Blocchi mentali
Buonasera a tutti, cari dottori.
Ho 19 anni e ho deciso di intraprendere un percorso psicologico.
Soffro di alcune ansie come quella di uscire da sola.
Anche se, con molta fatica a volte, riesco a fare una passeggiata vicino casa.
Non se ne parla però di prendere mezzi di trasporto da sola semplicemente per lo sfizio di voler fare un giro un po' più lontana da casa, perché ciò mi provoca disagio.
I centri commerciali mi mettono a disagio perché mi sento disorientata e decidere se comprare ad esempio un pantalone o no in mezzo agli altri mi consuma le energie.
Alcuni giorni appena apro gli occhi la mattina sento tanta angoscia e scoraggiamento dovuto ai miei blocchi e agli impegni da affrontare e se mi sveglio più tardi rispetto all'orario programmato, mi sento da buttare via.
Sto bene la sera, quando scarico la tensione e mi libero dalle responsabilità sapendo che l'indomani andrà sicuramente meglio... anche se la mattina dopo la situazione è pressoché uguale.
Faccio il paragone con la vita dei miei amici, ascolto i loro discorsi su impegni e progetti e mi sento fallita rispetto a loro, nonostante io sappia che non è tutto oro ciò che luccica.
È come se ognuno vivesse la propria vita ma io non riuscissi a vivere per me stessa, ma solo in funzione degli altri.
Difatti spesso succede che quando mi separo dai miei amici dopo una giornata insieme, sto male perché ognuno torna alla propria vita e io vorrei che questi momenti insieme non finissero per non sentire il vuoto e l'ansia di dover affrontare la mia di vita.
Non riesco a costruire nulla per me stessa, come se non mi dessi così tanta importanza e non ne valesse la pena.
Non ho un baricentro e da sola sono sperduta.
Sono eterna indecisa, cosa che mi ha portato a non scegliere per ora l'università e a iniziare a lavorare.
È una scelta che tra poco dovrò accingermi a fare di nuovo e già adesso mi sento inquieta. Provo nausea e scoraggiamento quando si presentano Open day universitari e evito il più possibile di controllare i siti delle università per cercare informazioni utili perché ciò mi provoca angoscia, riducendomi poi "all'ultimo" nel fare le cose.
Infatti tendo a procrastinare nonostante sappia quanto mi farebbe bene il portare a termine i miei impegni.
Dietro la procrastinazione forse si nasconde una tendenza perfezionista.
Vivo in una situazione di stallo, un po' prigioniera di me stessa.
Dovrei vivere con la leggerezza tipica di una persona di questa età.
Vorrei agire più liberamente e uscire dalla mia zona di comfort, ma i miei blocchi mentali, creati da me stessa, me lo impediscono.
Vorrei chiedervi gentilmente che tipo di percorso potrebbe essermi utile per poter migliorare.
VI ringrazio in anticipo!
Ho 19 anni e ho deciso di intraprendere un percorso psicologico.
Soffro di alcune ansie come quella di uscire da sola.
Anche se, con molta fatica a volte, riesco a fare una passeggiata vicino casa.
Non se ne parla però di prendere mezzi di trasporto da sola semplicemente per lo sfizio di voler fare un giro un po' più lontana da casa, perché ciò mi provoca disagio.
I centri commerciali mi mettono a disagio perché mi sento disorientata e decidere se comprare ad esempio un pantalone o no in mezzo agli altri mi consuma le energie.
Alcuni giorni appena apro gli occhi la mattina sento tanta angoscia e scoraggiamento dovuto ai miei blocchi e agli impegni da affrontare e se mi sveglio più tardi rispetto all'orario programmato, mi sento da buttare via.
Sto bene la sera, quando scarico la tensione e mi libero dalle responsabilità sapendo che l'indomani andrà sicuramente meglio... anche se la mattina dopo la situazione è pressoché uguale.
Faccio il paragone con la vita dei miei amici, ascolto i loro discorsi su impegni e progetti e mi sento fallita rispetto a loro, nonostante io sappia che non è tutto oro ciò che luccica.
È come se ognuno vivesse la propria vita ma io non riuscissi a vivere per me stessa, ma solo in funzione degli altri.
Difatti spesso succede che quando mi separo dai miei amici dopo una giornata insieme, sto male perché ognuno torna alla propria vita e io vorrei che questi momenti insieme non finissero per non sentire il vuoto e l'ansia di dover affrontare la mia di vita.
Non riesco a costruire nulla per me stessa, come se non mi dessi così tanta importanza e non ne valesse la pena.
Non ho un baricentro e da sola sono sperduta.
Sono eterna indecisa, cosa che mi ha portato a non scegliere per ora l'università e a iniziare a lavorare.
È una scelta che tra poco dovrò accingermi a fare di nuovo e già adesso mi sento inquieta. Provo nausea e scoraggiamento quando si presentano Open day universitari e evito il più possibile di controllare i siti delle università per cercare informazioni utili perché ciò mi provoca angoscia, riducendomi poi "all'ultimo" nel fare le cose.
Infatti tendo a procrastinare nonostante sappia quanto mi farebbe bene il portare a termine i miei impegni.
Dietro la procrastinazione forse si nasconde una tendenza perfezionista.
Vivo in una situazione di stallo, un po' prigioniera di me stessa.
Dovrei vivere con la leggerezza tipica di una persona di questa età.
Vorrei agire più liberamente e uscire dalla mia zona di comfort, ma i miei blocchi mentali, creati da me stessa, me lo impediscono.
Vorrei chiedervi gentilmente che tipo di percorso potrebbe essermi utile per poter migliorare.
VI ringrazio in anticipo!
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Gentile utente,
vedrei bene per lei un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, dove affronterà i suoi "blocchi uno alla volta, e mentre li risolve ravviserà anche la loro genesi nelle sue esperienze pregresse e nelle idee che si è andata costruendo.
Questo percorso l'aiuterà a conoscersi, il che alla sua giovanissima età rappresenta un vantaggio.
Su questa base potrà anche scegliere con più consapevolezza la facoltà universitaria.
Le faccio tanti auguri e spero che vorrà tenerci al corrente.
vedrei bene per lei un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, dove affronterà i suoi "blocchi uno alla volta, e mentre li risolve ravviserà anche la loro genesi nelle sue esperienze pregresse e nelle idee che si è andata costruendo.
Questo percorso l'aiuterà a conoscersi, il che alla sua giovanissima età rappresenta un vantaggio.
Su questa base potrà anche scegliere con più consapevolezza la facoltà universitaria.
Le faccio tanti auguri e spero che vorrà tenerci al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 906 visite dal 12/01/2022.
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