Ansia di dimenticare cosa si studia/dire perchè si teme il confronto di presenza con le persone
Premetto che sono sempre stata una ragazza emotiva, timida e ansiosa; ho sofferto per 1 anno di ipocondria (arrivai addirittura a perdere 13 kg in un mese); sono guarita e ogni tanto ho qualche attacco di panico che però riesco ormai a controllare.
L'ultimo anno è stato molto pesante per me perchè ho avuto problemi in famiglia e il mio fidanzato dopo 7 anni si è trasferito: finita l'università quest'anno dovrò traferirmi a Udine per vivere con lui il che significa lasciare la mia famiglia qui in Sicilia, famiglia a cui sono sempre stata attaccatissima; avevamo progettato di vivere qui, avevamo la casa pronta e stavamo progettando il matrimonio ma l'azienda dove lavorava è fallita e si è dovuto trasferire.
Ci ritroviamo ora distanti e con una vita davanti a noi diversa da come avevamo immaginato.
Questi pensieri mi hanno portato a uno stress non indifferente e ho iniziato ad avere tremori alle mani, allucinazioni nel sonno come vedere insetti sul letto, stringere forte i denti e la cosa mi preoccupa dato che sono un quasi tecnico di laboratorio biomedico a cui la precisione serve.
Sono andata da un neurologo che mi ha diagnosticato carenza di vitamina B12, deficienza di vitamina D e tremore d'azione.
Mi ha detto di prendere le vitamine poiché era probabilmente questo che mi arrecava allucinazioni e mi ha detto di prendere per 2 mesi le Xazepin.
Le allucinazioni e le parlate nel sonno sono scomparse, le vitamine sono tornate a livelli normali e il tremore è migliorato ma non passato del tutto: quando mi innervosisco aumenta e il neurologo ha detto che è legato allo stress e che è un sintomo che potrebbe andare via anche lentamente, non c'è una cura per cui passa.
Io frequento l'ultimo anno di TLB: ho solo fatto un esame di presenza (era il primo esame universitario dopo 5 anni dal diploma e dovevo riabituarmi) e l'esame non andò proprio come volevo io.
Poi siamo entrati in pandemia e ho dato tutti gli esami online con quasi tutti 30 e lode.
Il problema qual è?
Io amo studiare, studio bene e ricordo tutto ma ho il timore di affrontare un esame di presenza.
Mi sono fissata nonostante abbia gli argomenti in testa che non mi escano le parole, che la mia lingua si blocchi e penso derivi dalla paura di essere guardata, giudicata...Un esame online mi fa stare tranquilla perchè sono a casa ed è come se fossi sola e questo non va bene nella vita e perchè dovrò esporre la tesi davanti alle persone.
Non capisco perchè questa paura, è come se avessi la convinzione che a casa mia ricordi tutto ma che davanti le persone dimentico, di non sapere più esporre.
Mi sta invalidando perchè so delle mie potenzialità e mi dicono tutti che come si sa ciò che si studia a casa allora lo si sa in qualsiasi luogo, eppure mi sono convinta che davanti le persone e i professori io non riesca a dire una parola o che dimentichi tutto...da cosa può nascere questa paura e che posso fare?
A mio parere la situazione pandemia ha veramente influenzato negativamente la socializzazione.
L'ultimo anno è stato molto pesante per me perchè ho avuto problemi in famiglia e il mio fidanzato dopo 7 anni si è trasferito: finita l'università quest'anno dovrò traferirmi a Udine per vivere con lui il che significa lasciare la mia famiglia qui in Sicilia, famiglia a cui sono sempre stata attaccatissima; avevamo progettato di vivere qui, avevamo la casa pronta e stavamo progettando il matrimonio ma l'azienda dove lavorava è fallita e si è dovuto trasferire.
Ci ritroviamo ora distanti e con una vita davanti a noi diversa da come avevamo immaginato.
Questi pensieri mi hanno portato a uno stress non indifferente e ho iniziato ad avere tremori alle mani, allucinazioni nel sonno come vedere insetti sul letto, stringere forte i denti e la cosa mi preoccupa dato che sono un quasi tecnico di laboratorio biomedico a cui la precisione serve.
Sono andata da un neurologo che mi ha diagnosticato carenza di vitamina B12, deficienza di vitamina D e tremore d'azione.
Mi ha detto di prendere le vitamine poiché era probabilmente questo che mi arrecava allucinazioni e mi ha detto di prendere per 2 mesi le Xazepin.
Le allucinazioni e le parlate nel sonno sono scomparse, le vitamine sono tornate a livelli normali e il tremore è migliorato ma non passato del tutto: quando mi innervosisco aumenta e il neurologo ha detto che è legato allo stress e che è un sintomo che potrebbe andare via anche lentamente, non c'è una cura per cui passa.
Io frequento l'ultimo anno di TLB: ho solo fatto un esame di presenza (era il primo esame universitario dopo 5 anni dal diploma e dovevo riabituarmi) e l'esame non andò proprio come volevo io.
Poi siamo entrati in pandemia e ho dato tutti gli esami online con quasi tutti 30 e lode.
Il problema qual è?
Io amo studiare, studio bene e ricordo tutto ma ho il timore di affrontare un esame di presenza.
Mi sono fissata nonostante abbia gli argomenti in testa che non mi escano le parole, che la mia lingua si blocchi e penso derivi dalla paura di essere guardata, giudicata...Un esame online mi fa stare tranquilla perchè sono a casa ed è come se fossi sola e questo non va bene nella vita e perchè dovrò esporre la tesi davanti alle persone.
Non capisco perchè questa paura, è come se avessi la convinzione che a casa mia ricordi tutto ma che davanti le persone dimentico, di non sapere più esporre.
Mi sta invalidando perchè so delle mie potenzialità e mi dicono tutti che come si sa ciò che si studia a casa allora lo si sa in qualsiasi luogo, eppure mi sono convinta che davanti le persone e i professori io non riesca a dire una parola o che dimentichi tutto...da cosa può nascere questa paura e che posso fare?
A mio parere la situazione pandemia ha veramente influenzato negativamente la socializzazione.
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Gentile utente,
Innanzitutto vorrei esprimere la mia solidarietà per la situazione che ci racconta e vorrei invitarla a non perdere fiducia nella vita, anche considerando le nuove sfide che verosimilmente la aspetteranno non solo come un cambio faticoso, ma anche come una opportunità che lei come persona singola, ma anche come parte di una relazione amorosa, ha davanti a sé.
Purtroppo la pandemia ha sicuramente acuìto alcune condizioni già esistenti, ove non ne abbia create altre. D'altro canto, si ritrova ormai quasi laureata anche grazie a un mezzo, quello della videoconferenza, che se non altro le ha facilitato la gestione delle ansie in sede di esame. Forse non tutti i mali vengono per nuocere :).
Cosa dirle... Trovo abbastanza singolare che non venga seguita da uno/a psicologo/a psicoterapeuta.
Credo abbia palesemente bisogno di un percorso di questo genere e mi meraviglierei in realtà moltissimo se il neurologo non le avesse prospettato questa strada.
Per carità, non mi sento di giudicare il lavoro altrui, però se quello che ci dice è vero, ed è tutto, non penso sia stata indirizzata in maniera esauriente. A quanto ci dice, tutta la strategia terapeutica per lei utilizzata, è consistita nella somministrazione di pur utili integratori.
Mi sembra francamente poco e, poiché non risolutivo (altrimenti non ci scriveva), e da affiancare a una psicoterapia.
Lei ci riferisce ipocondria (guarita come?), un calo di peso di 13 kg in un mese, degli attacchi di panico (come se fosse normale averli!), tremori, allucinazioni, paura a parlare in pubblico... E nessuna psicoterapia.
O non è vero, o è un racconto incompleto, o deve spicciarsi ad andare da un terapeuta perché così (non) facendo si starebbe perdendo la possibilità di guarire in tempi dopotutto brevi.
Cordiali saluti
Innanzitutto vorrei esprimere la mia solidarietà per la situazione che ci racconta e vorrei invitarla a non perdere fiducia nella vita, anche considerando le nuove sfide che verosimilmente la aspetteranno non solo come un cambio faticoso, ma anche come una opportunità che lei come persona singola, ma anche come parte di una relazione amorosa, ha davanti a sé.
Purtroppo la pandemia ha sicuramente acuìto alcune condizioni già esistenti, ove non ne abbia create altre. D'altro canto, si ritrova ormai quasi laureata anche grazie a un mezzo, quello della videoconferenza, che se non altro le ha facilitato la gestione delle ansie in sede di esame. Forse non tutti i mali vengono per nuocere :).
Cosa dirle... Trovo abbastanza singolare che non venga seguita da uno/a psicologo/a psicoterapeuta.
Credo abbia palesemente bisogno di un percorso di questo genere e mi meraviglierei in realtà moltissimo se il neurologo non le avesse prospettato questa strada.
Per carità, non mi sento di giudicare il lavoro altrui, però se quello che ci dice è vero, ed è tutto, non penso sia stata indirizzata in maniera esauriente. A quanto ci dice, tutta la strategia terapeutica per lei utilizzata, è consistita nella somministrazione di pur utili integratori.
Mi sembra francamente poco e, poiché non risolutivo (altrimenti non ci scriveva), e da affiancare a una psicoterapia.
Lei ci riferisce ipocondria (guarita come?), un calo di peso di 13 kg in un mese, degli attacchi di panico (come se fosse normale averli!), tremori, allucinazioni, paura a parlare in pubblico... E nessuna psicoterapia.
O non è vero, o è un racconto incompleto, o deve spicciarsi ad andare da un terapeuta perché così (non) facendo si starebbe perdendo la possibilità di guarire in tempi dopotutto brevi.
Cordiali saluti
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 961 visite dal 10/01/2022.
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