito un lavoro e allontanarmi da loro, assorbo tutto il loro stress, tutto il cattivo umore e mi sento davvero oppressa in questa casa. Ho 24 anni ma me ne sento 40. Non sono spensierata, più per niente. Mi frequento con un ragazzo ma non riesco a dirlo perché invece di chiedermelo con gentilezza, mi viene chiesto quasi come se stessi facendo qualcosa di sbagliato e questo mi blocca, perché non capisco dove io sia sbagliata per fargli pensare questo. Insomma, non mi sento libera. Ho sofferto di depressione in adolescenza e frequentavo un centro per disturbi alimentari, sapevano di questa esperienza ma nessuno mai e dico mai, mi ha chiesto come stessi, non ho mai detto che la dottoressa, dopo avermi chiesto come mi sentissi, dopo averle detto mi sento depressa , mi disse tu sei depressa . Loro questo non lo sanno, mi sono sempre chiusa in un guscio, non gli ho nemmeno dato questo tipo di pensiero e nessuno e dico nessuno, riesce a vedere cosa c’è oltre la mia apparenza. Io sono in un modo perché ho avuto modi ed esperienze che mi hanno portato a questo, e mi porto ancora gli strascichi. Studio psicologia perché fin da piccola ho sempre avuto questo colloquio interno con me stessa e forse perché ho ancora voglia di capirmi, di curarmi come se fossi un’autodidatta, forse perché mai nessuno l’ha fatto..
[#3]
>>> Io sono in un modo perché ho avuto modi ed esperienze che mi hanno portato a questo
>>>
Ognuno è in un certo modo a causa della combinazione di effetti temperamentali (genetici) e ambientali (educazione, ecc.). Studi psicologia, ma non cadere nell'errore di credere che siamo ciò che siamo esclusivamente a causa delle esperienze che abbiamo avuto. Le esperienze sono sempre colorate dalla predisposizione individuale e infatti qualcuno ha detto che non è tanto ciò che ci succede a influenzarci, ma l'interpretazione che diamo ai fatti. E ognuno interpreta a modo proprio.
>>> Studio psicologia perché fin da piccola ho sempre avuto questo colloquio interno con me stessa e forse perché ho ancora voglia di capirmi, di curarmi come se fossi un’autodidatta
>>>
Infatti, questo è un tentativo di soluzione messo in atto da molti di quanti si iscrivono a psicologia. Ma non funziona. Perché le informazioni, da sole, non possono risolvere i problemi emotivi. E se hai sempre avuto questa passione, fin da bambina, è un'indicazione che avvalora il primo punto, cioè una certa predisposizione all'introversione.
Questo non vuol dire che non ci siano problemi nel rapporto con i tuoi. Alla tua età è più che normale volere indipendenza e perciò il disagio che stai sentendo è in realtà una cosa buona. Perché serve a spronarti, a darti da fare per ottenerla. Nell'immediato potresti fare dei consulti psicologici, per imparare come gestire la relazione con i tuoi in modo più morbido. E a trovare modi per lavorare verso la tua indipendenza.
>>>
Ognuno è in un certo modo a causa della combinazione di effetti temperamentali (genetici) e ambientali (educazione, ecc.). Studi psicologia, ma non cadere nell'errore di credere che siamo ciò che siamo esclusivamente a causa delle esperienze che abbiamo avuto. Le esperienze sono sempre colorate dalla predisposizione individuale e infatti qualcuno ha detto che non è tanto ciò che ci succede a influenzarci, ma l'interpretazione che diamo ai fatti. E ognuno interpreta a modo proprio.
>>> Studio psicologia perché fin da piccola ho sempre avuto questo colloquio interno con me stessa e forse perché ho ancora voglia di capirmi, di curarmi come se fossi un’autodidatta
>>>
Infatti, questo è un tentativo di soluzione messo in atto da molti di quanti si iscrivono a psicologia. Ma non funziona. Perché le informazioni, da sole, non possono risolvere i problemi emotivi. E se hai sempre avuto questa passione, fin da bambina, è un'indicazione che avvalora il primo punto, cioè una certa predisposizione all'introversione.
Questo non vuol dire che non ci siano problemi nel rapporto con i tuoi. Alla tua età è più che normale volere indipendenza e perciò il disagio che stai sentendo è in realtà una cosa buona. Perché serve a spronarti, a darti da fare per ottenerla. Nell'immediato potresti fare dei consulti psicologici, per imparare come gestire la relazione con i tuoi in modo più morbido. E a trovare modi per lavorare verso la tua indipendenza.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 23/01/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.