20 anni, dispaaurenia e dubbi sul proprio orientamento sessuale

Gentili dottori,
Salve,
Sono una ragazza di 20 anni con dubbi ossessivi sul mio orientamento sessuale.
Da mesi questa storia va avanti senza alcuna risposta ma con tanti pianti e il tentativo di confortarmi del mio ragazzo e della mia psicologa.
Da quando ho iniziato ad usare siti porno, il mio contenuto prediletto era quello di tipo lesbo.
Non mi sono mai posta alcuna domanda a riguardo, per me non ha mai significato nulla se non il fatto di apprezzare dei seni o poco altro.
Nella realtà non mi sono mai fermata a guardare, toccare o più in generale ad interessarmi di una ragazza, non è mai stato il mio intento.
Ho sempre spontaneamente cercato un ragazzo, mi sono innamorata tante volte e ho ricevuto tante delusioni.
Finalmente però l'anno scorso ne ho trovato uno fantastico con cui vi è molta sintonia e reciproco affetto.
Io amo il mio ragazzo e non vorrei mai perderlo, tuttavia i rapporti sessuali con lui non funzionano.
Provo forte dispaurenia durante la penetrazione (faccio anche uso di anello anticoncezionale), dopo poco devo invitarlo ad uscire e subito dopo provo forte bruciore che si calma solo con una pomata che porto sempre con me.
Noi parliamo di tutto e lui sa del mio disagio durante i rapporti.
Non provo alcun tipo di piacere e nemmeno di desiderio, durante la stimolazione clitoridea devo sempre immaginare di tutto, per questo ci limitiamo nel farlo.
A me di ciò dispiace tanto, ci piango spesso e vorrei provare una forma di piacere e liberazione durante il sesso.
Mi chiedo però se questo non sia legato alle mie fantasie, di cui non ho mai sentito veramente il bisogno di mettere in pratica, quindi non saprei dire se nella realtà tutto ciò mi piaccia veramente o meno.
Inoltre trovo una certa repulsione per i porno di tipo etero, li trovo volgari e sono spaventata dalla figura maschile così possente e direi quasi ''cattiva''.
Oltretutto non trovo sessualmente eccitante il corpo di un uomo, lo trovo bello, quello del mio ragazzo è perfetto, ma non mi eccita quanto la visione di un seno, cosa che, ho sentito abbastanza diffusa tra il genere femminile.
Durante i rapporti posso dire che l'unica cosa che mi piace è essere desiderata e sentirmi apprezzata, venerata, mi sento bella agli occhi del mio ragazzo.

Per eccitarmi tuttavia ho sempre bisogno di immaginarmi una donna con un grande seno e una grande vulva.
Potrebbero le due cose influire l'una sull'altra oppure vi sono problemi più profondi?
La mia psicologa ipotizza iper indipendenza, data dal rifiuto da parte di mia madre a 13 anni ed il suo distacco.
Non le ho tuttavia mai raccontato delle mie fantasie per via dell'imbarazzo.

Attendo risposta
Grazie a tutti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
se vuole seriamente affrontare la questione, è indispensabile che parli con la psicologa che la segue di tutto ciò che ha raccontato qui: come può aiutarla ignorando questi aspetti per Lei invece così presenti?
E come può costruirsi una efficace alleanza terapeutica basata (se non sulle bugie) sulle omissioni?
Compito della collega non è giudicarla, nè valutare la sua moralità.

Se non prova desiderio (e, dunque, fa l'amore con il suo ragazzo perché decide di farlo e non perché ne abbia voglia), la logica conseguenza è che non provi piacere, il che rinforza la mancanza di desiderio.
Se non è eccitata, non ci sarà sufficiente lubrificazione e la logica conseguenza sarà il dolore.
Se l'immagine che ha della sessualità etero è quella dei porno e se l'idea dell'uomo è quella di un essere possente che la spaventa, la logica conseguenza è che il suo corpo si metta sulla difensiva e non provi desiderio per un'attività che fa paura.

La situazione merita senz'altro di essere approfondita e le questioni da porsi sono molteplici, a partire dall'ossessività delle domande che si pone, per arrivare all'insoddifazione della sua vita sessuale che sta rischiando di compromettere anche quella relazionale: questo non pùò avvenire ovviamente tramite un consulto online, che è "semplicamente" di tipo orientativo.
La psicologa a cui si è rivolta è anche psicoterapeuta?
Ha una specifica formazione quadriennale in Sessuologia Clinica, che le consenta di maneggiare con disinvoltura tali tematiche e, soprattutto, di fare terapia sessuale?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La mia psicologa è anche piscoterapruta specializzata nella scuola cognitivo comportamentale e mi segue da 2 anni. Lei insiste sul fatto che la mia "paura" di essere lesbica dimostra che io non lo sia, anche perché conosce i miei trascorsi emotivi con altri ragazzi. Le ho sempre ribadito che non ho mai dimostrato alcun interesse per le ragazze. Sa anche della mia rimuginazione ossessiva ma non riesco a parlarle delle mie fantasie perché le ho sempre considerate qualcosa di estremamente personale ed insignificante nella realtà. Le ho però più volte accennato che trovo il corpo femminile più attraente (non tutti, solo quelli ideali) di quello maschile.
Da questo presumo di non essere lesbica, spesso penso che ci siano diverse soluzioni piuttosto che "se non è A allora è B"
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