Incapace di vivere
Salve dottori, vi scrivo perché ho un problema e non so cosa fare.
Sento il peso dell’esistenza vuota che faccio, la vita è finalizzata alla morte e non c’è altra prospettiva se non quella della sofferenza.
Non riesco a provare altro se non indifferenza verso gli altri esseri umani e disprezzo per me e per la società in cui vivo.
Non mi sento all’altezza degli obiettivi che mi sono o che mi hanno posto e non mi sento in grado di fare alcunché di buono nella mia vita.
Sento di poter far solo del male alle persone e questo mi spinge a chiedere loro di non affezionarsi a me perché io sono nata per portare il caos e la distruzione che ne consegue.
Se qualcuno si affeziona o prova ad avere contatti umani con me vado in crisi e scappo fisicamente e mentalmente.
Soffro di attacchi di ansia ed ho pensieri suicidi.
Il mio mondo è bianco e nero.
Non ho avuto un’infanzia rose e fiori, sono stata catapultata immediatamente nel mondo degli adulti saltando parti fondamentali per la mia crescita e il mio sviluppo e questo mi ha portato ad atteggiamenti autolesivi che ora ho smesso di attuare.
Cambio molto frequentemente partner, con il quale non istauro comunque mai una relazione stabile.
Solitamente mi limito ad avere rapporti finché la persona davanti a me non inizia a pensare ad un futuro insieme, a quel punto mi stacco e cambio persona.
Ho tentato il suicidio tre volte sul serio, l’ultima risalente al 2019 ma non ho mai smesso di pensarci, seppure non credo che ad oggi riuscirei a metterlo in atto.
Non ho dipendenze di alcun tipo ad oggi, ma ho avuto una dipendenza affettiva: un ragazzo che consideravo un fratello da 11 anni mi ha allontanata 2 anni fa ed ho elaborato la cosa come un lutto molto grave per cui a quel periodo risale il mio ultimo tentato suicidio.
Il rapporto che avevo con lui era fondamentale perché mi aveva trattenuta in vita per molto tempo e, persa l’unica speranza, non mi rimaneva che la morte.
Fortunatamente mi sono ricordata di avere una sorella, per la quale perdermi potrebbe significare morire a sua volta perché una sorella è pur sempre una sorella (o almeno così dicono altri) anche se non abbiamo rapporti.
Ad oggi mi appiglio a questa cosa per vivere, ma so che non è abbastanza.
Non vedo prospettive felici per me sulla terra, ogni volta che esce un caso di suicidio mi chiedo come sia possibile che un altro ce l’abbia fatta e io no.
Non so dove mettere mano per aiutarmi, sono inutile sotto qualsiasi punto di vista e non so come rimediare alla mia condizione di necessaria apatia.
Vedo molte persone innamorarsi e mi chiedo come facciano a vedere nella gente cose belle laddove io vedo solo superficialità e ipocrisia.
So che i motivi di questo mio atteggiamento possono derivare sia da cose familiari non elaborate adeguatamente sia dal fatto che nonostante io dica di averla superata la perdita di quel mio amico mi ha segnata davvero a fondo, vorrei solo capire cosa posso fare.
Vedere uno psicologo basterebbe a trattenermi in vita?
Grazie.
Sento il peso dell’esistenza vuota che faccio, la vita è finalizzata alla morte e non c’è altra prospettiva se non quella della sofferenza.
Non riesco a provare altro se non indifferenza verso gli altri esseri umani e disprezzo per me e per la società in cui vivo.
Non mi sento all’altezza degli obiettivi che mi sono o che mi hanno posto e non mi sento in grado di fare alcunché di buono nella mia vita.
Sento di poter far solo del male alle persone e questo mi spinge a chiedere loro di non affezionarsi a me perché io sono nata per portare il caos e la distruzione che ne consegue.
Se qualcuno si affeziona o prova ad avere contatti umani con me vado in crisi e scappo fisicamente e mentalmente.
Soffro di attacchi di ansia ed ho pensieri suicidi.
Il mio mondo è bianco e nero.
Non ho avuto un’infanzia rose e fiori, sono stata catapultata immediatamente nel mondo degli adulti saltando parti fondamentali per la mia crescita e il mio sviluppo e questo mi ha portato ad atteggiamenti autolesivi che ora ho smesso di attuare.
Cambio molto frequentemente partner, con il quale non istauro comunque mai una relazione stabile.
Solitamente mi limito ad avere rapporti finché la persona davanti a me non inizia a pensare ad un futuro insieme, a quel punto mi stacco e cambio persona.
Ho tentato il suicidio tre volte sul serio, l’ultima risalente al 2019 ma non ho mai smesso di pensarci, seppure non credo che ad oggi riuscirei a metterlo in atto.
Non ho dipendenze di alcun tipo ad oggi, ma ho avuto una dipendenza affettiva: un ragazzo che consideravo un fratello da 11 anni mi ha allontanata 2 anni fa ed ho elaborato la cosa come un lutto molto grave per cui a quel periodo risale il mio ultimo tentato suicidio.
Il rapporto che avevo con lui era fondamentale perché mi aveva trattenuta in vita per molto tempo e, persa l’unica speranza, non mi rimaneva che la morte.
Fortunatamente mi sono ricordata di avere una sorella, per la quale perdermi potrebbe significare morire a sua volta perché una sorella è pur sempre una sorella (o almeno così dicono altri) anche se non abbiamo rapporti.
Ad oggi mi appiglio a questa cosa per vivere, ma so che non è abbastanza.
Non vedo prospettive felici per me sulla terra, ogni volta che esce un caso di suicidio mi chiedo come sia possibile che un altro ce l’abbia fatta e io no.
Non so dove mettere mano per aiutarmi, sono inutile sotto qualsiasi punto di vista e non so come rimediare alla mia condizione di necessaria apatia.
Vedo molte persone innamorarsi e mi chiedo come facciano a vedere nella gente cose belle laddove io vedo solo superficialità e ipocrisia.
So che i motivi di questo mio atteggiamento possono derivare sia da cose familiari non elaborate adeguatamente sia dal fatto che nonostante io dica di averla superata la perdita di quel mio amico mi ha segnata davvero a fondo, vorrei solo capire cosa posso fare.
Vedere uno psicologo basterebbe a trattenermi in vita?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
ci chiede se "..Vedere uno psicologo basterebbe a trattenermi in vita?"
La risposta è NO.
"Vedere" (nel significato letterale) settimanalmente uno Specialista non è sufficiente a nulla. Anche se francamente non riusciamo a comprendere bene con quale significato sia qui utilizzato "vedere": incontrare? timbrare il cartellino? parlare? altro?
Però la domanda che Lei si/ci pone è importante, perchè rappresenta un primo approccio all'idea di chiedere aiuto.
Per riformulare meglio il Suo interrogativo occorre entrare nei meccanismi di funzionamento della psicoterapia, viaggio dentro di sè indirizzato al cambiamento.
Per cambiare è necessario che anche il Pz. - oltre che l* curante - si impegni a fondo, per quanto riesce in quel certo periodo della vita; e la guida dell* Psicoterapeuta risulta di fondamentale importanza.
La esperienza psicoterapeutica si potrebbe definire una "esperienza correttiva" rispetto a quanto la vita ha dato prima.
Allego il link che può aiutarLa ad approfondire la tematica, peraltro complessa e affascinante, nonchè poco adatta ad essere riassunta nella risposta ad un consulto:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Per qualsiasi altro chiarimento, noi siamo qui.
Saluti cari
Dott. Brunialti
ci chiede se "..Vedere uno psicologo basterebbe a trattenermi in vita?"
La risposta è NO.
"Vedere" (nel significato letterale) settimanalmente uno Specialista non è sufficiente a nulla. Anche se francamente non riusciamo a comprendere bene con quale significato sia qui utilizzato "vedere": incontrare? timbrare il cartellino? parlare? altro?
Però la domanda che Lei si/ci pone è importante, perchè rappresenta un primo approccio all'idea di chiedere aiuto.
Per riformulare meglio il Suo interrogativo occorre entrare nei meccanismi di funzionamento della psicoterapia, viaggio dentro di sè indirizzato al cambiamento.
Per cambiare è necessario che anche il Pz. - oltre che l* curante - si impegni a fondo, per quanto riesce in quel certo periodo della vita; e la guida dell* Psicoterapeuta risulta di fondamentale importanza.
La esperienza psicoterapeutica si potrebbe definire una "esperienza correttiva" rispetto a quanto la vita ha dato prima.
Allego il link che può aiutarLa ad approfondire la tematica, peraltro complessa e affascinante, nonchè poco adatta ad essere riassunta nella risposta ad un consulto:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html .
Per qualsiasi altro chiarimento, noi siamo qui.
Saluti cari
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 20/12/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.