Forte paura di restare sola
Buonasera,
sono una ragazza di 20 anni.
Ho da poco concluso il mio percorso psicologico per uscire dal disturbo alimentare e, seppur un percorso molto lungo, ne sono uscita orgogliosa e felice.
Ultimamente, però, mi sento molto sola, e questo è iniziato da quando avevo capito che il mio percorso di sostegno psicologico sarebbe ormai giunto al termine.
Sciolti infatti i nodi del disturbo alimentare scopro esserci tantissime altre cose, tra queste la paura costante di restare sola.
Ogni minima cosa mi fa pensare a questo, anche le mie amiche quando non mi rispondono entro un tot tempo.
Metto in atto un circolo costante di conferme delle loro presenza.
Ho paura di perdere loro e restare sola, ho paura di non trovare mai un ragazzo, ho paura di fare domanda per andare in Erasmus con l'università perché penso che se vado c'è il rischio di rimanere sola.
Ogni minima cosa mi riconduce alla paura della solitudine e mi blocco.
Se un tempo quando ero malata AMAVO restare sola, ora lo detesto.
Mi ero inoltre lasciata andare per la prima volta con un ragazzo e questo, poco dopo avermi detto che gli piacevo, mi ha rimpiazzata con un'altra, alimentando così ancor più la mia paura.
Mi ha fatto sentire rifiutata e riposta in un angolo, senza delicatezza alcuna.
Scopro poi che lui stesso era stato rimpiazzato e ha ripetuto la sua stessa dinamica passata su di me, che nella sua passata relazione non centravo niente, come se spostare il suo dolore su un'altra persona potesse alleggerirlo.
Ora lui è felice e io sono particolarmente triste e appesantita.
Da questo episodio non ho più voglia né interesse a conoscere nessuno.
Ultimamente resto immobile e non faccio niente se non c'è qualcuno che mi sprona e che mi sta accanto in ciò che devo fare.
Tutto ciò sta diventando tanto pesante e piango spesso.
sono una ragazza di 20 anni.
Ho da poco concluso il mio percorso psicologico per uscire dal disturbo alimentare e, seppur un percorso molto lungo, ne sono uscita orgogliosa e felice.
Ultimamente, però, mi sento molto sola, e questo è iniziato da quando avevo capito che il mio percorso di sostegno psicologico sarebbe ormai giunto al termine.
Sciolti infatti i nodi del disturbo alimentare scopro esserci tantissime altre cose, tra queste la paura costante di restare sola.
Ogni minima cosa mi fa pensare a questo, anche le mie amiche quando non mi rispondono entro un tot tempo.
Metto in atto un circolo costante di conferme delle loro presenza.
Ho paura di perdere loro e restare sola, ho paura di non trovare mai un ragazzo, ho paura di fare domanda per andare in Erasmus con l'università perché penso che se vado c'è il rischio di rimanere sola.
Ogni minima cosa mi riconduce alla paura della solitudine e mi blocco.
Se un tempo quando ero malata AMAVO restare sola, ora lo detesto.
Mi ero inoltre lasciata andare per la prima volta con un ragazzo e questo, poco dopo avermi detto che gli piacevo, mi ha rimpiazzata con un'altra, alimentando così ancor più la mia paura.
Mi ha fatto sentire rifiutata e riposta in un angolo, senza delicatezza alcuna.
Scopro poi che lui stesso era stato rimpiazzato e ha ripetuto la sua stessa dinamica passata su di me, che nella sua passata relazione non centravo niente, come se spostare il suo dolore su un'altra persona potesse alleggerirlo.
Ora lui è felice e io sono particolarmente triste e appesantita.
Da questo episodio non ho più voglia né interesse a conoscere nessuno.
Ultimamente resto immobile e non faccio niente se non c'è qualcuno che mi sprona e che mi sta accanto in ciò che devo fare.
Tutto ciò sta diventando tanto pesante e piango spesso.
[#1]
Buongiorno, ha detto che ha appena concluso un percorso psicologico per uscire da un disturbo alimentare, non ha pensato di rivolgersi allo stesso specialista per informarlo di questi nuovi pensieri di paura? Magari erano già presenti in lei ma in una maniera meno intensa ... e lo psicologo che l'ha già seguita probabilmente potrà intervenire in maniera più approfondita e rapida.
Dr.ssa Debora Manoni
Psicologa Psicoterapeuta
Specialista in Disturbi Specifici dell'Apprendimento
[#2]
Ex utente
Gentile Dr.ssa Manoni,
La ringrazio per la sua risposta. Purtroppo il medico che mi seguiva ha terminato, assieme alla conclusione del mio percorso, i suoi 3 anni di specializzazione in psichiatria e, quando già alla fine della terapia gli avevo iniziato a parlare di queste mie paure, mi aveva detto che presto le cose si sarebbero risolte e che avrei trovato nuovi amici e che è normale sentirsi così dopo tanti anni di malattia. Questo mi è stato detto nell'ultimo incontro.
La ringrazio per la sua risposta. Purtroppo il medico che mi seguiva ha terminato, assieme alla conclusione del mio percorso, i suoi 3 anni di specializzazione in psichiatria e, quando già alla fine della terapia gli avevo iniziato a parlare di queste mie paure, mi aveva detto che presto le cose si sarebbero risolte e che avrei trovato nuovi amici e che è normale sentirsi così dopo tanti anni di malattia. Questo mi è stato detto nell'ultimo incontro.
[#3]
Se dopo tre anni di percorso le era stato detto così il suo medico avrà avuto le sue motivazioni ma può comunque pensare di rivolgersi ad un altro terapeuta se vede che la sua situazione tende a non migliorare.
Dr.ssa Debora Manoni
Psicologa Psicoterapeuta
Specialista in Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 08/12/2021.
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