Cosa devo pensare di questa relazione?

Ho conosciuto una persona di un paio di anni più piccola di me. Sintetizzo di seguito l'arco temporale di un anno. Inizialmente incarnava la perfezione, non sembrava vero! Poi ha iniziato ad essere meno presente, giustificando tutto con lo studio e le crisi esistenziali. In seguito ad una discussione, sentendosi offeso, non mi ha risposto a telefonate e messaggi per due giorni, cosa che poi sarà usuale. La relazione va avanti, tra alti e bassi, suoi momenti di estremo romanticismo e presenza e momenti di assenza e suscettibilità, il tutto molto destabilizzante per me. Lui si lascia andare a dichiarazioni importanti, vuole che gli presenti gli amici, io in questo clima non mi sento tranquilla e rifuggo da tutto ciò. Non mi sento più una priorità come agli inizi. Dopo una mia lamentela che faceva intendere la possibilità di lasciarlo per quanto mi stesse destabilizzando, diventa molto più presente e mi chiede tempo per rimediare. Non ci vediamo per due mesi per lontananza e incompatibilità degli impegni, ma lui durante il primo mese è molto carino, poi preso dalle uscite con gli amici e lo studio, di nuovo assente. Il tempo per un messaggio, a mio avviso, si può trovare sempre, così come lo trova per altre cose. In questo clima di scarsa considerazione ricevuta, mi faccio mille paranoie, penso che possa avere un'altra e divento un po' opprimente, lui accusa molto e si allontana non facendosi più sentire. Ci riavviciniamo perché io lo cerco dopo avergli lasciato spazio e tempo, lui non è proprio tranquillo, ma comunque ben disposto. Mi chiede di andarlo a trovare ma non posso, poi cerco di organizzare io un'uscita ma mi sembra inventare scuse più volte: va bene lo studio, ma volendo il tempo si trova così come quando ha voluto l'ha trovato. Gli dico esattamente queste cose, decide di lasciarmi per telefono. Quanto segue è avvenuto nell'ultimo mese. Gli chiedo di vederci per parlare, non vuole. Qualche discussione per telefono, senza spiegazioni, la sua decisione è irrevocabile dice. Intanto riusciamo ad instaurare un clima disteso, "di amicizia" e vuole sapere se vedo altre persone, segue tutti i miei movimenti sui socials ma mi nasconde i suoi, dice che sono difficile da dimenticare. Insisto per un chiarimento, di persona e non vuole o inventa scuse, sono andata sotto casa a sorpresa e la fine del mondo è successa. Vabbè, mi rassegno, chiarimento per telefono sia! Mi dice di non essersi sentito apprezzato, che ho un carattere forte, che avrebbe voluto ricevere maggiore empatia, che sono come il padre. Gli dico che ci tengo e che mi dispiace, possiamo provare a ripartire da zero con queste nuove consapevolezze. Sminuisce la nostra relazione e tutte le cose che mi aveva detto in un anno. Si mostra esasperato, dice che sente che non lo voglio sganciare, ma risponde sempre o quasi, mi ha chiesto del tempo di pausa per essere eventualmente amici, quando gli ho detto che non mi sarei fatta più sentire ha detto "ci aggiorniamo". Sono in totale confusione.
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Cara, se rilegge le parole che ha scritto c'è molta più chiarezza in lei di quanta non se ne riconosca. Una relazione può si avere alti e bassi ma un equilibrio fra desideri, aspettative, concezione di condivisione e di relazione deve essere fondante della relazione stessa per entrambi i partner.
Si interroghi sul perchè non riesce a lasciare andare ed a ""sganciarsi" e perchè dia rilevanza a dettagli (mi risponde sempre o quasi, mi segue sui socials) che non sono dimostrazioni nè testimonianza di amore o interesse particolare ma atteggiamenti "poco impegnativi" che si riservano a coloro a cui possiamo dire : " Ci aggiorniamo".
Vada al di là delle parole dell'altro (cosa vuol dire che avrebbe dovuto "donargli" maggior empatia?) sposti l'attenzione sui suoi vissuti e le sue emozioni, non sulle parole con pochi fatti dell'altro.

FC

Dr.ssa Dederica Cairoli

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Utente
Utente
Gentile dottoressa Cairoli,grazie per le sue parole.Potersi interfacciare con una professionista è molto rassicurante per me e,non potendolo fare in altro modo,do davvero molto valore al tempo che mi ha/sta dedicato/dedicando.Non riesco a "sganciarmi" perché,nonostante sia stata restia a dimostrarlo,avevo investito molto su questa persona ed essere stata sempre con il freno a mano tirato mi ha fatto pensare di non aver dato abbastanza,anche se avrei voluto,per paura di una delusione.Quando dico di essere stata restia è perché non me la sono sentita di instaurare un rapporto "normale":alle sue richieste di ufficializzare,conoscere i rispettivi amici (ha conosciuto solo la mia amica più cara e viceversa),agli inviti,comportarci da coppia in pubblico,io sono stata sempre molto frenata e lui più volte mi ha detto di sentirsi trattato come un oggetto per queste ragioni e che io non lo ritenessi presentabile.Spesso mi chiedeva se l'amassi e la mia risposta era "che domande sono?"(non si chiede mica,si dice tutt'al più quello che si prova e poi si ha una risposta al massimo),quando poi mi disse di provare amore nei miei confronti mi sono limitata a glissare,al che lui mi chiese come mai non fossi interessata a sapere cosa provasse e mi limitai a dire che di certe cose non si parla per telefono.Il mio non era scarso interesse,ma paura di mettere troppa carne sul fuoco per niente,ma ora vivo questa come una colpa.Per quanto riguarda i socials e in particolare il fatto che non perdesse una singola storia su Instagram,all'inizio ho pensato fosse una casualità,ho cominciato a dare importanza alla cosa quando lui stesso mi ha detto letteralmente che mi stava "stalkerando".Ora non lo fa più e di conseguenza penso non sia una casualità.Per quanto riguarda invece le telefonate o i messaggi perché,conoscendolo,mi sarei aspettata di venire bloccata visto che rientra nel suo modus operandi nelle discussioni anche con amici.Certo,come lei giustamente mi fa notare,sono gesti poco impegnativi e forse io sto cercando di aggrapparmi a qualcosa a tutti i costi.La questione dell'empatia invece,per quanto si sia espresso in maniera abbastanza confusionaria,l'ha tirata in ballo a proposito di qualche pressione da parte mia quando stava attraversando periodi particolari e aveva bisogno di tempo o di non sentire il peso delle mie aspettative e richieste,quasi a voler dire che sono stata egoista poiché non ho pensato a cosa avesse bisogno lui riversandogli addosso cosa invece volessi io.Ecco,su questo non sono d'accordo o meglio,comprendo che non tutti reagiamo allo stesso modo ai momenti bui,ma non penso che una persona che chiede di vederti per starti vicino fisicamente possa definirsi poco empatica,credo molto più agli abbracci che alle parole.Sulle mie emozioni al momento purtroppo riesco a dirle poco,sono molto offuscate soprattutto perché tendo ad essere relativista,mi rendo conto che non necessariamente quello che per me è giusto debba esserlo per un altro.Inoltre,il fatto che lui abbia gestito anche la rottura in maniera destabilizzante,non mi sta aiutando:è passato dal dirmi che se avesse avuto l'occasione per qualche avventura l'avrebbe colta inventando anche di avere una festa a breve (cosa che so per certo non essere vera),poco dopo era geloso,nostalgico,diceva anche cose che lasciavano intendere un pentimento,poi incompreso e ferito per come l'ho trattato,poi a dirmi che un anno è stata la durata giusta e che non mi vedeva per una relazione lunga (ovviamente quando stavamo insieme diceva l'opposto),poi che forse mi ha lasciata per non essere lasciato,quando gli ho detto che comprendevo il suo punto di vista riguardo il fatto di avere una vita di coppia più "conformista" mi ha detto che lui non voleva mentre invece mi faceva molte pressioni su questa cosa,non volendomi vedere di persona quasi temendo l'incontro,poi ironizzando sulle cose per le quali io ero diventata un po' pressante spacciandomele per vere e potrei dire davvero tanto altro.Insomma,la cosa che mi sembra chiara è che si stia anche sadicamente divertendo nel farmi impazzire,un po' anche vendicativamente avverto.Dalla mia senz'altro ho agito sempre in buonafede e per affetto,con un po' di confusione e paura perché uscivo da poco da una storia importante di sette anni,ma lui lo sapeva anche se non credo mi abbia mai realmente capita avendo avuto soltanto due relazioni prima dell'anno con me:una di un anno e l'altra di due mesi,tutte e tre a distanza di anni l'una dall'altra.Un po' sono arrabbiata con me stessa per non aver vissuto a pieno questa storia,un po' per essere stata troppo comprensiva e non averlo lasciato al primo cambiamento rispetto all'idillio iniziale,per aver messo da parte il mio temperamento per andargli incontro pensando di aiutarlo,per avergli creduto e a tal proposito mi assalgono altri migliaia di dubbi perché potrebbe essere a questo punto tranquillamente un'altra persona ed aver finto (cosa che fa mettere in discussione anche me stessa e le mie capacità di giudizio),un po' temo che lui stia facendo tutto questo perché sono stata troppo pressante per poi tornare,la paura che in realtà abbia un'altra e non abbia avuto il coraggio di dirmelo,il timore che tutto questo sia per riscattare se stesso al fine punitivo pensando di trovarmi sempre là,mi spaventa l'immaturità che ho sempre pensato fosse un po' il suo limite e questa acidità che ha mostrato adesso e rivedo tutto il passato con occhi diversi,infine mi chiedo se ho avuto a che fare con una personalità disturbata o la personalità disturbata sono io.In ogni caso ora non mi sto facendo sentire con non poca fatica perché mi verrebbe la voglia di dirgli tutto quello che penso senza mezzi termini come ho fatto fin'ora per non buttare all'aria anche il buono che c'era,non nego che un po' spero in un riavvicinamento da parte sua ma non per tornare insieme perché io non riuscirei più a fidarmi di lui,ma perché non trovo giusto tutto questo e vorrei poter avere un confronto di persona,maturo,calmo.
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Dr.ssa Federica Cairoli Psicologo 101 3
Cara, è passato un pò di tempo dal suo ultimo scritto. La fine di una relazione ha bisogno di tempo per attraversare il dolore che porta con sè e superare la "confusione" che si prova ed il tentativo di darsi spiegazioni razionali.
Nessuna "spiegazione" o senno di poi possono evitare di attraversare tale sofferenza.
Ripercorrere punto per punto ciò che è stato o sarebbe dovuto essere non è d'aiuto, mettere in discussione tutto compresa la sua capacità di giudizio o definire "personalità disturbata" lui o se stessa, neanche.
Nessuna fine di una storia è giusta o sbagliata, siete due individui che hanno camminato insieme per un periodo ognuna con le proprie differenze ed i propri fantasmi che a volte anzichè arricchire una relazione la portano a lacune e rotture incolmabili ed insanabili.
Si concentri su ciò che di buono c'è stato e su ciò che l'aiuterà (forse) nella sua prossima relazione.
Le auguro di guardare avanti fiduciosa.
FC