Non sono in grado di mantenere una relazione?
Buongiorno, sono una ragazza di 37 anni orfana di entrambi i genitori da quando ne avevo 25 anni.
Nel mio passato non mi sono mai sentita accettata, a scuola il classico "è brava ma potrebbe fare di più".
Ho vissuto relazioni non sane, non so scegliere.
Ho fatto percorsi terapeutici, l'ultimo mi ha aiutata molto a riprendermi la vita in mano.
Sono stata single per molto tempo, mi sono dedicata a curare le mie ferite, a dare valore ad ogni giorno della mia vita...un bel percorso.
Nell'apice del mio benessere, conosco un ragazzo che, a differenza degli altri, mi piace.
Ci frequentiamo e valuto tutto per non ricadere negli stessi errori.
A distanza di un paio di mesi inizia la nostra convivenza, a casa mia.
Lui è un tipo ordinato e pulito, mi aiuta in casa e sono grata di questo.
Dove viviamo è casa dei miei, che con fatica ho provato a sistemare e buttare cose.
Pian piano sta diventando casa nostra.
Entrambi lavoriamo saltuariamente.
Il problema nasce quando i suoi "consigli" su come pulire, diventano critiche.
Lo faccio notare ma ormai è un lamentarsi costantemente di quello che faccio, di come lo faccio e di quello che non faccio.
Fino a quando sbotto.
Cerco di fargli capire che per me è deprimente cercare di mantenere una casa e non essere riconosciuta.
Gli dico che tutto quello di cui mi occupo io, da oggi lo farà lui, visto che è più bravo di me! Chi dice che me ne devo occupare io in quanto donna?
Problema ancora non risolto.
L'altro problema è che dopo un mese di convivenza, lui ha ripreso a farsi gli spinelli.
So del suo passato di dipendenza dalla cocaina, ma quando l'ho conosciuto non si faceva nemmeno le canne.
Questa cosa mi crea disagio.
Ho provato in tutti i modi e mi dice che ho ragione e che smetterà.
Ma continua a farlo tutte le sere.
Me lo ritrovo sul divano completamente inebetito.
Diventa paranoico senza rendersene conto.
Per lui è una cosa normale.
Per me no.
Mi fa impressione.
Si parla di futuro, di figli...e io ho detto che fino a quando fuma, non ho intenzione di avere figli con lui.
Se parlo con le mie amiche, mi dicono che tutti gli uomini sono così, irriconoscenti e che si lamentano.
Che devo imparare a fregarmene.
Ma vorrei una relazione sana, dove ci si ama, si ha rispetto dell'altro e si apprezza.
Sicuramente sto sbagliando qualcosa, magari l'approccio, e mi rendo conto di non riuscire a scendere a compromessi del genere.
Non so cosa fare e che decisione prendere... grazie per il vostro tempo
Nel mio passato non mi sono mai sentita accettata, a scuola il classico "è brava ma potrebbe fare di più".
Ho vissuto relazioni non sane, non so scegliere.
Ho fatto percorsi terapeutici, l'ultimo mi ha aiutata molto a riprendermi la vita in mano.
Sono stata single per molto tempo, mi sono dedicata a curare le mie ferite, a dare valore ad ogni giorno della mia vita...un bel percorso.
Nell'apice del mio benessere, conosco un ragazzo che, a differenza degli altri, mi piace.
Ci frequentiamo e valuto tutto per non ricadere negli stessi errori.
A distanza di un paio di mesi inizia la nostra convivenza, a casa mia.
Lui è un tipo ordinato e pulito, mi aiuta in casa e sono grata di questo.
Dove viviamo è casa dei miei, che con fatica ho provato a sistemare e buttare cose.
Pian piano sta diventando casa nostra.
Entrambi lavoriamo saltuariamente.
Il problema nasce quando i suoi "consigli" su come pulire, diventano critiche.
Lo faccio notare ma ormai è un lamentarsi costantemente di quello che faccio, di come lo faccio e di quello che non faccio.
Fino a quando sbotto.
Cerco di fargli capire che per me è deprimente cercare di mantenere una casa e non essere riconosciuta.
Gli dico che tutto quello di cui mi occupo io, da oggi lo farà lui, visto che è più bravo di me! Chi dice che me ne devo occupare io in quanto donna?
Problema ancora non risolto.
L'altro problema è che dopo un mese di convivenza, lui ha ripreso a farsi gli spinelli.
So del suo passato di dipendenza dalla cocaina, ma quando l'ho conosciuto non si faceva nemmeno le canne.
Questa cosa mi crea disagio.
Ho provato in tutti i modi e mi dice che ho ragione e che smetterà.
Ma continua a farlo tutte le sere.
Me lo ritrovo sul divano completamente inebetito.
Diventa paranoico senza rendersene conto.
Per lui è una cosa normale.
Per me no.
Mi fa impressione.
Si parla di futuro, di figli...e io ho detto che fino a quando fuma, non ho intenzione di avere figli con lui.
Se parlo con le mie amiche, mi dicono che tutti gli uomini sono così, irriconoscenti e che si lamentano.
Che devo imparare a fregarmene.
Ma vorrei una relazione sana, dove ci si ama, si ha rispetto dell'altro e si apprezza.
Sicuramente sto sbagliando qualcosa, magari l'approccio, e mi rendo conto di non riuscire a scendere a compromessi del genere.
Non so cosa fare e che decisione prendere... grazie per il vostro tempo
[#1]
Gentile utente,
si avverte in lei la permanenza del duplice lutto che per quanto lontano negli anni dev'essere stato estremamente doloroso e forse non è ancora del tutto elaborato, se scrive: "Dove viviamo è casa dei miei, che con fatica ho provato a sistemare e buttare cose. Pian piano sta diventando casa nostra".
Anche il suo aver vissuto vicende sentimentali deludenti e trovarsi ora in una relazione che non riesce a gestire come vorrebbe potrebbe dipendere da un suo irrisolto sentimento di solitudine.
Quello che è certo è che il dominio pratico e quello emotivo della situazione nasce da alcuni passi concreti: trovare un lavoro stabile, evitare di parlare con amiche che non riescono a comprendere i suoi desideri: "Se parlo con le mie amiche, mi dicono che tutti gli uomini sono così, irriconoscenti e che si lamentano. Che devo imparare a fregarmene", mentre lei giustamente scrive: "vorrei una relazione sana, dove ci si ama, si ha rispetto dell'altro e si apprezza".
Molto di questo cammino è già stato fatto mediante il suo utlimo percorso terapeutico. E' dallo stesso curante che dovrebbe tornare, in questo momento cruciale della sua vita.
Auguri di cuore.
si avverte in lei la permanenza del duplice lutto che per quanto lontano negli anni dev'essere stato estremamente doloroso e forse non è ancora del tutto elaborato, se scrive: "Dove viviamo è casa dei miei, che con fatica ho provato a sistemare e buttare cose. Pian piano sta diventando casa nostra".
Anche il suo aver vissuto vicende sentimentali deludenti e trovarsi ora in una relazione che non riesce a gestire come vorrebbe potrebbe dipendere da un suo irrisolto sentimento di solitudine.
Quello che è certo è che il dominio pratico e quello emotivo della situazione nasce da alcuni passi concreti: trovare un lavoro stabile, evitare di parlare con amiche che non riescono a comprendere i suoi desideri: "Se parlo con le mie amiche, mi dicono che tutti gli uomini sono così, irriconoscenti e che si lamentano. Che devo imparare a fregarmene", mentre lei giustamente scrive: "vorrei una relazione sana, dove ci si ama, si ha rispetto dell'altro e si apprezza".
Molto di questo cammino è già stato fatto mediante il suo utlimo percorso terapeutico. E' dallo stesso curante che dovrebbe tornare, in questo momento cruciale della sua vita.
Auguri di cuore.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie per il suo supporto dottoressa Mi fa piacere aggiornarvi in merito Ho messo tutta me stessa per riuscire a parlare con il cuore e sentire il suo cuore..a voce bassa, senza accusare, con tanta pazienza per arrivare a dei compromessi. La situazione si è completamente ribaltata! Ha smesso di fumare e lo supporto in questo. A casa ci siamo divisi i compiti, senza troppe rigidità, chi arriva fa'. La chiave credo sia stato il dialogo a cuore aperto, senza puntare il dito, l'ascolto. Sono felice di questa bella esperienza, aldilà di come andrà, se resteremo insieme o meno, io so di essere riuscita a superarmi e migliorarmi.
[#3]
Gentile utente,
partecipo della sua contentezza per la comunicazione ritrovata con l'uomo che ama.
Alla sua corretta diagnosi "La chiave credo sia stato il dialogo a cuore aperto, senza puntare il dito, l'ascolto", aggiungo solo che parlare a cuore aperto permette anche una calda dichiarazione d'affetto, e questo non può fare che bene alla vita di una coppia.
Brava; auguri.
partecipo della sua contentezza per la comunicazione ritrovata con l'uomo che ama.
Alla sua corretta diagnosi "La chiave credo sia stato il dialogo a cuore aperto, senza puntare il dito, l'ascolto", aggiungo solo che parlare a cuore aperto permette anche una calda dichiarazione d'affetto, e questo non può fare che bene alla vita di una coppia.
Brava; auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 13/11/2021.
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