Non so se sono stata violentata e non so come sentirmi, non riesco a parlarne

Buonasera, chiedo consulto perché non so con chi parlare e non credo di poterlo fare con nessuno.
Non parlo molto di me generalmente, ma non riesco proprio a smettere di pensare a ciò che mi è successo e mi sta mangiando dentro.
Quando ero ancora minorenne mi è successo di essere ad una festa alla wuale mi aveva invitata un mio vecchio amico, uscivamo in gruppo insieme e loro erano persone di famiglie ricche, che avevano intrapreso delle abitudini non del tutto legali alle loro feste (spero di essermi fatta intendere)
Era una bruttissimo periodo della mia vita ed è capitato che ad un certo punto non avessi più il controllo di me stessa e fossi alterata, (non sto parlando di alcolici) non ero in me e questo ragazzo mi ha offerto di stendermi in camera da letto.
Ho chiuso gli occhi, volevo riposare e ho sentito lui chiudere la porta a chiave.
Poi sono finita in uno stato incoscente e quando ho riaperto gli occhi mi sono accorta che lui stava avendo un rapporto con me, senza che io fossi coscente.
Non riuscivo a parlare o a muovermi e sottovoce gli ho detto di smetterla, ma lui mi ha messo la mano sulla bocca e mi ha bloccato le braccia.
Non lo volevo, ma mi sentivo debole e non ero in condizioni di respingerlo.
Quando ha finito mi ha ringraziato ed è uscito dalla camera, lasciandomi la, mentre piangevo.
All’inizio non riuscivo ad ammettere a me stessa ne a nessuno quello che era successo, nonostante le mie amiche e addirittura mia sorella continuassero a chiedermi cosa fosse successo nella camera da letto, io continuavo a dire niente, come se nulla fosse, ma dentro di me avevo una confusione assurda, come se la mia mente avesse eliminato l’accaduto.
Dopo un po’ l’unica cosa che sono riuscita ad ammettere era che avevamo avuto un rapporto sessuale, senza però riuscire a dire ciò che era successo.
Solo recentemente sono riuscita ad aprirmi con il mio nuovo ragazzo, a cui però non mi va di raccontare troppo, non penso faccia piacere sentire queste cose.

Tutto questo tempo vivo con questo dentro e lui se mi vede in giro mi saluta, come se fosse tutto normale, come se non fosse successo niente e ogni volta che lo vedo non riesco a giardarlo in faccia, torna la paura, l’ansia.
E mi chiedo è colpa mia?
forse gli ho in qualche modo fatto capire che lo volevo anche se non era così.
forse non voleva farmi del male, era alterato anche lui o forse me la sono andata a cercare assumendo sostanze.
Non riesco più a vivere con tutto questo e non riesco a lasciarmi il passato alle spalle da sola.
Ho pensato di dirlo a qualcuno, di denunciare ma in primo luogo io non so nemmeno come definire ciò che è successo e poi chi mi crederebbe, lui è un ragazzo che proviene da una buona famiglia molto ricca..
Grazie mille per avermi letto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

mi dispiace molto per quanto accaduto; può succedere che -sotto l'effetto di alcune sostanze- non si riesca ad essere lucide, né ad esercitare alcun controllo su se stesse.

Per questa ragione, quando tu domandi: "E mi chiedo è colpa mia?
forse gli ho in qualche modo fatto capire che lo volevo anche se non era così.",

la risposta è NO, perché una ragazza deve poter essere nella condizione di dire "sì" oppure "no", ma non può certo farlo se la sua mente è offuscata.

Qualora questa persona avesse pure letto dei messaggi da parte tua (magari fraintendendo), ciò non toglie che in ogni caso tu devi poter esprimere il tuo consenso e comunque la risposta può essere tranquillamente "no".

Due cose importanti:
- è fondamentale per te affrontare questa situazione con un professionista quale uno psicologo, ma di persona. Puoi rivolgerti ad un centro anti-violenza della tua zona.
- é davvero mortificante constatare che nel 2022 ci sia ancora una mancanza di cultura in tal senso, che tende a colpevolizzare la donna, che ha l'unica "colpa" di aver accettato un invito ad uscire con una persona cosiddetta "perbene".

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa.
Ho sicuramente bisogno di parlarne con qualcuno che possa aiutarmi ad attraversare un percorso di accettazione verso la cosa, per riuscire a lasciarmelo alle spalle. Grazie mille per avermi risposto, soprattutto in questi giorni ero molto in crisi. Spero un giorno di riuscire a venirne fuori.

grazie mille ancora
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Sottoscrivo quanto suggerito dalla Dr. Pileci.
Aggiungo soltanto che la tendenza a colpevolizzarsi è molto frequente quando si è vittime di violenze.
Si tratta di un disperato tentativo di lenire il dolore della sensazione di impotenza.
E' come se nel dirsi "ho avuto una responsabilità", "è colpa mia", si attribuisse un senso di controllo, di responsabilità che ovviamente non ha avuto e non dovrebbe addossarsi.
Ma queste sono parole.
L'invito accorato è di prendersi cura di sé stessa.
Le dico anch'io che non è colpa sua, tuttavia soltanto lei potrà imparare a dirselo profondamente e a perdonarsi, se proprio vuole, l'unica colpa di aver incontrato un essere disumano.
Cordialmente.
[#4]
Utente
Utente
Grazie mille dottor Castaldo,
Le vostre parole mi hanno fatto bene al cuore. Seguirò il vostro consiglio di consultare un professionista dal vivo e affrontare un percorso per riuscire a perdonare me stessa e il passato, come ha detto lei.
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