Convivenza difficile coi genitori all'età di 31 anni
Buonasera, ho 31 anni, sono figlia unica e vivo ancora coi miei genitori.
Purtroppo non ho un lavoro fisso e uno stipendio che mi permette di trovarmi un piccolo appartamento per poter vivere da sola.
Ultimamente la convivenza coi miei sta diventando soffocante.
Non ho un fidanzato, un po' perché non ho ancora trovato la persona giusta, ma spesso anche per paura e per colpa dei giudizi dei miei.
Quando dico che sto uscendo con qualcuno c'è sempre qualcosa da recriminare, e mi si ricatta psicologicamente.
Quando frequento qualcuno devo sempre uscire il pomeriggio perché la sera starebbero in ansia; oppure devo essere in casa entro le 23.30 perché loro vanno a dormire e guai a sforare! E anche se esco al pomeriggio devo sempre stare dentro certi orari.
Chiamate su chiamate e poi urla e insulti se magari non rispondo subito.
Sono sempre stata una ragazza ubbidiente, ho sempre aiutato i miei nei lavori domestici, ho sempre cercato di portare a casa il massimo dei voti e mi sono laureata con la lode.
Ho sempre cercato di avere un dialogo coi miei.
Ragazza tranquilla, non ho mai dato problemi ai miei.
Ho sempre fatto di tutto per risultare ai loro occhi la figlia perfetta.
Ma non so cosa si aspettino da me dal momento che mi fanno capire che non vado bene così come sono.
Non riesco mai a fare un ragionamento civile con loro quando sorgono dei problemi perché iniziano ad alzare la voce e spesso le mani, nonostante abbia 31 anni.
Spesso mia madre, quando si verifica un piccolo screzio, si chiede dove io sia uscita, a che cosa servo.
Ecco, queste cose hanno contribuito a rendermi una ragazza con poca stima di sé stessa, poco responsabile (quando faccio di tutto per esserlo ma le occasioni che mi si offrono sono poche).
La prima relazione importante l'ho avuta a 22/23 anni.
Ed è stata anche la prima volta che ho fatto l'amore con il mio ragazzo.
Quando mia madre è venuto a saperlo, poiché tempo fa non riuscivo a tenere nascosto nulla, se la prese moltissimo facendomi sentire sporca.
Anche ora quando litighiamo furiosamente mi apostrofa come "troia" o "stronza".
Io cerco semplicemente un dialogo sereno con mia madre poiché le voglio bene ma non riesco dato che è sempre nervosa e presa da altri problemi.
Cerco spesso di rendermi disponibile a parlarmene perché voglio aiutarla.
A volte ho dei disagi, come credo molte ragazze della mia età senza un impiego fisso e con una vita precaria.
Ma nulla.
Cerco di fare tutto quello che vogliono per non farli arrabbiare ma fallisco sempre.
Un altro esempio: non mi fanno prendere la macchina per fare tratti lunghi.
Se devo fare tratti corti deve esserci sempre a bordo qualcuno di loro.
Facendo così sono diventata insicura alla guida e alla fine la macchina non la prendo mai perché ho paura.
Vorrei trovare un equilibrio coi miei.
Soprattutto vorrei si fidassero e mi trattassero da ragazza responsabile senza giudicarmi, picchiarmi o senza aver paure infondate.
Cordiali saluti e grazie.
Purtroppo non ho un lavoro fisso e uno stipendio che mi permette di trovarmi un piccolo appartamento per poter vivere da sola.
Ultimamente la convivenza coi miei sta diventando soffocante.
Non ho un fidanzato, un po' perché non ho ancora trovato la persona giusta, ma spesso anche per paura e per colpa dei giudizi dei miei.
Quando dico che sto uscendo con qualcuno c'è sempre qualcosa da recriminare, e mi si ricatta psicologicamente.
Quando frequento qualcuno devo sempre uscire il pomeriggio perché la sera starebbero in ansia; oppure devo essere in casa entro le 23.30 perché loro vanno a dormire e guai a sforare! E anche se esco al pomeriggio devo sempre stare dentro certi orari.
Chiamate su chiamate e poi urla e insulti se magari non rispondo subito.
Sono sempre stata una ragazza ubbidiente, ho sempre aiutato i miei nei lavori domestici, ho sempre cercato di portare a casa il massimo dei voti e mi sono laureata con la lode.
Ho sempre cercato di avere un dialogo coi miei.
Ragazza tranquilla, non ho mai dato problemi ai miei.
Ho sempre fatto di tutto per risultare ai loro occhi la figlia perfetta.
Ma non so cosa si aspettino da me dal momento che mi fanno capire che non vado bene così come sono.
Non riesco mai a fare un ragionamento civile con loro quando sorgono dei problemi perché iniziano ad alzare la voce e spesso le mani, nonostante abbia 31 anni.
Spesso mia madre, quando si verifica un piccolo screzio, si chiede dove io sia uscita, a che cosa servo.
Ecco, queste cose hanno contribuito a rendermi una ragazza con poca stima di sé stessa, poco responsabile (quando faccio di tutto per esserlo ma le occasioni che mi si offrono sono poche).
La prima relazione importante l'ho avuta a 22/23 anni.
Ed è stata anche la prima volta che ho fatto l'amore con il mio ragazzo.
Quando mia madre è venuto a saperlo, poiché tempo fa non riuscivo a tenere nascosto nulla, se la prese moltissimo facendomi sentire sporca.
Anche ora quando litighiamo furiosamente mi apostrofa come "troia" o "stronza".
Io cerco semplicemente un dialogo sereno con mia madre poiché le voglio bene ma non riesco dato che è sempre nervosa e presa da altri problemi.
Cerco spesso di rendermi disponibile a parlarmene perché voglio aiutarla.
A volte ho dei disagi, come credo molte ragazze della mia età senza un impiego fisso e con una vita precaria.
Ma nulla.
Cerco di fare tutto quello che vogliono per non farli arrabbiare ma fallisco sempre.
Un altro esempio: non mi fanno prendere la macchina per fare tratti lunghi.
Se devo fare tratti corti deve esserci sempre a bordo qualcuno di loro.
Facendo così sono diventata insicura alla guida e alla fine la macchina non la prendo mai perché ho paura.
Vorrei trovare un equilibrio coi miei.
Soprattutto vorrei si fidassero e mi trattassero da ragazza responsabile senza giudicarmi, picchiarmi o senza aver paure infondate.
Cordiali saluti e grazie.
[#1]
Gentile utente,
i figli ad una certa età devono rendersi autonomi, altrimenti .. si rattrappiscono.
- Il primo elemento problematico sta nel fattore economico.
Possibile però che Lei non abbia potuto fruire dei numerosi supporti economici che lo Stato ha elargito in questi ultimi due anni?
- Il secondo sta nelle difficoltà di distanziamento psicologico tra Lei e la Sua famiglia di origine.
Forse Lei ha delle resistenze importanti nel lasciare la famiglia d'origine?
Come mai non vuole contrastarli?
Ancora spera che loro La capiscano e La accettino per come è?
A forza di fare quello che vogliono loro, ha forse perso l'energia per camminare con le Sue gambe, per amare con un Suo cuore autonomo?
Per poter trovare "..un equilibrio coi miei" è opportuno che Lei trovi un "..equilibrio con sè", da persona psichicamente indipendente.
Dott. Brunialti
i figli ad una certa età devono rendersi autonomi, altrimenti .. si rattrappiscono.
- Il primo elemento problematico sta nel fattore economico.
Possibile però che Lei non abbia potuto fruire dei numerosi supporti economici che lo Stato ha elargito in questi ultimi due anni?
- Il secondo sta nelle difficoltà di distanziamento psicologico tra Lei e la Sua famiglia di origine.
Forse Lei ha delle resistenze importanti nel lasciare la famiglia d'origine?
Come mai non vuole contrastarli?
Ancora spera che loro La capiscano e La accettino per come è?
A forza di fare quello che vogliono loro, ha forse perso l'energia per camminare con le Sue gambe, per amare con un Suo cuore autonomo?
Per poter trovare "..un equilibrio coi miei" è opportuno che Lei trovi un "..equilibrio con sè", da persona psichicamente indipendente.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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