Terapia breve strategica

Buongiorno cari Dottori,

Vi scrivo per chiedervi se potete darmi un consiglio.

Ho fatto la terapia breve strategica per ossessioni e compulsioni ed ho lavorato anche con la ritualizzazione dei rituali arrivando a farla per 5 minuti ogni 4 ore fino a non sentirne quasi più il bisogno.

Ora, a terapia conclusa mi chiedo questo: quando mi succede di ricadere in ossessioni che mi spingono alle compulsioni, come dovrei procedere per evitare di ricadere nella trappola?
Ho bisogno di darmi di nuovo un orario fisso oppure c’è un altro modo?


Purtroppo non ho la possibilità di concedermi una visita di consulto con il mio vecchio terapeuta in quanto ho problemi di disponibilità economica.

Vi ringrazio molto per l’ascolto.
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Dr. Marco Di Cugno Psicologo, Psicoterapeuta 50 3
Buongiorno utente,
Non sono esperto di psicologia strategica, tuttavia la ritualizzazione del rituale è una tecnica che conosco, estremamente appropriata per il DOC.
A seguito dell'intervento effettuato dal suo psicoterapeuta, dovrebbe aver raggiunto i seguenti obiettivi:
1) Ha capito che la compulsione è volontaria e non involontaria
2) Ha controllo della sua compulsione
3) Il rituale dovrebbe essere diventato spiacevole, dal momento che non viene messo in atto a seguito di un'ossessione ma viene vissuto come un impegno inderogabile, ossia indipendente da una necessità presente.
Obiettivo più importante di tutti: decadimento dell'ossessione.
Non si aspetti da che da un giorno all'altro le ossessioni scompaiano, ci vuole tempo, ma credo che avrà già notato un notevole affievolirsi di esse.
Se dovessero ripresentarsi e se sono cosi potenti da indurla ancora nelle compulsioni, allora continui ad applicare la tecnica della ritualizzazione del rituale, si affidi a ciò che ha imparato con il suo psicoterapeuta, e vedrà che con il tempo andrà meglio.
Ci tengo inoltre a renderla edotta del fatto che, il decorso del DOC è cronico nel 75% dei casi (quando è cronico tendenzialmente è fluttuante come avviene nella maggior parte dei casi, raramente ha un forma ingravescente); nel restante 25% è episodico, la forma episodica prevale nel sesso femminile e ha un esordio più tardivo cioè sopra i 25 anni (presumo sia il suo caso no?), inoltre, la predominanza dei sintomi ossessivi è associato ad una migliore risposta terapeutica.
Sperando di essere stato esaustivo le auguro una buona serata
Dr Marco Di Cugno

Dr. Marco Di Cugno Psicologo Clinico a indirizzo cognitivo-comportamentale esperto nel trattamento di disturbi ansiosi e depressivi
www.marcodicugno

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Utente
Utente
Buongiorno caro Dr. Marco Di Cugno,

Innanzitutto la ringrazio per aver letto la mia richiesta e per aver risposto con dedizione ad essa, specialmente in un periodo di festa come questo dove l'attenzione è maggiormente rivolta ad altro.

Ha spiegato perfettamente gli stessi temi affrontati con l'allora mio psicoterapeuta.
Seguirò la sua indicazione seguendo quelli che sono stati gli esercizi sui quali abbiamo lavorato.

Come da Lei specificato ho avuto modo di riscontrare la cronicità del mio disturbo nel corso del tempo in quanto ci sono stati più periodi della mia vita in cui ne sono stata "vittima" seguiti da altrettanti lunghi in cui il disturbo sembrava ormai lontano.

Ora ho 33 anni, ed ho avuto il primo esordio all'età di 14 anni circa (forse anche prima ma non ne ho memoria). Dunque forse rientro in quella percentuale maggiore di cronicità, appunto.

La ringrazio ancora per l'aiuto e le auguro buone feste e buona serata.
Eva