Sono attratto dallo stare in solitudine
Buongiorno,
Ho 25 anni e studio giurisprudenza, mi piace molto stare sui libri e sento un interesse per tutta la cultura in generale, soprattutto per la filosofia, la psicologia, ma anche per la letteratura e la poesia.
Attualmente convivo con la mia ragazza da un anno e stiamo insieme da tre anni.
Da circa un mese sento un richiamo alla mia solitudine più totale.
Dico "richiamo" perché prima di conoscerla, io vissi un periodo particolare che ora descriverò a grandi linee.
Circa quattro anni fa feci tutto il possibile per poter andare via dai miei genitori e andare a vivere in una stanza in affitto che tra l'altro era più vicina all'università e mi permetteva di non fare più avanti e indietro con il treno.
Per la prima volta in vita mia ebbi l'opportunità di poter stare con me stesso e allora mi immersi nella più totale solitudine.
Ogni giorno mi svegliavo presto e stavo in casa a leggere e studiare tantissimo, soltanto la sera uscivo per fare un po' di sport.
Non sentivo per niente la necessità di andare a fare amicizie nuove, a volte passavano intere giornate senza che io pronunciassi una sola parola ed era bellissimo.
Le parole risuonavano dentro di me non solo come concetti ma come immagini, in quel periodo feci i sogni più belli.
Vissi così per un anno intero finché non conobbi la mia attuale ragazza.
Da sempre sono stato molto riservato e la mia solitudine non mi ha mai pesato, anzi è sempre stata liberatoria.
Preciso anche che non sono incapace a relazionarmi alle persone, riesco benissimo a chiacchierare, a ridere, a scherzare e risulto anche simpatico.
Dal punto di vista fisico so bene di essere anche attraente, sono alto 1, 97 m e ho sempre fatto sport, preciso tutto ciò per evitare che si pensi evito le persone per chissà che motivo.
Ora arriviamo finalmente al problema: con lei ho una relazione fantastica, abbiamo una complicità tale che ho sempre pensato che avremmo vissuto tutta la vita insieme ma è da un po' che vorrei tornare a vivere immerso nella mia solitudine come un tempo.
Senza volerlo tendo a irrigidirmi con lei, non la sopporto più, non ho più pazienza con lei e mi dispiace moltissimo.
Quando di giorno non ci vediamo io passo tutto il tempo studiando da solo e sto bene, quando arriva la sera e ci incontriamo allora sento un certo odio, una repulsione perché non posso continuare a stare immerso nei miei pensieri.
Giustamente la sera lei vuole delle carezze, degli abbracci, chiacchierare ma io non sento altro che voglia di starmene da solo.
Da un po' mi balena per la mente di rompere il rapporto prima che questo "richiamo" avveleni me e lei.
Che cosa dovrei fare?
È normale che io voglia starmene così tanto per gli affari miei fino a tal punto?
Preciso che quando sono solo non ho attacchi di rabbia o di violenza, anzi studiando sento le emozioni più belle! Mi piace svegliarmi solo e andare a dormire solo, è normale?
Ho 25 anni e studio giurisprudenza, mi piace molto stare sui libri e sento un interesse per tutta la cultura in generale, soprattutto per la filosofia, la psicologia, ma anche per la letteratura e la poesia.
Attualmente convivo con la mia ragazza da un anno e stiamo insieme da tre anni.
Da circa un mese sento un richiamo alla mia solitudine più totale.
Dico "richiamo" perché prima di conoscerla, io vissi un periodo particolare che ora descriverò a grandi linee.
Circa quattro anni fa feci tutto il possibile per poter andare via dai miei genitori e andare a vivere in una stanza in affitto che tra l'altro era più vicina all'università e mi permetteva di non fare più avanti e indietro con il treno.
Per la prima volta in vita mia ebbi l'opportunità di poter stare con me stesso e allora mi immersi nella più totale solitudine.
Ogni giorno mi svegliavo presto e stavo in casa a leggere e studiare tantissimo, soltanto la sera uscivo per fare un po' di sport.
Non sentivo per niente la necessità di andare a fare amicizie nuove, a volte passavano intere giornate senza che io pronunciassi una sola parola ed era bellissimo.
Le parole risuonavano dentro di me non solo come concetti ma come immagini, in quel periodo feci i sogni più belli.
Vissi così per un anno intero finché non conobbi la mia attuale ragazza.
Da sempre sono stato molto riservato e la mia solitudine non mi ha mai pesato, anzi è sempre stata liberatoria.
Preciso anche che non sono incapace a relazionarmi alle persone, riesco benissimo a chiacchierare, a ridere, a scherzare e risulto anche simpatico.
Dal punto di vista fisico so bene di essere anche attraente, sono alto 1, 97 m e ho sempre fatto sport, preciso tutto ciò per evitare che si pensi evito le persone per chissà che motivo.
Ora arriviamo finalmente al problema: con lei ho una relazione fantastica, abbiamo una complicità tale che ho sempre pensato che avremmo vissuto tutta la vita insieme ma è da un po' che vorrei tornare a vivere immerso nella mia solitudine come un tempo.
Senza volerlo tendo a irrigidirmi con lei, non la sopporto più, non ho più pazienza con lei e mi dispiace moltissimo.
Quando di giorno non ci vediamo io passo tutto il tempo studiando da solo e sto bene, quando arriva la sera e ci incontriamo allora sento un certo odio, una repulsione perché non posso continuare a stare immerso nei miei pensieri.
Giustamente la sera lei vuole delle carezze, degli abbracci, chiacchierare ma io non sento altro che voglia di starmene da solo.
Da un po' mi balena per la mente di rompere il rapporto prima che questo "richiamo" avveleni me e lei.
Che cosa dovrei fare?
È normale che io voglia starmene così tanto per gli affari miei fino a tal punto?
Preciso che quando sono solo non ho attacchi di rabbia o di violenza, anzi studiando sento le emozioni più belle! Mi piace svegliarmi solo e andare a dormire solo, è normale?
[#1]
Noi siamo esseri sociali e come tale è necessario vivere in relazione, seppur ci può essere un minor o maggior interesse. Per la nostra specie è ulteriormente necessaria la condivisione e non solo la riflessione dei propri pensieri per un confronto.
Fatta questa piccola premessa ritrovo utile che esprima questo disagio alla sua partner, affinché lei possa dare significato, probabilmente, ad alcuni suoi comportamenti e non se ne faccia lei una colpa. Mi faccia sapere
Fatta questa piccola premessa ritrovo utile che esprima questo disagio alla sua partner, affinché lei possa dare significato, probabilmente, ad alcuni suoi comportamenti e non se ne faccia lei una colpa. Mi faccia sapere
Dr.ssa Nicoletta Brisacani
Psicologa - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale - Psicologa EMDR - Esperta in Psicodiagnosi e valutazioni Psicologic
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 20/11/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.