Sto male per la mia ex dopo mesi

So che è un tema abbastanza comune, ma vorrei descrivere la mia situazione anche per aiutarmi a far fluire i pensieri.
Come una sorta di analisi personale.
Ho frequentato la mia ex per circa 6 mesi, un tempo relativamente breve, ma per me vissuto intensamente ma per i motivi sbagliati.
Ho iniziato a capire che c'era qualcosa che non andava già dai primi momenti, solo che preso dal coinvolgimento, non volevo probabilmente vedere i segnali che mi avrebbero dovuto portare a rallentare e a capire se effettivamente eravamo sulla stessa frequenza.
Io 29 anni lei 26.
La mia ex mi è sempre piaciuta esteticamente, molto.
Solo che iniziando a conoscerla sotto l'aspetto emotivo, notavo una sorta di "freno a mano" nei confronti della relazione.
Questo perché, era reduce di una relazione di 7 anni in un'età adolescenziale con annesso tradimento, e una da 2 con "potenziale tradimento".
Ovviamente sono state vissute, a detta sua, a distanza di tempo.
Al che, dopo il primo mese di conoscenza, le dissi che notavo qualcosa che non andava in lei, nel senso che non avvertivo quel lasciarsi andare che secondo me in una relazione si percepisce.
Mi disse che lei faceva fatica ad esprimere le emozioni.
E quindi non riusciva ad essere se stessa del tutto.
L'errore che ho fatto, è stato quello di fare lo "psicologo" passatemi il termine.
Cercare di capire e di aiutarla a condurre la relazione con cautela.
Solo che col sennò di poi, ho messo da parte me, per fare in modo che la frequentazione potesse andare avanti.
Non mi pesava farlo, avevo voglia di aiutarla per farle capire, che io, se non avessi più provato sentimenti per lei, non sarei arrivato a tradirla, ma avrei preferito lasciarla.
Ha voluto comunque provare, perché secondo me un interesse nei miei confronti c'era.
Solo che più andava avanti la storia, e più si percepiva l'incompatibilità caratteriale che ci divideva.
Per me, essendo stato molto coinvolto emotivamente, non li vedevo come dei limiti, ma un modo per conoscere nuove tipologie di pensiero e di prospettive.
Ma nel suo caso, marcava spesso questa diversità che c'era tra noi.
Sicuro per la crescita differente che abbiano avuto.
Premessa, questa è stata la mia prima relazione "duratura" ero predisposto a vivere una relazione a lungo termine.
Solo che notavo in lei dei comportamenti freddi.
Spesso in pubblico non esisteva un bacio o carinerie tra di noi, per paura che potessero vederci, non mi ha mai presentato ai suoi amici, ero sempre io a cercarla, a voler stare con lei, e quando provavo a parlarne, non c'era un confronto per conoscersi meglio, ma una difesa per cercare di avere ragione.
Ed è lì che è iniziato ad uscire la parte frustrata e insoddisfatta di me.
Ero sempre in disagio, affannato, e non tornavo mai a casa sereno.
Alla fine, l'ho lasciata.
Vi risparmio tutte le dinamiche scomode che ho vissuto.
Volevo solo chiedere come mai, pur sapendo che non era predisposta, e quella "giusta per me" tendo a stare male se la penso/vedo a distanza di mesi?
[#1]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 195 10
Gentile utente,
sinteticamente, cercherei nel calderone delle sue carenze e dei suoi bisogni le risposte che cerca.
I motivi per cui sta male a pensarci ora potrebbero essere gli stessi per i quali ci stava insieme pur sapendo, ci dice, che in fondo sapeva non sareste andati da nessuna parte.

Per il resto, ci riferisce che ha messo da parte se stesso. Ma le pare? Cosa può spingere una persona a pensare di mettere da parte se stesso? Forse un vantaggio più grande. Quale era il suo?

Lascio a lei la risposta visto che, a suo dire, ha propositi di analisi personale e propone da sé una visione delle cose che lascia in fondo non molto spazio all'intervento professionale di uno psicologo :).

Spero comunque di aver stimolato qualche utile riflessione.

Un caro saluto e i miei migliori auguri di buon anno

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#2]
Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la sua risposta. Molto probabilmente, sarà stata quella paura che accomuna un pò tutti, ovvero la solitudine. Inconsciamente forse agivo in funzione di un'idea di relazione, che non avrei mai avuto, se alla base c'erano dei fattori come la paura della perdita, e i bisogni di colmare alcuni vuoti. Con la sofferenza ho dovuto fare i conti con me stesso. E non le nego, che non avevo mai avuto rapporti sessuali prima di allora, quindi insistevo nel rimanere in quella relazione. Può essere questo il vantaggio che avrei potenzialmente ottenuto. Solo che col senno di poi, avrei agito diversamente. Anche perché ammetto che, questo calvario, mi ha indirizzato a fare i conti anche con l'autostima personale. Morale della favola, penso che non sia valsa la pena, ma la consapevolezza è un'arma a doppio taglio...meglio tardi che mai
[#3]
Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 195 10
Gentile utente,
ritengo che la macchina dell'introspezione stia lavorando con efficienza dentro di lei.
Le sue osservazioni mi sembrano, pur con il beneficio della distanza, accoglibili e sensate.
A dispetto di questo, mi preme invitarla a riconsiderare per lei e le sue riflessioni un "finale" diverso. Lei è piaciuto, ha vissuto queste esperienze, e ha avuto finanche il coraggio e il "carattere" per chiudere questa relazione che ha saputo riconoscere infruttuosa.
Tutto ciò mi sembra riportare a certi suoi pregi. Tanto più, penso che nella vita servano anche esperienze un po' così: lei, in parte, non è lo stesso di prima, ed è verosimile ritenere che ciò l'abbia aiutata sia a vivere emozioni almeno in parte mai provate prima sia, più in generale, a crescere.
Di fronte a tutto questo la invito sì a fare tesoro di quelli che può considerare sbagli e consapevolezze di certi suoi bisogni e mancanze ma, francamente, penso non debba rimpiangere - col senno di poi - proprio nulla.
Per quanto possa significare tutto e niente, credo che un po' leggerezza in merito alla storia che ci racconta, anche con l'aiuto del tempo, le gioverà e ne salverà l'auto-narrazione.

I miei migliori saluti e auguri

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio davvero tanto, farò tesoro delle sue parole. E cercherò di non affossarmi nel rimuginare al come poteva andare se mi fossi comportato diversamente. Forse perché la mia mente è strutturata in maniera tale che digerisce più una vincita di 10 euro, che una perdita della stessa. Detto ciò, prenderò a pieno quella parola che tanto cerco di attuare nella mia vita...Leggerezza. Grazie ancora, mi è stato davvero di grande aiuto. Un augurio di buon anno anche a lei!