Può tornare ad amarmi?
Gentili Dottori,
Vi chiedo gentilmente un consulto.
Dopo quasi 6 anni, la mia fidanzata (21 anni, io 26) mi ha lasciato.
Inizialmente era una pausa, poi pian piano ha capito nom mi ama più, vedendomi come un fratello.
Non mi rimprovera nulla, dicendomi che sono stato perfetto e siamo stati sempre bene, tranne nell'ultimo periodo di 6 mesi, quando è venuto meno il suo amore per me, decidendo sola (avendo dubbi da settembre a novembre che mi ha lasciato), non parlandomi dei problemi che aveva (parlava a volte di voglia di stare sola e fare chiarezza, io però sottovalutavo o pensavo volesse una pausa) e vedendo la mia eventuale opinione in merito, come un qualcosa in più (e mi ferisce questo suo egoismo nel pensare a sè, più che a noi, non tanto a me).
Onestamente ho ragionato, individuando (anche con l'aiuto della sorella di lei) vari motivi per cui mi ha lasciato: il principale è stata la routine nel nostro rapporto, dandoci per scontati, stando molto a casa (per covid e mio stato d'animo spento per esami non passati e pressioni per la laurea), e perdendo la "paura di perdersi"; poi c'è l'aver dato da parte mia il suo amore scontato, facendole poche sorprese o dandole poche attenzioni e l'essere stato a volte troppo "asfissiante" nei suoi confronti, entrambe inconsciamente dovute al fatto che quando ci siamo conosciuti lei stava male (DPTS), quindi ho avuto ancora scorie e momenti in cui non le davo le attenzioni che meritava. E sto via via lavorando su questi, dato che comunque non immaginavo le dessero fastidio (anche se ha riconosciuto, nel caso delle attenzioni "asfissianti", l'amore che ci mettessi)
Inoltre lei sta affrontando la separazione dei suoi genitori; anche se si dice serena, so che comunque non è un evento che si affronta a cuor leggero
Su consiglio della sorella (e anche suo) parliamo poco e nulla, per non farmi vedere disperato e anche per affrontare la vita senza l'altro, sperando possa sentire la mia mancanza (lei dice per superare il nostro passato e fare nuovi ricordi).
Lei mi ha detto sarò il suo ricordo più bello, che vorrà sempre il mio bene, mche mi vorrà sempre bene, ma si preclude un ritorno assieme poichè non ne vede il senso pur affermando che il destino è imprevedibile.
Vi chiedo, dunque, se pur essendo convinta nella scelta è giusto (o una mia illusione/speranza) che la vedo e sento molto confusa, anche se ormai mi tratta come uno sconosciuto, per non illudermi. So ci vorrà tempo nel caso dovrà sentire qualcosa per me, e capire che si è trattato di un qualcosa di superabile, ma per cui la separazione era necessaria per riassestarsi un attimo
Anche perchè è un tipo che si isola quando affronta situazioni difficili ecc
Io onestamente ora sto esaminando gli errori fatti, e spero di poterci riparlare.
Non per supplicare torni, ma per farmi vedere allegro e divertente, come quando mi amava, per andate avanti al meglio e magari suscitare qualcosa in lei, uscirci e farle capire che possiamo imparare dagli errori (che lei dice non esserci stati tra noi, tranne la relazione troppo domestica) e creare una relazione ex novo, trattandoci da adulti, e senza dar per scontato nulla, visto il precedente rapporto "salvata-salvatore" e agendo come meglio per la coppia, evitando di cadere nella noia e affrontando di petto le cose
Ovviamente il sentimento deve rinascere in lei, spero con le modalità dette.
Voi che ne pensate?
Si dice cambiata perchè "cresciuta e maturata", ma se ritorno la persona che ha amato, può essere così cinica da dire "sono felice per te" solamente o è possibile un "pentimento", o meglio, un riavvicinamento?
Io la riconquisterei gradualmente (dato dice ormai ci conosciamo troppo), con piccole attenzioni non date più prima (per quanto posso, visto che siamo a 65 km di distanza, fatti che ritengo durante la pandemia ci abbia un po allontanato, facendoci vedere poco e abituandoci a vivere come fossimo single e con le visite dell'altro/a viste senza la stessa attesa di prima, ma più come la visita di un amico o di un parente nel week end) per compleanno o simili (a natale le avevo fatto un regalo, ma visto che abbiamo deciso di non parlarci per metabolizzare la rottura,
non gliel'ho dato, magari accadrà se mi scriverà più avanti in maniera meno distaccata e ci riavviciniamo, anche solo come lieti conoscenti) sperando non mi prenda per uno che si illude e di smuovere qualcosa, visto mi ha esplicitamente chiesto di non fare nulla per farle cambiare idea o riconquistarla.
Il fatto è che vederla così cinica mi spaventa, ma vorrei farle capire che questa esperienza può solo rafforzarci (sempre se il suo cambio di sentimenti sia dovuto alla confusione/delusione/noia anzidette).
Ci vorrà del tempo, lo so. Ma per lei ne vale la pena, sempre che non abbia trovato un altro...
Ps Anche quando mi ha lasciato mi chiamava "amore" (dicendo per abitudine), mi ha baciato e mi voleva portare la colazione (cosa che ho fatto io). Poi però mi ha detto di non illudermi possa tornare subito alla fine, di vivere la mia vita... lo sto facendo, solo che mi manca, e mi rode aver rotto per cose comunque evitabili se avessimo dialogato (la sua malattia superata non ci faceva litigare molto, visto il forte legame e la paura di ferire l'altro), anche perché essendo la prima relazione seria per entrambi ritengo abbiamo agito di impulso anche perché inesperti, quando poteva lei parlarmi e io farla ragionare, ma ero scosso e convinto servisse una pausa, ma lei poi è evoluta fino a volermi bene "come un fratello" e affermando che non pensa di reinnamorarsi visto che mi conosce bene e che già dopo un mese mi vede come "quanto di più bello" le è capitato nella vita
Quindi vi chiedo, anche secondo voi, come potrei approcciarmi a lei, che per ora mi rifiuta a priori per non illudermi e anche (penso) per farsi forza nella sua scelta, non scrivendomi mai (io giusto gli auguri di capodanno l'ho fatto, sobriamente) e trattandomi distaccatamente per superare il ricordo di noi
Io come detto, vivo la mia vita, ma prima o poi voglio tornare a farle cambiare idea facendole capire che ho lavorato sugli errori fatti (ci sto lavorando per bene, visto che sono un tipo che deve prima sbattere i denti e poi rimediare, molte volte) e che tra noi ci sono stati ostacoli non insormontabili, sperando capisca, dato che dice che o riprova amore per me, o nulla visto che il sentimento non può essere indotto
Vi ringrazio per la pazienza nel leggermi e nel rispondermi
Vi chiedo gentilmente un consulto.
Dopo quasi 6 anni, la mia fidanzata (21 anni, io 26) mi ha lasciato.
Inizialmente era una pausa, poi pian piano ha capito nom mi ama più, vedendomi come un fratello.
Non mi rimprovera nulla, dicendomi che sono stato perfetto e siamo stati sempre bene, tranne nell'ultimo periodo di 6 mesi, quando è venuto meno il suo amore per me, decidendo sola (avendo dubbi da settembre a novembre che mi ha lasciato), non parlandomi dei problemi che aveva (parlava a volte di voglia di stare sola e fare chiarezza, io però sottovalutavo o pensavo volesse una pausa) e vedendo la mia eventuale opinione in merito, come un qualcosa in più (e mi ferisce questo suo egoismo nel pensare a sè, più che a noi, non tanto a me).
Onestamente ho ragionato, individuando (anche con l'aiuto della sorella di lei) vari motivi per cui mi ha lasciato: il principale è stata la routine nel nostro rapporto, dandoci per scontati, stando molto a casa (per covid e mio stato d'animo spento per esami non passati e pressioni per la laurea), e perdendo la "paura di perdersi"; poi c'è l'aver dato da parte mia il suo amore scontato, facendole poche sorprese o dandole poche attenzioni e l'essere stato a volte troppo "asfissiante" nei suoi confronti, entrambe inconsciamente dovute al fatto che quando ci siamo conosciuti lei stava male (DPTS), quindi ho avuto ancora scorie e momenti in cui non le davo le attenzioni che meritava. E sto via via lavorando su questi, dato che comunque non immaginavo le dessero fastidio (anche se ha riconosciuto, nel caso delle attenzioni "asfissianti", l'amore che ci mettessi)
Inoltre lei sta affrontando la separazione dei suoi genitori; anche se si dice serena, so che comunque non è un evento che si affronta a cuor leggero
Su consiglio della sorella (e anche suo) parliamo poco e nulla, per non farmi vedere disperato e anche per affrontare la vita senza l'altro, sperando possa sentire la mia mancanza (lei dice per superare il nostro passato e fare nuovi ricordi).
Lei mi ha detto sarò il suo ricordo più bello, che vorrà sempre il mio bene, mche mi vorrà sempre bene, ma si preclude un ritorno assieme poichè non ne vede il senso pur affermando che il destino è imprevedibile.
Vi chiedo, dunque, se pur essendo convinta nella scelta è giusto (o una mia illusione/speranza) che la vedo e sento molto confusa, anche se ormai mi tratta come uno sconosciuto, per non illudermi. So ci vorrà tempo nel caso dovrà sentire qualcosa per me, e capire che si è trattato di un qualcosa di superabile, ma per cui la separazione era necessaria per riassestarsi un attimo
Anche perchè è un tipo che si isola quando affronta situazioni difficili ecc
Io onestamente ora sto esaminando gli errori fatti, e spero di poterci riparlare.
Non per supplicare torni, ma per farmi vedere allegro e divertente, come quando mi amava, per andate avanti al meglio e magari suscitare qualcosa in lei, uscirci e farle capire che possiamo imparare dagli errori (che lei dice non esserci stati tra noi, tranne la relazione troppo domestica) e creare una relazione ex novo, trattandoci da adulti, e senza dar per scontato nulla, visto il precedente rapporto "salvata-salvatore" e agendo come meglio per la coppia, evitando di cadere nella noia e affrontando di petto le cose
Ovviamente il sentimento deve rinascere in lei, spero con le modalità dette.
Voi che ne pensate?
Si dice cambiata perchè "cresciuta e maturata", ma se ritorno la persona che ha amato, può essere così cinica da dire "sono felice per te" solamente o è possibile un "pentimento", o meglio, un riavvicinamento?
Io la riconquisterei gradualmente (dato dice ormai ci conosciamo troppo), con piccole attenzioni non date più prima (per quanto posso, visto che siamo a 65 km di distanza, fatti che ritengo durante la pandemia ci abbia un po allontanato, facendoci vedere poco e abituandoci a vivere come fossimo single e con le visite dell'altro/a viste senza la stessa attesa di prima, ma più come la visita di un amico o di un parente nel week end) per compleanno o simili (a natale le avevo fatto un regalo, ma visto che abbiamo deciso di non parlarci per metabolizzare la rottura,
non gliel'ho dato, magari accadrà se mi scriverà più avanti in maniera meno distaccata e ci riavviciniamo, anche solo come lieti conoscenti) sperando non mi prenda per uno che si illude e di smuovere qualcosa, visto mi ha esplicitamente chiesto di non fare nulla per farle cambiare idea o riconquistarla.
Il fatto è che vederla così cinica mi spaventa, ma vorrei farle capire che questa esperienza può solo rafforzarci (sempre se il suo cambio di sentimenti sia dovuto alla confusione/delusione/noia anzidette).
Ci vorrà del tempo, lo so. Ma per lei ne vale la pena, sempre che non abbia trovato un altro...
Ps Anche quando mi ha lasciato mi chiamava "amore" (dicendo per abitudine), mi ha baciato e mi voleva portare la colazione (cosa che ho fatto io). Poi però mi ha detto di non illudermi possa tornare subito alla fine, di vivere la mia vita... lo sto facendo, solo che mi manca, e mi rode aver rotto per cose comunque evitabili se avessimo dialogato (la sua malattia superata non ci faceva litigare molto, visto il forte legame e la paura di ferire l'altro), anche perché essendo la prima relazione seria per entrambi ritengo abbiamo agito di impulso anche perché inesperti, quando poteva lei parlarmi e io farla ragionare, ma ero scosso e convinto servisse una pausa, ma lei poi è evoluta fino a volermi bene "come un fratello" e affermando che non pensa di reinnamorarsi visto che mi conosce bene e che già dopo un mese mi vede come "quanto di più bello" le è capitato nella vita
Quindi vi chiedo, anche secondo voi, come potrei approcciarmi a lei, che per ora mi rifiuta a priori per non illudermi e anche (penso) per farsi forza nella sua scelta, non scrivendomi mai (io giusto gli auguri di capodanno l'ho fatto, sobriamente) e trattandomi distaccatamente per superare il ricordo di noi
Io come detto, vivo la mia vita, ma prima o poi voglio tornare a farle cambiare idea facendole capire che ho lavorato sugli errori fatti (ci sto lavorando per bene, visto che sono un tipo che deve prima sbattere i denti e poi rimediare, molte volte) e che tra noi ci sono stati ostacoli non insormontabili, sperando capisca, dato che dice che o riprova amore per me, o nulla visto che il sentimento non può essere indotto
Vi ringrazio per la pazienza nel leggermi e nel rispondermi
[#1]
Gentile utente,
sinceramente trovo la sua richiesta totalmente inaccoglibile nei termini da lei formulati.
Per quanto la cosa possa spiacerle, la sua ex le chiede distanza e lei pianifica una falsa distanza finalizzata comunque ad un riavvicinamento.
Parla di abbandonare la logica "salvata-salvatore" ma imposta comunque il discorso come se lei volesse impegnarsi a raddrizzare una defezione della sua ex ragazza. Si perde, più in generale, in delle considerazioni che mi sembra rappresentino una scarsa - o finta - apertura alla vera conoscenza dell'idea e al vero rispetto della auto-determinazione della sua ex ragazza.
Pur col beneficio del consulto online, le consiglio pertanto di rivedere totalmente il suo ragionamento, di mettersi autenticamente in discussione (seriamente considerando che il vostro bene potrebbe passare da una eventuale separazione per sempre), di chiedersi se l'atteggiamento che si propone faccia davvero il bene di entrambi.
Inoltre, ritengo debba lasciare alla sua ex ragazza la distanza che reclama.
Certe notizie scuotono e forse è necessario ragionarci ancora, anche per superare le evidenti contraddizioni ("vivo la mia vita ma... ") che si possono avere in una situazione come la sua oggi.
Si faccia coraggio... Anche nel mettere in dubbio i suoi propositi, cosa che a volte salva.
Cordiali saluti e auguri di buon anno
sinceramente trovo la sua richiesta totalmente inaccoglibile nei termini da lei formulati.
Per quanto la cosa possa spiacerle, la sua ex le chiede distanza e lei pianifica una falsa distanza finalizzata comunque ad un riavvicinamento.
Parla di abbandonare la logica "salvata-salvatore" ma imposta comunque il discorso come se lei volesse impegnarsi a raddrizzare una defezione della sua ex ragazza. Si perde, più in generale, in delle considerazioni che mi sembra rappresentino una scarsa - o finta - apertura alla vera conoscenza dell'idea e al vero rispetto della auto-determinazione della sua ex ragazza.
Pur col beneficio del consulto online, le consiglio pertanto di rivedere totalmente il suo ragionamento, di mettersi autenticamente in discussione (seriamente considerando che il vostro bene potrebbe passare da una eventuale separazione per sempre), di chiedersi se l'atteggiamento che si propone faccia davvero il bene di entrambi.
Inoltre, ritengo debba lasciare alla sua ex ragazza la distanza che reclama.
Certe notizie scuotono e forse è necessario ragionarci ancora, anche per superare le evidenti contraddizioni ("vivo la mia vita ma... ") che si possono avere in una situazione come la sua oggi.
Si faccia coraggio... Anche nel mettere in dubbio i suoi propositi, cosa che a volte salva.
Cordiali saluti e auguri di buon anno
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
[#2]
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta
Forse per l'emozione ho lasciato trasparire che pianifico una immediata e poco lucida voglia di riprendermi la mia ragazza, quando lei chiede spazio. La ringrazio per avermi chiarito il mio errato modo di ragionare, volevo intendere che ormai la vedo come il passato(come lei con me), ma se il destino dovesse mai farci riavvicinare mi farebbe piacere riprovarci, memore degli errori fatti.
Ho espresso molto male i miei ragionamenti, purtroppo per amore si soffre e non sempre si è lucidi al 100%
Grazie mille
La ringrazio per la risposta
Forse per l'emozione ho lasciato trasparire che pianifico una immediata e poco lucida voglia di riprendermi la mia ragazza, quando lei chiede spazio. La ringrazio per avermi chiarito il mio errato modo di ragionare, volevo intendere che ormai la vedo come il passato(come lei con me), ma se il destino dovesse mai farci riavvicinare mi farebbe piacere riprovarci, memore degli errori fatti.
Ho espresso molto male i miei ragionamenti, purtroppo per amore si soffre e non sempre si è lucidi al 100%
Grazie mille
[#3]
Gentile utente,
purtroppo alle travisazioni in fase di scrittura di voi che ci scrivete, possono sicuramente aggiungersi anche quelle di noi che leggiamo.
Non posso sapere esattamente cosa si porta dentro. Tuttavia, veramente, la invito a considerare l'invito che la sua ex le fa a stare lontani.
Certamente, confermo comunque le mie opinioni su alcune sue espressioni e alcuni suoi ragionamenti.
Non è una rassicurazione "tanto per" la mia, ma è naturale che in questa fase lei si trovi confuso. Come sarebbe altrimenti!?
Pensi però a quello che non è andato della sua relazione. Ad es. al suo farsi carico di questioni che vi hanno verosimilmente visto in un rapporto di asimmetria nella coppia.
Ecco, la sua prossima storia come se la immagina?
Io le auguro sia più "paritaria", simmetrica, equilbrata, bilanciata.
Forse la sua lei è diventata "grande" nel frattempo e ha capito che la cosa non vi giova. Non mi sembra una cosa brutta, anzi credo aiuti entrambi a crescere nell'affettività.
Sulla parola "destino", che usiamo un po' tutti - di certo anche io - impropriamente. Alcune cose non dipendono da noi, ma molte altre sì.... Nel destino ci sono anche le nostre scelte di esserci ... e di non esserci.
Ad ogni modo, le auguro sinceramente il meglio.
Resto a sua disposizione
Cordialità
purtroppo alle travisazioni in fase di scrittura di voi che ci scrivete, possono sicuramente aggiungersi anche quelle di noi che leggiamo.
Non posso sapere esattamente cosa si porta dentro. Tuttavia, veramente, la invito a considerare l'invito che la sua ex le fa a stare lontani.
Certamente, confermo comunque le mie opinioni su alcune sue espressioni e alcuni suoi ragionamenti.
Non è una rassicurazione "tanto per" la mia, ma è naturale che in questa fase lei si trovi confuso. Come sarebbe altrimenti!?
Pensi però a quello che non è andato della sua relazione. Ad es. al suo farsi carico di questioni che vi hanno verosimilmente visto in un rapporto di asimmetria nella coppia.
Ecco, la sua prossima storia come se la immagina?
Io le auguro sia più "paritaria", simmetrica, equilbrata, bilanciata.
Forse la sua lei è diventata "grande" nel frattempo e ha capito che la cosa non vi giova. Non mi sembra una cosa brutta, anzi credo aiuti entrambi a crescere nell'affettività.
Sulla parola "destino", che usiamo un po' tutti - di certo anche io - impropriamente. Alcune cose non dipendono da noi, ma molte altre sì.... Nel destino ci sono anche le nostre scelte di esserci ... e di non esserci.
Ad ogni modo, le auguro sinceramente il meglio.
Resto a sua disposizione
Cordialità
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
[#4]
Utente
Gentile Dottore,
Penso abbia centrato il punto.
Questa asimmetria, ci ha unito e poi consumato, ma nel senso che l'amore è scemato.
Riguardo il destino, intendevo che se questo sua un allontanamento definitivo o no lo si saprà solo vivendo. Io vado avanti per la mia strada, lei per la sua. Se dovessi incontrarla sarà comunque sempre un piacevole incontro, e non una sconosciuta, anche se inevitabilmente adesso ci trattiamo come tali.
Grazie mille per la sua attenzione e gentilezza
Penso abbia centrato il punto.
Questa asimmetria, ci ha unito e poi consumato, ma nel senso che l'amore è scemato.
Riguardo il destino, intendevo che se questo sua un allontanamento definitivo o no lo si saprà solo vivendo. Io vado avanti per la mia strada, lei per la sua. Se dovessi incontrarla sarà comunque sempre un piacevole incontro, e non una sconosciuta, anche se inevitabilmente adesso ci trattiamo come tali.
Grazie mille per la sua attenzione e gentilezza
[#5]
Utente
Altra cosa Dottore:
Rileggendo qualche suo vecchio messaggio(non lo ricordavo per il nervosismo/poca lucidità), ho visto come lei ha capito che il sentimento che prima era amore, sia scemato fino all'affetto per il fatto che le ho salvato la vita.
Questo "non amore", può essere sia stato presente da sempre e lei(avendo 16 anni) abbia confuso la gratitudine con l'amore, o sia una cosa che ha maturato solo ora?
Inoltre( so possa sembrare una illusione)visto il periodo stressante che sta passando(separazione dei genitori, lavoro ecc) è possibile possa aver agito di istinto e abbia un ripensamento dei momenti felici assieme? Io non forzerò nulla, se mai vorrà tornerà lei, ma essendo comunque ancora un po innamorato, ovviamente un suo ritorno non mi dispiacerà mai
Rileggendo qualche suo vecchio messaggio(non lo ricordavo per il nervosismo/poca lucidità), ho visto come lei ha capito che il sentimento che prima era amore, sia scemato fino all'affetto per il fatto che le ho salvato la vita.
Questo "non amore", può essere sia stato presente da sempre e lei(avendo 16 anni) abbia confuso la gratitudine con l'amore, o sia una cosa che ha maturato solo ora?
Inoltre( so possa sembrare una illusione)visto il periodo stressante che sta passando(separazione dei genitori, lavoro ecc) è possibile possa aver agito di istinto e abbia un ripensamento dei momenti felici assieme? Io non forzerò nulla, se mai vorrà tornerà lei, ma essendo comunque ancora un po innamorato, ovviamente un suo ritorno non mi dispiacerà mai
[#6]
Gentile utente,
credo che sia in un fase di rimuginio sulla sua storia che, pur per comune in situazioni come la sua, non credo la aiuti.
Io credo che in questo momento, inevitabilmente, lei veda le cose troppo da vicino. Spero e sono sicuro che il tempo la aiuterà, a prescindere da quello che succederà, a vedere le cose da più lontano: da questa prospettiva, come lei sa già, si perdono dei dettagli ma è possibile guardare di più, e con più distacco, l'insieme.
Questo, sia chiaro, non è un modo per non rispondere alle sue domande. Ma vorrei che le sia chiaro che non sono io a poterle dire da quale sentimento fosse mossa la sua ex ragazza, ora o sei anni fa.
Il distacco che le suggerisco è finalizzato a due obiettivi principali: 1. interrompere la catena del ciclo vizioso del pensiero in cui inevitabilmente rischia di essere (ossia pensare e ripensare sempre alla sua storia), ma anche 2. capire che i sentimenti non sono fenomeni veramente incasellabili (cos'è amore e cosa gli somiglia ma non è, ad esempio? beato chi lo sa) e che pure certi incasellamenti dei fatti per come descritti non sono poi così sensati.
Lei parla di "amore", ma si immagini lei stesso tra 20 anni. Lo ritiene un termine che userebbe con sicurezza su una ragazz(in)a di 16 anni? O sul se stesso di 21? Parla di "averle salvato la vita". Idem con patate.
Diciamo che sono immagini molto molto forti. La seconda (aver salvato la vita a una persona) forse ancor più della prima (amare una persona o essere amato).
L'impressione che io ho è che tutti i toni non solo delle sue parole, ma dei suoi pensieri, debbano essere smorzati. Rischia di parlare e di pensare in termini troppo assoluti. E, nel caso tornaste insieme, di vivere e far rivivere schemi che la sua ex ragazza potrebbe trovare inadatti, al grado di consapevolezza cui è verosimilmente arrivata. Credo che questo possa essere almeno uno dei motivi per cui la sua fidanzata le ha chiesto distanza.
Lei ha 26 anni, è giovane ma non "piccolo" per capire. Ha senso parlare in questi termini così pesanti e assoluti? E ha senso indagare per trovare la pagliuzza nei messaggi? Riferimenti cioè al fatto che prima fosse amore, ora no, o è anche adesso, o anche chissà...
Dall'idea che mi sono fatto, credo che con la sua ragazza abbiate vissuto una relazione sentimentale affettuosa (o amorosa, non sta a me dirlo) e sincera, ma torno a dire anche basata su dei meccanismi che forse potrebbero avervi penalizzato e per i quali un allontanamento potrebbe avere senso. Torno poi a dire che la logica del "salvataggio", senza tuttavia banalizzare né il supporto che lei ha dato, né le sue sofferenze, dia il suo peso negativo. Ritiene che la sua ragazza voglia stare con il suo ragazzo o il suo salvatore (reale o immaginario che sia)?
Ha presente i miti di Platone? Se li conosce, la invito a ripassarli. Se non li conosce, leggere di essi potrebbe essere una lettura interessante. Come esercizio potrebbe sforzarsi a pensare quale di questi miti possa applicarsi meglio al suo caso, e con quali conclusioni.
I miei migliori saluti e auguri
credo che sia in un fase di rimuginio sulla sua storia che, pur per comune in situazioni come la sua, non credo la aiuti.
Io credo che in questo momento, inevitabilmente, lei veda le cose troppo da vicino. Spero e sono sicuro che il tempo la aiuterà, a prescindere da quello che succederà, a vedere le cose da più lontano: da questa prospettiva, come lei sa già, si perdono dei dettagli ma è possibile guardare di più, e con più distacco, l'insieme.
Questo, sia chiaro, non è un modo per non rispondere alle sue domande. Ma vorrei che le sia chiaro che non sono io a poterle dire da quale sentimento fosse mossa la sua ex ragazza, ora o sei anni fa.
Il distacco che le suggerisco è finalizzato a due obiettivi principali: 1. interrompere la catena del ciclo vizioso del pensiero in cui inevitabilmente rischia di essere (ossia pensare e ripensare sempre alla sua storia), ma anche 2. capire che i sentimenti non sono fenomeni veramente incasellabili (cos'è amore e cosa gli somiglia ma non è, ad esempio? beato chi lo sa) e che pure certi incasellamenti dei fatti per come descritti non sono poi così sensati.
Lei parla di "amore", ma si immagini lei stesso tra 20 anni. Lo ritiene un termine che userebbe con sicurezza su una ragazz(in)a di 16 anni? O sul se stesso di 21? Parla di "averle salvato la vita". Idem con patate.
Diciamo che sono immagini molto molto forti. La seconda (aver salvato la vita a una persona) forse ancor più della prima (amare una persona o essere amato).
L'impressione che io ho è che tutti i toni non solo delle sue parole, ma dei suoi pensieri, debbano essere smorzati. Rischia di parlare e di pensare in termini troppo assoluti. E, nel caso tornaste insieme, di vivere e far rivivere schemi che la sua ex ragazza potrebbe trovare inadatti, al grado di consapevolezza cui è verosimilmente arrivata. Credo che questo possa essere almeno uno dei motivi per cui la sua fidanzata le ha chiesto distanza.
Lei ha 26 anni, è giovane ma non "piccolo" per capire. Ha senso parlare in questi termini così pesanti e assoluti? E ha senso indagare per trovare la pagliuzza nei messaggi? Riferimenti cioè al fatto che prima fosse amore, ora no, o è anche adesso, o anche chissà...
Dall'idea che mi sono fatto, credo che con la sua ragazza abbiate vissuto una relazione sentimentale affettuosa (o amorosa, non sta a me dirlo) e sincera, ma torno a dire anche basata su dei meccanismi che forse potrebbero avervi penalizzato e per i quali un allontanamento potrebbe avere senso. Torno poi a dire che la logica del "salvataggio", senza tuttavia banalizzare né il supporto che lei ha dato, né le sue sofferenze, dia il suo peso negativo. Ritiene che la sua ragazza voglia stare con il suo ragazzo o il suo salvatore (reale o immaginario che sia)?
Ha presente i miti di Platone? Se li conosce, la invito a ripassarli. Se non li conosce, leggere di essi potrebbe essere una lettura interessante. Come esercizio potrebbe sforzarsi a pensare quale di questi miti possa applicarsi meglio al suo caso, e con quali conclusioni.
I miei migliori saluti e auguri
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
[#8]
Di che storia parleremmo se non ci fosse questa questione del "salvare la vita"?
Ci sarebbe stata una storia? E, se si, sarebbe finita?
Vuol vedere che ciò che vi ha uniti nel bisogno, vi divide a bisogno cessato?
Vuol vedere che "serva" un ragazzo normale e non il salvatore?
E che il salvatore sia venuto meno a un certo punto perché essere salvatore "costa" più che essere ragazzo?
La ringrazio per il dettaglio che ha esplicitato nella sua ultima risposta. Immaginavo si trattasse di ciò e ancora più per questo la invito a cogliere l'invito a rivedere termini e narrazioni già posto nei miei messaggi precedenti.
Nulla voglio togliere a chi supporta e sopporta. È un lavoro durissimo.
Ma, a mio modesto parere, sa chi si salva dal suicidio? La stessa e unica persona che lo avrebbe commesso.
Perdoni la crudezza, ma ritengo che questo servizio non sia la "posta del cuore" ma uno spazio di orientamento per le persone che ad esso ricorrono.
In quest'ottica e con questo fine, ritengo di aver fatto del mio meglio, per quanto oggettivamente poco, pochissimo sia.
I miei migliori saluti
Ci sarebbe stata una storia? E, se si, sarebbe finita?
Vuol vedere che ciò che vi ha uniti nel bisogno, vi divide a bisogno cessato?
Vuol vedere che "serva" un ragazzo normale e non il salvatore?
E che il salvatore sia venuto meno a un certo punto perché essere salvatore "costa" più che essere ragazzo?
La ringrazio per il dettaglio che ha esplicitato nella sua ultima risposta. Immaginavo si trattasse di ciò e ancora più per questo la invito a cogliere l'invito a rivedere termini e narrazioni già posto nei miei messaggi precedenti.
Nulla voglio togliere a chi supporta e sopporta. È un lavoro durissimo.
Ma, a mio modesto parere, sa chi si salva dal suicidio? La stessa e unica persona che lo avrebbe commesso.
Perdoni la crudezza, ma ritengo che questo servizio non sia la "posta del cuore" ma uno spazio di orientamento per le persone che ad esso ricorrono.
In quest'ottica e con questo fine, ritengo di aver fatto del mio meglio, per quanto oggettivamente poco, pochissimo sia.
I miei migliori saluti
Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 12.1k visite dal 01/01/2022.
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Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.