Aumentare l'autostima, quale metodo?

sono ormai 5 anni che seguo una terapia dallo psicologo.

avevo già aperto un consulto in merito.

ora più che mai, è emerso il problema dell'autostima, sia a terapia che fuori.

Ho una bassissima considerazione delle mie potenzialità e del mio valore, mi affido troppo al giudizio degli altri, che mi condiziona oltretutto.

Questa cosa a quanto pare si vede benissimo e non me ne sono mai accorto.

Con la terapeuta ne parliamo, articoliamo il discorso, ma non ho miglioramenti.
io voglio invece affrontare la cosa di petto, e risolverla.

esiste un metodo, un percorso, qualcosa?
come lo trovo?
devo cambiare terapia?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei è oggi al suo trentanovesimo consulto. Nei precedenti ci ha parlato di problemi mai superati e di svariati terapeuti che l'hanno presa in cura, a suo dire, senza aiutarla.
Ora ci chiede qualcosa che chiunque prenda contatto con uno psicologo ottiene senza difficoltà: come migliorare la propria "autostima". Pongo tra parentesi il termine perché non tutte le scuole psicologiche lo apprezzano, in quanto rimanda ad una stima, ossia una valutazione, mentre l'accettazione di sé, se esiste, è incondizionata.
Mantenendo tuttavia per chiarezza il termine "autostima", oltre alle normali sedute terapeutiche mirate a questo fine esistono manuali che suggeriscono specifici esercizi, mentali e comportamentali, oltre a corsi di gruppo che aiutano molto e oggi si praticano online.
Provi a dare un'occhiata in rete ai corsi sulla assertività e alla Psicologia Positiva.
Il segreto è muovere dalla sincera volontà di migliorare la propria vita. Provi, come esercizio, a desiderare questo, con tutto sé stesso.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per la risposta, da cui deduco che il "problema" è piuttosto semplice da risolvere secondo lei? se è così base per un terapeuta significa che sono finito in un vicolo cieco?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
in genere il vicolo cieco di cui un paziente parla dopo cinque anni di terapia se lo è costruito da solo, e continua ad alimentarlo non entrando mai in contatto:
1) col terapeuta;
2) con il proprio Io.
Nell'email precedente le davo un'indicazione comportamentale: desiderare con forza di migliorare la propria vita.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
credo di essere molto onesto con il terapeuta e anche con me stesso, non sempre magari, ma ho imparato a farlo.
e si, ultimamente ho un desiderio maggiore e attivo di voler cambiare, di rimboccarmi le maniche: ma non ricevo indicazioni, istruzioni, ma piuttosto ragionamenti, incoraggiamenti che si mi fanno sentire accolto ma non risolvono il problema.
(ho già iniziato a guardare i corsi che diceva)
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Molto bene, caro utente.
Colgo l'occasione per farle tutti gli auguri possibili, di buone feste e salute.
Valuti anche il sito della Compassionate Mind Italia.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com