Giudizio della famiglia

Salve sono una donna di 36 anni con una bambina di 6, separata da un anno, con un matrimonio finito male forse mai iniziato.
Da qualche mese frequento un uomo di 25 anni più grande con il quale sono molto affine da un punto di vista culturale, fisico e mentale.
Abbiamo entrambi riserve circa questa differenza di età, circa le problematiche che potrà portarci in futuro.
Io in particolar modo sono preoccupata del giudizio che la mia famiglia di origine potrà avere e sulle ripercussioni che comporterà il loro parere sul nostro rapporto pur sapendo di non fare nulla di immorale, siamo entrambe persone libere da vincoli.
Malgrado ció non riesco a vivere in maniera libera questa relazione, sento di vivere una sorta di doppia vita, mi sento controllata.
Ho intrapreso un percorso psicologico che al momento non sento dia risultati.
Cerchiamo di vivere il presente e il sentimento molto forte che è nato senza pensare troppo al futuro ma puntualmente finiamo a pensarci, forse anche perchè al momento viviamo da amanti e avremmo entrambi voglia di vivere una quotidianeità più libera.
Avete consigli da darmi per uscire da questo loop che si è creato e che impedisce a me e lui di essere sereni?
Grazie
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Dr.ssa Nicoletta Brisacani Psicologo, Psicoterapeuta 36
Quello su cui voglio che rifletta è: come può già anticipare un eventuale giudizio che la sua famiglia possa dare? Questo per dirle, probabilmente è un problema solo suo e nel momento in cui verrà comunicato alla famiglia, molto probabilmente comprenderanno o meno. Pertanto le consiglio di viversi questa relazione e nel momento in cui si sente di farlo, lo comunichi.
Metta il suo benessere prima di tutto e tutti. Mi faccia sapere

Dr.ssa Nicoletta Brisacani
Psicologa - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Psicologa EMDR - Esperta in Psicodiagnosi e valutazioni Psicologic

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Le mie preoccupazioni nascono dal fatto che mio padre quando rimasi incinta di mia figlia, a 30 anni e con una laurea e un lavoro non mi rivolse la parola per 7 mesi, perchè avevo concepito una bambina senza essere sposata. Ho recuperato il rapporto con lui poco alla volta, i miei genitori mi sono stati molto vicini durante la separazione aiutandomi molto anche con la bambina. Temo non comprenderebbero anche se mi rendo conto che a 36 anni non si puó scegliere la propria vita in base a quello che fa piacere agli altri, non è giusto mai tantomento quando si è una donna matura e non una ragazzina, solo che non riesco ad interiorizzare e metabolizzare questo concetto. Ho paura che mi voltino le spalle di nuovo, tralaltro abitiamo in un palazzo di tre unità abitative tutte di proprietà della famiglia, sarebbe difficile anche la convivenza.
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Dr.ssa Nicoletta Brisacani Psicologo, Psicoterapeuta 36
Capisco benissimo e capisco anche la sua preoccupazione, però evitare il problema di certo non la fa stare bene. È giusto che si goda la vita in tutta la sua pienezza accettando che, spesso, alcune scelte possano non essere condivise anche dalle persone più care. Il non rivolgerle la parola o chiudere i rapporti con lei, sicuramente, non la porterà a modificare le sue scelte (non a caso ha, giustamente, deciso di tenere la bambina, anche se inizialmente non accettata da suo padre). Continui con la sua tenacia anche per questa scelta, chi le sta intorno accetterà prima o poi.
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Utente
Utente
È accaduto quello che temevo, la relazione è venuta fuori e i miei familiari mi hanno detto che resto sempre figlia ma che non manderanno giù anche quest’altro boccone. Mi sento ricattata, in bilico tra due amori, non so come far capire loro che stanno creando una tragedia che non esiste, ho voglia di vivere liberamente la mia vita senza giudizi, senza far male a nessuno, vorrei che loro condividessero con me la serenità che mi trasmette il mio compagno. Ho bisogno di aiuto.
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Dr.ssa Nicoletta Brisacani Psicologo, Psicoterapeuta 36
Viva la sua relazione con tranquillità, forse anche i suoi genitori hanno bisogno di rassicurazioni e piano piano le avranno come hanno fatto per sua figlia. Non si precluda nulla, se la fa stare bene.
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Utente
Utente
Oggi è Natale e ieri ho avuto una brutta discussione con mio padre. Sono uscita tre ore in settimana affidandogli la bambina per stare in compagnia del mio compagno e al ritorno a casa musi lunghi e silenzi infiniti. Mi dicono di essere preoccupati per il mio futuro, che non riescono a vedermi accanto ad un uomo così tanto più grande di me. In questo momento sento di dover difendere due cose: lui e mia figlia ma contestualmente non voglio perdere i miei genitori e cerco disperatamente la loro approvazione. Sono entrata in un loop che mi sta distruggendo, vi prego aiutatemi.