Perchè mento e tradisco?

salve,
mi sono resa conto di non riuscire a smettere di mentire a me stessa e alle persone che amo (i miei familiari, il mio ragazzo, i miei amici).

Quando ero più piccola i miei genitori mi proibivano molte attività normali per i miei coetanei, quindi ho iniziato a mentire per poter vivere senza preoccuparmi dei loro divieti.
Dicevo di essere con delle persone ed invece ero con altre, mentivo sulle persone che frequentavo e su quello che facevo, ma ritenevo sempre che i divieti imposti dai miei genitori fossero assurdi e immotivati, quindi mi sentivo in qualche modo giustificata.
Dopodichè, risolti problemi con loro, ho sentito sempre meno la necessità di mentire e ho cercato di essere il più sincera possibile, ma mi sono accorta di aver continuato questo giro di menzogne anche con persone che non mi vietavano proprio nulla (es: due amici mi chiedevano di uscire nella stessa giornata, decidevo di vederne uno dei due e piuttosto che dirlo all'altro sceglievo di inventare qualche scusa come "devo studiare, non posso uscire").
Penso che la cosa mi venisse proprio spontanea.
La scorsa settimana ho tradito, con un amico, il ragazzo con cui avevo una relazione a distanza da mesi, pur essendo convinta di amarlo.
Così ho deciso di lasciarlo perchè non mi sentivo alla sua altezza, avendo commesso un grave errore (non ho mai pensato di essere questo tipo di persona) e aggrappandomi al fatto che non fossimo riusciti a gestire la distanza (cosa d'altronde vera), non gli ho detto la verità.
Ho mentito su tutto quello che avevo fatto in quella settimana, e nonostante soffrissi per il gesto compiuto e ricompiuto non ho avuto il coraggio di dirgli la verità, nemmeno quando lui stesso, guardandomi negli occhi, mi ha chiesto cosa avessi fatto nell'ultima settimana, immaginandosi la faccenda.
Ha scoperto tutto trovando i messaggi che avevo scambiato con il mio migliore amico, a cui spiegavo la situazione.
So di aver sbagliato e adesso, come allora, mi sento terribilmente in colpa per quello che ho fatto, e nonostante i problemi che ci fossero tra me e il mio ormai ex ragazzo, io ero convinta di amarlo e non mi capacito di come sia potuta succedere una cosa del genere a ripetizione, perchè continuando a stare male per il primo bacio che avevo scambiato con il mio amico ho iniziato a bere ogni sera, cercando di passare le giornate nel modo più leggero possibile, fin quando le cose non si sono ripetute.
Quando il mio ragazzo ha letto i messaggi sul mio cellulare gli ho detto tutta quella che ricordavo essere la verità, un paio di baci, tralasciando l'unica notte che avevo passato con il mio amico, ubriaca.
Non ricordavo neanche un dettaglio di quella serata e non gli ho detto nulla, l'ha poi scoperto.
So che l'alcol non è una giustificazione per nessuno dei miei gesti, e so che uno dei fattori che mi hanno portata a tradire sia il fatto che il mio ragazzo fosse diventato per me pressante, ma non sono riuscita a non tradirlo nè a dirgli la verità.
Perchè sono così?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
lei pone una domanda che, se presa alla lettera, rimanderebbe a noiosissime teorie evolutive e psicosociali del tipo: siamo come siamo per una moltitudine di variabili genetiche, ambientali, situazionali, ecc. ecc. che, benché importanti da un punto di vista culturale, forse a poco le servirebbero nella reale domanda chiarificatrice che sta ponendo quì.
A mio avviso, lei ripropone uno schema relazionale che le ha permesso di "sopravvivere" alle pressioni (dal suo punto di vista) ingiustificabili dei suoi genitori.
Ora si ritrova nel mondo adulto con, diciamo, questo schema prevalente di azione che la sta conducendo a fare esperienza di alcune conseguenze sgradevoli, che hanno a che fare con i sensi di colpa per il fatto di mentire ai suoi amici e al suo ex partner.
Al "guadagno" immediato di non doversi esporre (al potenziale dispiacere altrui) in quelle che sarebbero altrimenti le sue verità: "mi dispiace, ma preferisco uscire con Tizio" oppure "mi dispiace, ma ho già detto a Tizio che sarei uscita con lui" e, con riguardo al suo ragazzo "non ti amo più/non intendo continuare la nostra relazione perchè......."....fa da contraltare la possibilità di ferire l'altro, se a conoscenza della bugia, e la invece certezza (perché alla propria coscienza non si sfugge) dei sensi di colpa, per il fatto di sapere di star mentendo, ovvero di star tradendo la fiducia altrui.
Probabilmente sto per rasentare la banalità ma, la inviterei a riflettere sulla semplice possibilità di rendere più trasparenti le sue decisioni, pensieri, emozioni.
Certo, si esporrà in tal modo al potenziale disappunto/dispiacere altrui, ma ne guadagnerà certamente in quanto a sensi di colpa.
Insomma, entrambe le alternative, come può intuire, hanno delle conseguenze potenzialmente spiacevoli, a lei la scelta di quale conseguenze mettere "in conto".
Infine, per ritornare alla sua domanda sul "perché sono così?", le consiglio caldamente di spostare sempre le sue domande dal suo "essere" in quanto persona, ai suoi comportamenti/pensieri/emozioni.
Perché quando ci diciamo "sono", si dà poco margine di cambiamento, si ostruisce ogni possibilità di crescita. Rischia insomma di suonare come una sorta di peccato originale immodificabile: "sono così e non ci posso fare niente".
Quando invece spostiamo il focus più sul "fare", ovvero cosa provo, cosa penso, come mi comporto, ci diamo un pò più il potere di poter cambiare.
Dunque, le auguro di trovare il "coraggio" (il cuore) di potersi esporre un pò di più nelle relazioni con gli altri (e con se stessa).
Cordialmente.
[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio infinitamente per la sua risposta, da cui trarrò per certo grande giovamento. Ho deciso di prendere in mano la mia vita al meglio e di impegnarmi ad estirpare il problema alla radice: mentire non rende la mia vita migliore, anzi, potrebbe potenzialmente rovinarla da un momento all’altro.
Grazie di cuore
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2021 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Sono felice per lei.
Buona riappriopriazione della sua verità.
Cordialmente.