Ho un problema a socializzare? sono matto o malato?
Tra i più grandi scogli della mia vita c'è il fatto di dovermi relazionare con persone, specie i miei coetanei o colleghi all'università.
Direi che questo problema non sussiste quando devo comunicare con qualcuno per informare o semplicemente dire qualcosa quando ce n'è una vera necessità.
Se però è per scherzare tra colleghi all'università mi si spegne il cervello e le idee non mi vengono più.
Diventa tutto come se non avessi più voglia di relazionarmi, né di sembrare simpatico.
Forse penso che non lo sono proprio, oppure sono gli altri che non mi capiscono.
A casa mia con i miei parenti mi riesco ad esprimere e non mi vergogno di dire le cose chiaramente, infatti mi sfogo con loro.
Nella città dell'università convivo in appartamento con studenti con i quali non mi viene istintivo relazionarmi.
Sono comunque riuscito a mettermi d'accordo con loro per ripartire i turni di pulizia delle stanze.
A parte questo, sono l'unico che ancora non conoscono.
Penso che molto possa dipendere dalle esperienze che ho fatto a scuola, specie alle superiori, perché non c'era modo che io potessi esprimere le mie opinioni.
Ero soffocato da una classe in cui non sono riuscito ad integrarmi, anzi sono stato rifiutato.
Questo è fin ora il più grande rimpianto della mia vita.
Direi che questo problema non sussiste quando devo comunicare con qualcuno per informare o semplicemente dire qualcosa quando ce n'è una vera necessità.
Se però è per scherzare tra colleghi all'università mi si spegne il cervello e le idee non mi vengono più.
Diventa tutto come se non avessi più voglia di relazionarmi, né di sembrare simpatico.
Forse penso che non lo sono proprio, oppure sono gli altri che non mi capiscono.
A casa mia con i miei parenti mi riesco ad esprimere e non mi vergogno di dire le cose chiaramente, infatti mi sfogo con loro.
Nella città dell'università convivo in appartamento con studenti con i quali non mi viene istintivo relazionarmi.
Sono comunque riuscito a mettermi d'accordo con loro per ripartire i turni di pulizia delle stanze.
A parte questo, sono l'unico che ancora non conoscono.
Penso che molto possa dipendere dalle esperienze che ho fatto a scuola, specie alle superiori, perché non c'era modo che io potessi esprimere le mie opinioni.
Ero soffocato da una classe in cui non sono riuscito ad integrarmi, anzi sono stato rifiutato.
Questo è fin ora il più grande rimpianto della mia vita.
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Gentile utente, mi dispiace molto per la sua condizione di sofferenza.
Il tempo e le sue buone capacità introspettive le hanno già permesso di identificare le particolarità del suo disagio e alcune connessioni con il passato.
In ogni caso, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a lavorare su questo ostacolo e a ritrovare il coraggio di essere sé stesso.
Un caro saluto
Il tempo e le sue buone capacità introspettive le hanno già permesso di identificare le particolarità del suo disagio e alcune connessioni con il passato.
In ogni caso, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a lavorare su questo ostacolo e a ritrovare il coraggio di essere sé stesso.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto - Psicologa
Tel 340 7343735
Ricevo su appuntamento ad Alessandria e Online
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Utente
La ringrazio per il complimento che mi ha fatto di avere buone capacità introspettive. In effetti io mi ritengo una persona riflessiva. Ma cosa intende Lei quando dice "di ritrovare il coraggio di essere me stesso"? Io sono me stesso in molte situazioni. è solo che in alcuni contesto mi comporto come non vorrei. Ad ogni modo non mi reputo né un grande amico né un asociale.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 979 visite dal 14/11/2021.
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