Non riesco ad avere una relazione seria
Buon pomeriggio, sono una ragazza di 24 anni e sono una studentessa.
Fino ad oggi non sono mai stata fidanzata e questa cosa mi sta portando sempre più insoddisfazione personale e nell'ultimo periodo mi ha fatto sentire indietro rispetto alle mie amiche.
Fino ai 19 anni credo che non sia stato mai un problema perché l'università e un lutto importante hanno assorbito tutte le mie energie.
Ora però sento di aver davvero bisogno di qualcuno con cui condividere bei momenti.
Tutti mi dicono che sono una bella ragazza, in gamba, simpatica. In parte so che è vero, ma ho da sempre l'autostima molto bassa e tendo ad essere insicura per tutto.
Crescendo sono riuscita a sbloccarmi nelle relazioni e negli approcci, ma non è mai stato abbastanza per andare oltre.
Ho dato il mio primo bacio a 16 anni in discoteca. Poi a causa del lutto ho cambiato amicizie non per mia volontà e quindi dai 18 anni ad ora non ho praticamente più avuto esperienze con un ragazzo, se non uscite sporadiche finite alla prima uscita.
Non sono mai riuscita a trovare qualcuno che mi interessasse davvero o se mi piaceva qualcuno non era ricambiato.
Poche volte c'era un iniziale interesse, ma poi sono spariti tutti inspiegabilmente. Da un lato mi andava anche bene così, forse non interessavano nemmeno a me o mi prendevano solo un minimo mentalmente, mai fisicamente.
Da un anno mi sono trasferita in un'altra città per studio e finalmente dopo anni ho fatto tantissime nuove e belle amicizie, sono uscita spesso.
Qualche mese fa a una festa ho bevuto un po' (non al punto di star male, ma comunque l'alcol mi ha resa forse meno rigida di quello che posso apparire) e con una mia amica abbiamo iniziato una conversazione con alcuni ragazzi.
Ho continuato a parlare con uno di loro fino a farlo venire a dormire a casa mia e all'età di 24 anni l'ho fatto per la prima volta. È stato bellissimo e non mi sono sentita per niente in imbarazzo. Lui mi ha lasciato il numero, mi ha riscritto dopo poco e ci siamo parlati per un po'. Mi ci sono trovata benissimo anche a parlarci e, nonostante non sia il mio tipo, mi attrae molto anche fisicamente.
Per molti giorni non ci siamo più sentiti fino a che mi ricontatta e ci rivediamo di nuovo da me. Stessa cosa, ma abbiamo parlato molto e ci siamo promessi di rivederci, abbiamo anche parlato di cosa avremmo fatto per capodanno.
Gli ho scritto io qualche giorno fa per sentirlo, abbiamo parlato normalmente, ma poi è sparito. Non mi ha più cercata da 10 giorni e questa volta mi sembra strano.
Il problema è che lui vive e lavora molto lontano dalla città in cui mi trovo. Quindi forse questa relazione/conoscenza non ha senso che continui.
Sto sbagliando io, mi sto forse illudendo, forse mi sono fatta coinvolgere troppo a causa delle forti emozioni mai provate prima. Ho paura di affezionarmi già troppo.
Vorrei capire come fare per non sbagliare e con che approccio continuare la relazione (o nel caso come interromperla).
Grazie in anticipo.
Fino ad oggi non sono mai stata fidanzata e questa cosa mi sta portando sempre più insoddisfazione personale e nell'ultimo periodo mi ha fatto sentire indietro rispetto alle mie amiche.
Fino ai 19 anni credo che non sia stato mai un problema perché l'università e un lutto importante hanno assorbito tutte le mie energie.
Ora però sento di aver davvero bisogno di qualcuno con cui condividere bei momenti.
Tutti mi dicono che sono una bella ragazza, in gamba, simpatica. In parte so che è vero, ma ho da sempre l'autostima molto bassa e tendo ad essere insicura per tutto.
Crescendo sono riuscita a sbloccarmi nelle relazioni e negli approcci, ma non è mai stato abbastanza per andare oltre.
Ho dato il mio primo bacio a 16 anni in discoteca. Poi a causa del lutto ho cambiato amicizie non per mia volontà e quindi dai 18 anni ad ora non ho praticamente più avuto esperienze con un ragazzo, se non uscite sporadiche finite alla prima uscita.
Non sono mai riuscita a trovare qualcuno che mi interessasse davvero o se mi piaceva qualcuno non era ricambiato.
Poche volte c'era un iniziale interesse, ma poi sono spariti tutti inspiegabilmente. Da un lato mi andava anche bene così, forse non interessavano nemmeno a me o mi prendevano solo un minimo mentalmente, mai fisicamente.
Da un anno mi sono trasferita in un'altra città per studio e finalmente dopo anni ho fatto tantissime nuove e belle amicizie, sono uscita spesso.
Qualche mese fa a una festa ho bevuto un po' (non al punto di star male, ma comunque l'alcol mi ha resa forse meno rigida di quello che posso apparire) e con una mia amica abbiamo iniziato una conversazione con alcuni ragazzi.
Ho continuato a parlare con uno di loro fino a farlo venire a dormire a casa mia e all'età di 24 anni l'ho fatto per la prima volta. È stato bellissimo e non mi sono sentita per niente in imbarazzo. Lui mi ha lasciato il numero, mi ha riscritto dopo poco e ci siamo parlati per un po'. Mi ci sono trovata benissimo anche a parlarci e, nonostante non sia il mio tipo, mi attrae molto anche fisicamente.
Per molti giorni non ci siamo più sentiti fino a che mi ricontatta e ci rivediamo di nuovo da me. Stessa cosa, ma abbiamo parlato molto e ci siamo promessi di rivederci, abbiamo anche parlato di cosa avremmo fatto per capodanno.
Gli ho scritto io qualche giorno fa per sentirlo, abbiamo parlato normalmente, ma poi è sparito. Non mi ha più cercata da 10 giorni e questa volta mi sembra strano.
Il problema è che lui vive e lavora molto lontano dalla città in cui mi trovo. Quindi forse questa relazione/conoscenza non ha senso che continui.
Sto sbagliando io, mi sto forse illudendo, forse mi sono fatta coinvolgere troppo a causa delle forti emozioni mai provate prima. Ho paura di affezionarmi già troppo.
Vorrei capire come fare per non sbagliare e con che approccio continuare la relazione (o nel caso come interromperla).
Grazie in anticipo.
[#1]
Buongiorno, i dubbi e le incertezze di cui parla sono perfettamente normali soprattuto per la complessità intrinseca delle relazioni umane. È difficile, se non a volte impossibile, scandagliare il cuore delle persone che incontriamo e capirne le intenzioni profonde. A volte è complicato farlo anche con noi stessi
Quindi il disagio ,che immagino provi , è perfettamente normale. Purtroppo non c’è un approccio che vada bene sempre e forse sarebbe pretenzioso consigliargliene uno senza conoscere lei o l’altra persona di cui ha raccontato.
Credo comunque che abbia molte risorse: ha cambiato città ed ha fatto nuove amicizie, si è aperta ad incontrare altre persone, è riuscita a sentirsi a suo agio nella sua prima esperienza intima con una altra persona ed è qui a scrivere per capire meglio la situazione.
Credo, quindi, che sia importante non farsi condizionare sul piano della sua autostima riguardo all’esito delle relazioni e di non giudicarsi in termini di ho sbagliato o non ho sbagliato qualcosa.
Mi ha colpito quello che ha detto rispetto alle forti emozioni mai provate prima . È importante sapere con chiarezza cosa prova, riuscire a gestire le emozioni senza farsi travolgere e confondersi o irrigidirsi.
Spesso le relazioni significative risvegliano in noi vissuti ambivalenti e modalità relazionali che abbiamo imparato fin da piccoli per adattarci all’ambiente in cui siamo cresciuti e rimettiamo in gioco queste modalità quando ci ritroviamo in relazioni che hanno un certo significato per noi: piacere e paura, desiderio di vicinanza e lontananza, senso di apertura e vergogna ecc. possono coesistere ed è importante, a mio avviso, esserne consapevoli per agire nel modo che più si addice a se stessi e non permettere che questi vissuti possano sabotare le relazioni potenzialmente importanti.
In altre parole capire come può stare più comoda possibile mentre cerca di conoscere meglio l’altro e anche se stessa grazie all’altro.
Parlare con amici fidati per avere dei punti vista esterni o con un terapeuta , se lo ritiene necessario, può essere d’aiuto se sente che tutto questo la blocca e la fa ristagnare compromettendo il suo umore.
Spero si averle, almeno in parte, risposto
Un saluto
Dott. Roberto Pugliese
Quindi il disagio ,che immagino provi , è perfettamente normale. Purtroppo non c’è un approccio che vada bene sempre e forse sarebbe pretenzioso consigliargliene uno senza conoscere lei o l’altra persona di cui ha raccontato.
Credo comunque che abbia molte risorse: ha cambiato città ed ha fatto nuove amicizie, si è aperta ad incontrare altre persone, è riuscita a sentirsi a suo agio nella sua prima esperienza intima con una altra persona ed è qui a scrivere per capire meglio la situazione.
Credo, quindi, che sia importante non farsi condizionare sul piano della sua autostima riguardo all’esito delle relazioni e di non giudicarsi in termini di ho sbagliato o non ho sbagliato qualcosa.
Mi ha colpito quello che ha detto rispetto alle forti emozioni mai provate prima . È importante sapere con chiarezza cosa prova, riuscire a gestire le emozioni senza farsi travolgere e confondersi o irrigidirsi.
Spesso le relazioni significative risvegliano in noi vissuti ambivalenti e modalità relazionali che abbiamo imparato fin da piccoli per adattarci all’ambiente in cui siamo cresciuti e rimettiamo in gioco queste modalità quando ci ritroviamo in relazioni che hanno un certo significato per noi: piacere e paura, desiderio di vicinanza e lontananza, senso di apertura e vergogna ecc. possono coesistere ed è importante, a mio avviso, esserne consapevoli per agire nel modo che più si addice a se stessi e non permettere che questi vissuti possano sabotare le relazioni potenzialmente importanti.
In altre parole capire come può stare più comoda possibile mentre cerca di conoscere meglio l’altro e anche se stessa grazie all’altro.
Parlare con amici fidati per avere dei punti vista esterni o con un terapeuta , se lo ritiene necessario, può essere d’aiuto se sente che tutto questo la blocca e la fa ristagnare compromettendo il suo umore.
Spero si averle, almeno in parte, risposto
Un saluto
Dott. Roberto Pugliese
Dr. Roberto Pugliese
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 26/12/2021.
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