Sono troppo sensibile, mi sento come se fossi di cristallo
Ciao a tutti ho 26 anni e ho un problema che mi sta facendo fare fatica a vivere 10 volte rispetto agli altri.
Non so bene come dire tutte queste cose scusatemi: ho avuto diversi problemi di salute fin da bambino (3 operazioni al pene, una sopra i glutei, una alla cistifellea che mi hanno tolto, tolte le tonsille e per non farci mancare niente non ho i due denti canini, sostituiti da un apparecchio), otite diverse volte, pancreatite acuta e altre meno importanti che non ho voglia di scrivere se no mi riconoscono.
I miei genitori si sono separati che io avevo 3 anni, mio padre non lo conosco nemmeno per sua scelta (è una persona di m& ) , con mio fratello minore non ho quasi nessun rapporto (non parla con nessuno in casa e sta sempre fuori con gli amici).
I pochi amici che avevo da bambino li ho persi tutti, alcuni male, senza che avessi fatto nulla di particolare per perderli.
Mia mamma mi vuole bene ma ha un carattere bruttissimo, invece di aiutarmi a diventare più forte mi ha sempre sgridato e urlato per qualsiasi cosa in maniera totalmente esagerata.
Con la scuola per studiare quello che volevo sono andato sempre più lontano (2 regioni e 3 province rispetto a dove vivo), uscendo alla fine con il max alla laurea magistrale.
In tutto questo ho legato con alcune persone ma non le vedo mai (anche per motivi di distanza, infatti sono amici per modo di dire) e sono molto solo.
Il mio problema è che non c’è la faccio più a stare con le persone.
Ne ho paura, ho paura quando mi dicono qualcosa, quando vengo ripreso, quando devo approcciarmi o parlare.
Il peggio è quando devo starci assieme.
Non sono timido ma non ci so fare.
Non ho social network e non guardo molto la tv.
Non ho mai avuto una ragazza e nemmeno amiche, le poche volte che ho provato a diventarci amico mi hanno mangiato.
Sono arrivato fino a detestarle tutte a priori o quasi e non le cerco nemmeno.
Fisicamente non ho nulla che possa mostrare i problemi di salute che ho avuto e da fuori sembro una persona normalissima.
Stamattina mi mandano un messaggio di lavoro in cui il destinatario mi sgrida per averle scritto di prima mattina (lo so ho sbagliato, erano le 7 e 15 ma non ci ho pensato), prendendo le distanze e facendomi stare malissimo.
Io mi sono fatto mille film in testa: chissà cosa avrà detto agli altri, chissà se mi scarica, se non vuole più avere a che fare con me.
Questo è già successo in passato.
Appena ho un problema anche minimo con qualcuno mi comincia a battere forte il cuore, ho avuto anche degli attacchi di panico.
Mi sento fragilissimo, mi sento un bambino spaventato e solo, a casa ho detto di questo mio disagio ma sono stato semplicemente ignorato.
Sto entrando ora nel mondo del lavoro e mi sento come se avessi 10 anni e fossi nudo da solo dall’altra parte del mondo in mezzo a una città da un milione di persone.
Se potessi scegliere la mia vita la cambierei all’istante (non la mia famiglia, a cui voglio bene).
Pensavo che crescendo sarebbe migliorato ma mi sbagliavo.
Non so bene come dire tutte queste cose scusatemi: ho avuto diversi problemi di salute fin da bambino (3 operazioni al pene, una sopra i glutei, una alla cistifellea che mi hanno tolto, tolte le tonsille e per non farci mancare niente non ho i due denti canini, sostituiti da un apparecchio), otite diverse volte, pancreatite acuta e altre meno importanti che non ho voglia di scrivere se no mi riconoscono.
I miei genitori si sono separati che io avevo 3 anni, mio padre non lo conosco nemmeno per sua scelta (è una persona di m& ) , con mio fratello minore non ho quasi nessun rapporto (non parla con nessuno in casa e sta sempre fuori con gli amici).
I pochi amici che avevo da bambino li ho persi tutti, alcuni male, senza che avessi fatto nulla di particolare per perderli.
Mia mamma mi vuole bene ma ha un carattere bruttissimo, invece di aiutarmi a diventare più forte mi ha sempre sgridato e urlato per qualsiasi cosa in maniera totalmente esagerata.
Con la scuola per studiare quello che volevo sono andato sempre più lontano (2 regioni e 3 province rispetto a dove vivo), uscendo alla fine con il max alla laurea magistrale.
In tutto questo ho legato con alcune persone ma non le vedo mai (anche per motivi di distanza, infatti sono amici per modo di dire) e sono molto solo.
Il mio problema è che non c’è la faccio più a stare con le persone.
Ne ho paura, ho paura quando mi dicono qualcosa, quando vengo ripreso, quando devo approcciarmi o parlare.
Il peggio è quando devo starci assieme.
Non sono timido ma non ci so fare.
Non ho social network e non guardo molto la tv.
Non ho mai avuto una ragazza e nemmeno amiche, le poche volte che ho provato a diventarci amico mi hanno mangiato.
Sono arrivato fino a detestarle tutte a priori o quasi e non le cerco nemmeno.
Fisicamente non ho nulla che possa mostrare i problemi di salute che ho avuto e da fuori sembro una persona normalissima.
Stamattina mi mandano un messaggio di lavoro in cui il destinatario mi sgrida per averle scritto di prima mattina (lo so ho sbagliato, erano le 7 e 15 ma non ci ho pensato), prendendo le distanze e facendomi stare malissimo.
Io mi sono fatto mille film in testa: chissà cosa avrà detto agli altri, chissà se mi scarica, se non vuole più avere a che fare con me.
Questo è già successo in passato.
Appena ho un problema anche minimo con qualcuno mi comincia a battere forte il cuore, ho avuto anche degli attacchi di panico.
Mi sento fragilissimo, mi sento un bambino spaventato e solo, a casa ho detto di questo mio disagio ma sono stato semplicemente ignorato.
Sto entrando ora nel mondo del lavoro e mi sento come se avessi 10 anni e fossi nudo da solo dall’altra parte del mondo in mezzo a una città da un milione di persone.
Se potessi scegliere la mia vita la cambierei all’istante (non la mia famiglia, a cui voglio bene).
Pensavo che crescendo sarebbe migliorato ma mi sbagliavo.
[#1]
Gentile utente,
Dal suo scritto si evince chiaramente la sua sofferenza che, purtroppo, non può svanire con il "diventare grande". E' il pensiero magico che fanno in tanti come quando dicono "cambio città, cambio vita": le nostre ferite ci seguono anche in altri posti e in altre età rispetto a dove o quando sono stati "concepiti".
Il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista della sua zona che possa aiutarla a convertire le sue "parti molli" in consapevolezze e forza personale.
Un saluto,
Dal suo scritto si evince chiaramente la sua sofferenza che, purtroppo, non può svanire con il "diventare grande". E' il pensiero magico che fanno in tanti come quando dicono "cambio città, cambio vita": le nostre ferite ci seguono anche in altri posti e in altre età rispetto a dove o quando sono stati "concepiti".
Il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista della sua zona che possa aiutarla a convertire le sue "parti molli" in consapevolezze e forza personale.
Un saluto,
Dr. Emanuele Petrachi
Psicologo (Lecce)
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 02/12/2021.
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