Vaccino anti Covid-19 e pensieri suicidi

Gentilissimi,

pensare alla vaccinazione contro il COVID mi causa pensieri suicidi.

Sono convinto che per la mia fascia d'età la probabilità di morire di Covid-19 o per vaccinazione sia la stessa e che la vaccinazione in particolare, significhi un lento suicidio, dose dopo dose.

Allora arrivando a questo punto è meglio farla finita.

Il trattamento di esclusione riservatomi dalle istituzioni, dagli amici e dalla famiglia, mi isola e mi fa rimanere solo nelle mie convinzioni e nei miei pensieri che diventano sempre più autolesionistici.

Mi chiedo perché la gente mi odi a prescindere e non mi rassicuri.
La mia percezione è che qualcuno mi voglia morto oppure non accetta la mia superiorità fisica dovuta alla gioventù e per questo voglia punirmi. Mi sento vittima di un gruppo di anziani che per paura della morte sta castrando la mia vita.

Avrei bisogno di risposte alle mie domande, ma nessuno me le dà, il mio medico di base mi ha detto che non può darmi delle lezioni di virologia in uno studio.

Però senza informazioni sulla sicurezza, che non trovo nei siti governativi, e senza opportune smentite delle teorie no vax, non riesco a venirne fuori.

Non studiando medicina, non sono in grado di comprendere certi aspetti e quindi per me tutti possono avere ragione e questo genera ansia.

La diffidenza fa parte del mio modo di essere e credo sia una caratteristica vincente, se sono astemio o non ho mai fumato è merito di questa mia qualità e lo rivendico con orgoglio, ma in questo caso non so come gestirla.

Non so a chi chiedere aiuto, mi sono perso.
[#1]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 195 10
Gentile utente,
Francamente, mi è difficile capire come la vaccinazione si colleghi alla sue idee suicidiarie.
Se vuole, mi aiuti a capire.
Le vengono perché pensa di morire di vaccini? Se si, per quale motivo allora lei che è giovane e, stando alle sue parole, fisicamente superiore, dovrebbe morire di vaccino... E un anziano paziente oncologico no?
O le vengono perché le viene precluso l'accesso alla socialità, per quanto possibile sia parlare di socialità in uno stato a 200.000 nuovi positivi al giorno?

In ogni caso, lei mette sul piano cose diverse in un ragionamento francamente borioso e insensato sul piano logico.
Borioso perché in questo ragionamento c'è solo lei, anche se solo quando dice lei. Che si dice superiore fisicamente per l'età, eppure ha paura di morire, lo abbiamo già detto.
Ma val la pena anche sottolineare come a lei degli altri sembra non fregare praticamente NULLA. Questo è un punto fondamentale.
La paura della morte degli altri è una paura concreta. Concretissima. Solo nel nostro Paese abbiamo avuto per COVID-19 la bellezza di 140.000 morti.
Le pare una paura infondata? Non credo. Eppure, non gliene frega niente, perché è giovane?
Ammesso e non concesso che muoiano solo i "vecchi" (cosa che non è), riesce a capire che la pandemia è un problema sociale, e non individuale? Che per la pandemia i sistemi sanitari sono al collasso e persone che avrebbero ad esempio bisogno di una visita medica programmata, anche con patologie serie, devono rinunciarvi perché viene data priorità alla cura dei malati Covid-19 ricoverati (in larga parte non vaccinati)?
E che qualsiasi sforzo per eliminare il rischio di trasmissione e contagio, anche piccolo, andrebbe perseguito per salvare non i giovani o i vecchi, ma per salvarci tutti?

Inoltre, lei riferisce che gli altri ce l'abbiano con lei e non le spieghino. E che non trova informazioni sulla sicurezza dei vaccini.
Però ecco ... fatico a credere a questa visione delle cose. Non si parla che di pandemia e vaccini ovunque, in ogni media ed, escluso il pensiero dei debosciati dei gruppi telegram no-vax laureati all'università della vita, praticamente è tutto un discorso abbastanza monodirezionale e coerente nel quale, da più fonti, confluiscono dati che evidenziano che: 1. Ovviamente di vaccino non si muore, se non in casi nell'ordine delle decine, spesso da approfondire, a fronte di centinaia di milioni di inoculazioni. 2. I vaccini, pur non avendo efficacia completa sulla prevenzione del contagio, lo riducono comunque e soprattutto prevengono drasticamente le ospedalizzazioni e le forme severe.

Vuole inoltre che qualcuno glielo spieghi, eppure, però anziché aprire un consulto in altra sezione medica del sito, si rivolge a noi... Ci rifletta. Non è un errore ma un segnale.

Le faccio poi notare che:

A. Sostenere che lei non è in grado di comprendere e poi che non si fida perché nessuno glielo spiega rappresentano due frasi opposte e quindi una contraddizione;
B. Se per lei, parole sue, tutti possono avere ragione, neanche un Nobel sarebbe capace di metterle in testa la realtà delle cose. Ma non è vero che tutto è relativo;
C. Lei paragona la sua "diffidenza" verso alcool e sigarette, che rivendica con orgoglio, alla questione vaccinale. Ma si rende conto che parla di cose che stanno su piani totalmente diversi?

Ove non dovesse notare le illogicità del suo discorso e il sospetto distacco dalla realtà che ha, ad ogni modo, le suggerirei una visita presso uno psichiatra sul suo territorio.
Se invece la questione Covid fosse da lei intesa, nel pieno rispetto della sua sintomatologia ansiosa e della presenza di idee suicidiarie, le consiglio comunque un colloquio di persona con uno psicologo psicoterapeuta.
È suo diritto stare bene e nessuno vuole il suo male, anche perché, parliamoci chiaro, il mondo non gira intorno a lei (o intorno a me, o intorno a chissà chi altro).

Ci faccia sapere se ritiene
Cordiali saluti

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#2]
Utente
Utente
Gentile dott. Toscano,
Per capire quello che ho scritto bisogna fare delle premesse valoriali che ho omesso.
Sono legato ad una concezione della vita nietzschiana, in cui capovolgo i valori cristiani e sociali, sostituendo a Dio e alla società il mio ego.
La mia soddisfazione non è quindi legata al benessere dei miei cari o al mio benessere personale, ma alla realizzazione dei miei ideali. È ovvio che con questi occhi nulla è più importante dei miei interessi personali, neanche la morte dei cari.
Vedere il capitalismo, la libera mobilità, l'individualismo, il consumismo, venire meno, fa crollare il mio mondo.
Quindi ciò che mi spinge a pensare al suicidio non è solo la pressione esercitata dalla società, ma proprio il fallimento del mio stile di vita.
Spingermi alla ricerca di altri valori mi angoscia ed è questo che mi mette paura soprattutto. Sono in crisi e non riesco a guardare i cambiamenti che ho intorno con occhi diversi da quelli che ho da quando penso in autonomia. Per questo ho pubblicato la domanda in questa sezione, perché mi rendo conto che i miei valori mi spingono ad avere poche ragioni per vivere e basta poco per uscire di testa.
Infine, un ultimo appunto per farle comprendere le illogicità. Poste in quel modo lo sono. Quello che manca è considerare il mio punto di vista, ovvero non riesco a trovare una convenienza personale di alcun tipo nella vaccinazione, ma solo un rischio. Un rischio da prendere per chi? Per gli altri? Questo causa un cortocircuito nei miei valori. In ogni caso adesso che sappiamo che con la variante omicron i vaccini non proteggono più dal contagio come prima, cade anche la motivazione altruistica.
Saluti
[#3]
Utente
Utente
Penso in maniera troppo dogmatica, ogni informazione che assumo dall'esterno, si confronta con i miei valori. Da un lato c'è il parere di un medico, dall'altro c'è la mia coscienza e alla fine la mia coscienza prende delle decisioni sulla base della convenienza personale. Da un lato ho un atteggiamento costruttivo, cerco aiuto, dall'altro mi devo confrontare con le mie verità e scelgo per convenienza.
[#4]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 195 10
Gentile utente,
Da un punto di vista più personale che professionale direi che accadimenti come l'arrivo della pandemia da COVID-19 elicitino un discreto fallimento di una visione come la sua. D'altro canto, mi pare di non dirle nulla di nuovo visto che mi sembra che lei stessa lo riconosca.
La pandemia è, direi per definizione, un fatto sociale.
Nessuno è libero da nessun altro, e questo virus ci rende ulteriormente connessi agli altri, nel bene e nel male intorno a noi questi giorni.

Dai suoi chiarimenti, capisco un po' meglio il suo pensiero e mi permetto di segnalarle come quanto dice sulla vaccinazione non solo cozzi con la visione che ho io del mondo ma pure, in fondo, con la sua.

Anche volendo escludere i vantaggi collettivi della vaccinazione, non vaccinarsi in questo momento resta comunque, scientificamente, un autogol. A fronte di svantaggi pressoché nulli, vista l'attuale alta diffusività del virus, la vaccinazione è conveniente anche nella sua fascia di età e anche solo per il suo tornaconto personale. Infatti, il vaccino non solo le assicurerebbe una minore possibilità di essere contagiato, ma anche - eventualmente - lo sviluppo di una malattia verosimilmente più blanda, o asintomatica (sempre ricordandole che il rischio di morte alla sua età è prossimo a zero ma non zero) - nonché un trattamento oggettivamente più favorevole per ciò che riguarda l'accesso ai locali e servizi pubblici, rispetto ai tempi di quarantena ed altre cose.

Ritengo pertanto fallimentare la scelta di non vaccinarsi non solo sul piano "sociale", ma anche per aspetti di convenienza prettamente individuali, diretti e indiretti.

A ciò, uscendo un po' dalla logica del vaccino (possiamo anche dirci che francamente non me ne frega nulla se si vaccina o no??), aggiungerei anche che secondo me continuare a ragionare nel modo che ci descrive la porterà solo sulla cattiva strada. Cattiva per lei, eh.
La gente che ci circonda non è stupida (come sembra?), e non a caso lei lamenta un trattamento poco piacevole nei suoi confronti.
Pensa davvero che se lei non se ne frega delle persone alla persone fregherà di lei? Forse una volta o due, ma poi ... Pane al pane, vino al vino ...

Comunque, più in generale, l'impressione che ho è che voglia giocare con le sue regole e le sue visioni fino a quando le conviene, per poi diventare abbastanza "piagnucolone" quando scopre che non può cogliere solo il bene da quello che semina... (azione che le porta più rogne che altro, a quanto pare).
Vale davvero la pena? E pensa di farci una bella figura?

Un ultimo commento su Nietzsche e il suicidio. Ho ricordi piuttosto vaghi del pensiero del filosofo, pur avendolo studiato sia al liceo che all'università, ma vorrei solo ricordarle come morì.

Cito Wikipedia:

"Morì per una polmonite nel 1900, dopo undici anni e mezzo d'infermità, paralizzato e in preda alla demenza dopo aver subito numerosi ictus"

Con questo voglio dire che talmente tanto egli contemplò il suicidio che ... Era praticamente morto da anni ma neanche si decideva a morire, eh ... Quindi di che parlava? Mah ...

Un consiglio: faccia un percorso psicologico. L'obiettivo non è farle cambiare idea, ma fare tesoro di questa inquietudine e trasformarla in una sana e fruttuosa inquietudine affinché possa diventare una persona più serena e realizzata.

Io la mia gliel'ho detta, eh :).

Un caro saluto

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

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Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.

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