Trovare stabilità nella vita
Buonasera,
Non riesco a trovare un pieno senso in quello che faccio e non so se mi porterà a qualcosa.
Sono una studentessa magistrale con una triennale finita in ritardo e purtroppo senza aver acquisito una maturità accademica tale da riuscire a continuare il percorso con una consapevolezza diversa.
Mi aspettavo di diventare padrona di quello che stavo facendo e non continuare ad essere sopraffatta da questo contesto.
A volte sento che è come se non fosse il mio, ma a me è sempre piaciuto ciò che ho fatto/ sto facendo, ma sento di non avere tutti i tasselli che altri hanno.
Mi sembra di rincorrere qualcosa a cui non arriverò mai, come se questi tasselli mancanti li posso/li ho potuti mascherare al liceo/università, studiando un sacco di ore, ma di certo nell'ambito lavorativo usciranno fuori, in primo luogo potrei benissimo essere scartata dalle selezioni a cui parteciperò (cosa peraltro già capitata), e dovrò arrendermi all'idea che non riuscirò mai ad arrivare veramente in alto, che in "alto" si fanno cose troppo difficili per me.
Guardando ai fatti, vengono fatti dei laboratori durante i corsi, e c'è chi magari non sta al passo per volontà (perchè magari preferisce studiare meno durante le lezioni), ma ci sono molti che trovano normale fare i laboratori entro la settimana, e io invece voglio stare al passo, ma sono troppo lenta, e questo rappresenta la prima distinzione: queste persone me le ritroverò nelle selezioni, e in mezzo a gente super portata, ci sono io che non capisco subito le cose e sono lenta a farle, tanto da sembrare insormontabili.
Passo settimane a non uscire con gli amici, perchè devo studiare, e quindi devo fare delle scelte, e per uscire e fare sempre le stesse cose quando ho un sacco da studiare, preferisco stare a casa, magari studio e ne approfitto per riposare.
Ma così capisco che mi isolo, quando gli amici non ti vedono per settimane, non puoi pretendere stiano li per sempre, e a volte mi sorgono dubbi perchè sull'altro piatto della bilancia ci sta sicuramente una soddisfazione personale data dal cercare di raggiungere una buona preparazione, con la consapevolezza però che non so se basterà siccome poi sono circondata da persone per cui stare al passo è scontato e con un po' di impegno riescono a fare tutto.
Questa situazione sta diventando pesante, perchè penso di voler fare questo ma non mi sento padrona di quello che sto facendo e sto chiusa in casa, e magari anche se poi imparo i concetti mi sembra di non farlo in modo corretto, come se in realtà quello fatto è solo il minimo.
Resto in attesa di consigli
Grazie
Non riesco a trovare un pieno senso in quello che faccio e non so se mi porterà a qualcosa.
Sono una studentessa magistrale con una triennale finita in ritardo e purtroppo senza aver acquisito una maturità accademica tale da riuscire a continuare il percorso con una consapevolezza diversa.
Mi aspettavo di diventare padrona di quello che stavo facendo e non continuare ad essere sopraffatta da questo contesto.
A volte sento che è come se non fosse il mio, ma a me è sempre piaciuto ciò che ho fatto/ sto facendo, ma sento di non avere tutti i tasselli che altri hanno.
Mi sembra di rincorrere qualcosa a cui non arriverò mai, come se questi tasselli mancanti li posso/li ho potuti mascherare al liceo/università, studiando un sacco di ore, ma di certo nell'ambito lavorativo usciranno fuori, in primo luogo potrei benissimo essere scartata dalle selezioni a cui parteciperò (cosa peraltro già capitata), e dovrò arrendermi all'idea che non riuscirò mai ad arrivare veramente in alto, che in "alto" si fanno cose troppo difficili per me.
Guardando ai fatti, vengono fatti dei laboratori durante i corsi, e c'è chi magari non sta al passo per volontà (perchè magari preferisce studiare meno durante le lezioni), ma ci sono molti che trovano normale fare i laboratori entro la settimana, e io invece voglio stare al passo, ma sono troppo lenta, e questo rappresenta la prima distinzione: queste persone me le ritroverò nelle selezioni, e in mezzo a gente super portata, ci sono io che non capisco subito le cose e sono lenta a farle, tanto da sembrare insormontabili.
Passo settimane a non uscire con gli amici, perchè devo studiare, e quindi devo fare delle scelte, e per uscire e fare sempre le stesse cose quando ho un sacco da studiare, preferisco stare a casa, magari studio e ne approfitto per riposare.
Ma così capisco che mi isolo, quando gli amici non ti vedono per settimane, non puoi pretendere stiano li per sempre, e a volte mi sorgono dubbi perchè sull'altro piatto della bilancia ci sta sicuramente una soddisfazione personale data dal cercare di raggiungere una buona preparazione, con la consapevolezza però che non so se basterà siccome poi sono circondata da persone per cui stare al passo è scontato e con un po' di impegno riescono a fare tutto.
Questa situazione sta diventando pesante, perchè penso di voler fare questo ma non mi sento padrona di quello che sto facendo e sto chiusa in casa, e magari anche se poi imparo i concetti mi sembra di non farlo in modo corretto, come se in realtà quello fatto è solo il minimo.
Resto in attesa di consigli
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
quanto racconta sembra far emergere un'ansia da prestazione, con il relativo timore del fallimento e la necessità di raggiungere il successo.
Sembra una preoccupazione eccessiva e sproporzionata che, comprensibilmente, le crea ansia e stress.
A volte questo tipo di difficoltà porta anche a difficoltà nel dormire (soffre di insonnia?), si porta comunque un senso di inadeguatezza e impotenza.
Il fallimento, gli errori, fanno parte della prestazione; potersi concedere lo spazio di "inciampo", anche solo contemplarlo senza troppa paura, abbasserebbe il suo stato di malessere.
Saluti
SP
quanto racconta sembra far emergere un'ansia da prestazione, con il relativo timore del fallimento e la necessità di raggiungere il successo.
Sembra una preoccupazione eccessiva e sproporzionata che, comprensibilmente, le crea ansia e stress.
A volte questo tipo di difficoltà porta anche a difficoltà nel dormire (soffre di insonnia?), si porta comunque un senso di inadeguatezza e impotenza.
Il fallimento, gli errori, fanno parte della prestazione; potersi concedere lo spazio di "inciampo", anche solo contemplarlo senza troppa paura, abbasserebbe il suo stato di malessere.
Saluti
SP
Dr.ssa Simona Pierini
Psicologa, psicoterapeuta, terapeuta EMDR
Reggio Emilia- Roma
centropsicoterapiastrategica@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 11/12/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?