Mi immagino di uccidere i miei figli e mi metto alla prova

Buongiorno cercherò di essere sintetico per quanto possa essere possibile.
Ho 2 figli, 4 anni e 4 mesi.
Tutto cominciò appena nata la prima.
In ospedale, a poche ore dalla nascita, l'avevo in braccio e tutti i parenti attorno che facevano domande e congratulazioni.
Ho pensato tra me e me "e se adesso facessi cadere la bimba a terra?
" in pochi secondi è passato da un pensiero assurdo ad essere vero terrore, sentivo come se dovessi lasciarla cadere e mi vedevo da fuori mente lo facevo.
Ansia, caldo, tachicardia.
Ovviamente il solo pensiero mi inorridisce e ancora mi da la nausea mentre lo scrivo.
Dopo questi pensieri la coprivo di baci xome5a volerle chiedere scusa.
La cosa è durata per un paio di anni con frequenza sempre più sporadica fino a sparire.
Al primo episodio lessi dei doc tipicamente femminile post parto e ho trovato analogie quasi totali.

Con il secondo, che ora ha pochi mesi, sto rivivendo le stesse emozioni, terrore di farlo cadere, strozzarlo, infilargli un dito nelgli occhi, tutte cose delle quali mi vergogno come un mostro e veramente provo disgusto di me stesso.
Se fossero solo pensieri non mi preoccuperei avendo letto di questo tipo di disturbi che non portano mai all'azione.
La cosa che mi fa temere di essere un pericolo per i miei figli è che oltre al pensiero mi "metto alla prova", mi spiego, capita che gli metto una mano sul collo e penso che sarebbe così facile fargli del male, o quando lo tengo in braccio lo faccio sporgere e penso che sarebbe un attimo lasciarlo cadere.
Non capisco perché mi faccio del male mettendomi in queste situazioni con il rischio di fare del male a loro.
Mi sento veramente un mostro.
Per il 99% del tempo non succede ma ci sono episodi sui quali poi ci penso tutto il giorno.
Sono infinitamente autocritico circa il mio ruolo di buon padre e vivo mille sensi di colpa quando la bimba si fa male.
ad es.
per la botta alla testa che si è fatta giocando con me o di come si sarebbe potuta far male un'altra volta se non l'avessi tenuta in equilibrio... Mi sembra di avere 3 personalità opposte.

Io penso che i miei doc derivino dal fatto che li vedo così vulnerabli che basterebbe un nulla per fargli del male.
Quello che non capisco è perché io mi debba mettere alla prova, come se dovessi controllare e verificare che non ho il coraggio di fargli del male.
Perché devo arrivare al punto di farlo sporgere o immaginare la sensazione di spingerlo a terra?
Perché devo mettergli la mano sul collo perché?
Questo incipit di azione è cosa comune?
Denota disturbi più seri?
Posso essere un pericolo per i miei figli?
E se quando mi metto alla prova cedo?
Io mi sento un padre terribile.
Grazie.
[#1]
Dr. Marco Di Cugno Psicologo, Psicoterapeuta 50 3
Buongiorno utente,
Quelli che lei riporta ricordano chiaramente il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), tuttavia per una corretta diagnosi bisogna indagare ulteriormente con uno specialista. Le posso accenare che, i pensieri non si tramutano in azioni, questa è una credenza tipica dei soggetti con DOC e in gergo tecnico viene chiamata "credenza di fusione pensiero-azione". Tutti noi abbiamo molteplici intrusioni mentali durante la nostra giornata, i problemi iniziano quando: 1) Ci sentiamo responsabili di essi e di conseguenza iniziamo a sentirci in colpa
2) Temiamo di tramutarli in azioni
3) Mettiamo in atto comportamenti compulsivi per reprimere l'angoscia che nasce da quei pensieri, es:"mi metto alla prova e metto una mano sul collo al bambino".
Probabilmente prova un senso di gratificazione data dalla diminuzione dell'ansia quando si mette alla prova, tuttavia questo non fa altro che alimentare il disturbo. I punti da indagare sarebbero davvero tanti e non è possibile affrontarli in questa sede. Le consiglio uno specialista, il doc si tratta in maniera efficace, tuttavia più passa il tempo più tende a cronicizzarsi, ossia diventa sempre più difficile da curare, si informi sugli specialisti della sua zona e inizi un percorso, le consiglio uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Le auguro il meglio
A presto

Dr. Marco Di Cugno Psicologo Clinico a indirizzo cognitivo-comportamentale esperto nel trattamento di disturbi ansiosi e depressivi
www.marcodicugno

[#2]
Utente
Utente
Grazie Dottore della rapida ed esaustiva risposta. Seguirò certamente il suo consiglio perché sebbene in questi periodi si vada ad alti e bassi, ora ho toccato un livello di disagio che necessita una risposta da parte mia. Già la sua rassicurazione che il pensiero non si tramuta in azione mi conforta perché pensando a posteriori a qualche episodio di "messa alla prova" mi sento di aver sfiorato l'azione per un soffio, per un "miracolo", come se arrivare ai fatti avesse poturo liberarmi da quello stato di ansia che dal nulla era diventato cado, affanno, un desiderio opprimente di abbandonare i freni, di perdere il controllo e lasciarmi andare all'azione, un'azione esagerata, per liberare la mente. Un esempio della sensazione che sento è come quando fa caldo e sei circondato da gente che ti sta addosso, a contatto e ti opprime e vorresti con un colpo di reni scansarli tutti e farti spazio.
Di nuovo grazie e buona giornata.
[#3]
Dr. Marco Di Cugno Psicologo, Psicoterapeuta 50 3
Capisco la sensazione che prova, tuttavia siamo padroni delle nostre azioni, ne è la prova il fatto che, nonostante ''il desiderio opprimente di abbandonare i freni'', non l'ha fatto. Capisco il disagio, è molto doloroso avere il timore di poter far del male ai propri figli, vedrà che con una decina di sedute si sentirà meglio, inizi il prima possibile.
Un caro saluto
Marco Di Cugno

Dr. Marco Di Cugno Psicologo Clinico a indirizzo cognitivo-comportamentale esperto nel trattamento di disturbi ansiosi e depressivi
www.marcodicugno