Esaurimento, depressione burn out a causa del lavoro
chiedo un Vostro aiuto per il mio compagno che sta vivendo un forte esaurimento nervoso a causa del lavoro.
Ha 48 anni e nella sua vita ha solo e sempre lavorato da quando ha finito il liceo ad oggi.
Da 20 anni lavora nella stessa ditta, nello stesso gelido capannone, con la stessa singola persona (suo preposto) e fa le stesse identiche mansioni.
Questo l' ha portato ad essere depresso, perennemente stanco, di pessimo umore e gli ha tolto tutti gli stimoli. Sembra che non provi piu' emozioni per nulla, la mattina sembra andare al patibolo e la sera si sfoga di quanto la sua giornata sia pessima e alienante.
Vive in attesa del week end che passa sdraiato sul divano per la troppa stanchezza accumulata e la sua vita è diventata casa-lavoro e viceversa, per non parlare della vita di coppia che ha avuto un forte declino.
Finalmente si realizza il sogno di una vita: arriva la crisi Covid e tramite un licenziameto concordato puo' lasciare quel lavoro e avere un sussidio finchè non ne troverà un altro...sembrerebbe un lieto fine e invece.
e' TERRORIZZATO dal futuro, dal "cosa andro' a fare a 50 anni" e non trova il coraggio di accettare e uscire da quella maledetta gabbia che lo ha imprigionato per 20 anni rendendolo depresso, apatico e sofferente.
E' come un animale che ha vissuto in cattività da sempre e quando finalmente gli viene aperto il recinto non trova il coraggio di uscirne.
Ha addirittura il timore di svegliarsi la mattina e "non sapere cosa fare" (lui era uno sportivo e mi sciocca che l 'abbia dimenticato completamente)
Sto cercando di convincerlo a farsi seguire da uno specialista, ma non è cosa facile per il tipo di persona che è (ma non mollo e ci riusciro'!) mi chiedevo se nel frattempo poteste aiutarmi a farlo riflettere sul perchè lasciare qual lavoro è la cosa giusta da fare e che è inutile pensare al futuro se il presente ti sta facendo marcire giorno dopo giorno.
Ps: non abbiamo problemi economici, figli da mantenere o mutui da pagare che possano bloccarlo in questa scelta, è tutto un limite suo.
Ringrazio anticipatamente chi mi aiuterà
Buon anno
Gentile Utente,
potrebbe suggerirgli di rivolgersi ad uno psicologo del lavoro/orientatore per effettuare un bilancio di competenze, che lo può aiutare a fare il punto su se stesso, le sue abilità (lavorative, personali, relazionali...), le sue attitudini e le sue aspettative.
Forse può essere un modo per chiarirsi le idee e magari conoscere aspetti di sé fino ad ora non emersi o non presi in considerazione.
Avendo questo tipo di consulenza un "taglio" più concreto, può essere che il suo lavoro di convincimento risulti più facile.
Se poi il collega ravvisasse la presenza di problematiche psicologiche importanti, sarà sua cura inviarlo ad uno psicoterapeuta per un altro tipo di percorso.
Cordialità.
Per approfondire: La sindrome da burnout
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Credo infatti che non sappia bene neanche lui chi è davvero una volta fuori dalla "gabbia". Nuovamente grazie per il suo prezioso Consiglio!
Auguri ad entrambi.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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