Ansia - confusione - blocco

Buonasera,

scrivo per avere un parere, ed un confronto, con chi vorrà rispondermi, qui su Medicitalia.
it.


Da qualche tempo sono bloccata, questo mi crea della frustrazione, ma mi riesce comunque difficile uscire da questo stato.


Ci sono delle cose che vorrei fare, e a cui sostanzialmente rinuncio, a causa di questo blocco generalizzato, che, se mi permette di vivere, ha comunque degli effetti negativi sulla qualità della mia vita.


Mi rendo inoltre conto di essere in ansia, emotiva, "attivata" anche dalle piccole cose, piccoli stimoli, e in tutto questo mi sento molto confusa, come se mi trovassi su di una nave, durante una forte tempesta.


Vivo, ma non sono soddisfatta di come vivo.


Non mi aspetto che questa esternazione abbia qualche valore, so che cose come queste vanno affrontate all'interno di un percorso di terapia e di cura.


In ogni caso, grazie se qualcuno vorrà rispondere.
[#1]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile Utente,
inizio con il chiederle qualche informazione in più, se vorrà rispondere. Non ci ha raccontato praticamente nulla di sé.
Cosa fa nella vita? Studia, lavora? Vive da sola, con un partner, con i suoi genitori?
Ha una rete di persone (familiari, amici) per lei significative? Attualmente ha o ha avuto relazioni sentimentali?
Ha degli hobby o degli interessi che pratica con piacere?

"Vivo, ma non sono soddisfatta di come vivo"
Ha mai provato a chiedersi cosa vorrebbe cambiare? Cosa non la soddisfa della sua vita?
Cosa, invece, desidererebbe per sé? Cosa vorrebbe di diverso?

"Non mi aspetto che questa esternazione abbia qualche valore, so che cose come queste vanno affrontate all'interno di un percorso di terapia e di cura"
Intanto le dico grazie per averci scritto. E' vero, quello di cui lei parla dovrebbe essere trattato in uno spazio adeguato, però qui possiamo provare a trasformare i pensieri vaghi e confusi in domande che la portano a riflettere su di sé. Proviamo a schiarire la nebbia che è attorno alla nave in balia della tempesta, per riprendere la sua immagine.
E chissà, magari poi troverà anche la spinta motivazionale per contattare una/o psicologa/o o psicoterapeuta a cui raccontare di sé

Ci faccia sapere
Resto a disposizione se ne avesse ancora bisogno

Dr.ssa Valeria Mazzilli
Psicologa Clinica
Via San Giacomo, 15 Napoli
cel. 3895404108

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa,

La ringrazio di avermi risposto, e mi scuso di non aver risposto subito alle Sue domande.

In questo momento sono in cura, psichiatrica e psicologica, ed effettivamente va un po' meglio.

Però l'ansia, l'attivazione, anche se non mi bloccano sono sempre presenti, oltretutto tendo molto a somatizzare e a drammatizzare dei piccoli malesseri fisici.

In questo periodo vivo da sola, ho ripreso da poco gli studi e sono davvero entusiasta di questa scelta.

Non ho un partner e sento molto poco amici ed amiche.

Avrei anche molta voglia di approfondire hobby, interessi, oltre che lo stesso studio cui mi sto dedicando, ma sono, appunto, bloccata.

Spesso comincio una cosa e poi un'altra, e poi un'altra, faccio ma è un po' faticoso e demotivante agire in questo modo.

Mi sembra che un grosso problema sia l'appartamento in cui vivo, dato che ho un problema di accumulo, ma mi chiedo se sia davvero così, e se non sia la mia incapacità di concentrarmi, la mia ansia il problema, o parte del problema.

Mi scuso per essermi espressa in termini così personali, come ho scritto sopra sono seguita, e sono soddisfatta di come mi sento supportata, ma forse un confronto ed un Suo parere potrebbe essere utile a me e agli altri utenti del sito.

Cordiali saluti.
[#3]
Dr.ssa Valeria Mazzilli Psicologo 286 13
Gentile Utente,
leggendo ciò che ci ha scritto mi veniva in mente che il fil rouge, il tema che emerge in sottofondo alle sue parole potrebbe essere il desiderio e la fatica di gestire le tante cose che vengono messe (o che vorrebbe mettere) in moto.
E' un fare faticoso e poco produttivo, lei stessa ci scrive
"Spesso comincio una cosa e poi un'altra, e poi un'altra, faccio ma è un po' faticoso e demotivante agire in questo modo."

Lei poi subito dopo ci scrive del suo problema di accumulo: "mi chiedo se sia davvero così, e se non sia la mia incapacità di concentrarmi, la mia ansia il problema, o parte del problema."
Quello che mi colpisce, pur non conoscendo lei e la sua storia, è quanto scrivendo sembra che lei metta in connessione le due dimensioni: ci racconta del suo fare una cosa e poi un'altra e un'altra ancora che sente come demotivante e subito dopo ci scrive della sua tendenza all'accumulo.
Le due modalità non sembrerebbero apparentemente così distanti tra loro, anche nell'accumulo si raccolgono oggetti e poi ancora oggetti, non avendo poi modo e spazio per utilizzarli come dovrebbero essere usati. Lei che ne pensa?

Credo che un'acquisizione molto importante sia provare a conoscere il proprio funzionamento e le proprie modalità, attraverso le quali si fa, ci si muove e si compiono scelte. Quando si è poi fatta luce su di sé e sul proprio modo di funzionare, allora si può scegliere più consapevolmente ciò a cui ci si vuole dedicare, riconoscendo e dosando bene le energie a disposizione e tendendo conto delle dimensioni che richiedono più fatica e sforzi in termini emotivi. La domanda che potrebbe farsi all'occorrenza è: sto agendo o sto reagendo? C'è una bella differenza tra le due azioni.
Provi a riflettere su questo, anche se sono certa da quel che anche lei scrive che chi la segue stia facendo un ottimo lavoro.

Spero di averle dato qualche spunto di riflessione utile
Cordialmente
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