Fuga dalla realtà: è patologica?

Tendo ad evadere dall'hic et nunc per rifugiarmi in una dimensione immaginaria.
Sono appassionato di calcio, per cui provo piacere a fantasticare azioni di gioco tra le squadre che più mi affascinano, talvolta fingo che i miei giocatori preferiti militino in squadre diverse da quelle in cui giocano nella realtà, e faccio finta che si sfidino in incontri che avvengono solo nella mia mente.
Sono anni che, quando non ho che fare o poco prima di prendere sonno, mi diverto a costruirmi questo mondo immaginario; ma da stamane sono preoccupato da tale mia tendenza, perché ho letto che chi soffre di disturbo schizoide di personalità pure evade in mondi immaginari.
A mettermi in allarma è anche il fatto che conduco una vita piuttosto solitaria e con poche relazioni, altro aspetto che si presenta in chi soffre di suddetto disturbo.
Pertanto, inizio a dubitare della mia sanità psichica...
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Dr. Luigi Davide Cecio Psicologo, Psicoterapeuta 9 1
Gentile utente

posta in questi termini la questione, la risposta è abbastanza diretta: no, non è patologica.

Forse sa già che esiste una curiosa sindrome, che coglie buona parte degli studenti di medicina e psicologia, in base alla quale si viene colpiti da ogni malattia o disturbo che si sta studiando in quel periodo. Capita agli studenti medici, che spesso possono osservare i sintomi direttamente con i propri occhi, e a maggior ragione capita agli studenti psicologi, che devono sviluppare anche altri tipi di vista, per così dire; figuriamoci quanto sono esposti a tale sindrome i non esperti del campo quando pescano informazioni alla rinfusa senza possedere una solida base specialistica per inquadrare dette informazioni.

Questa sindrome in genere viene guarita da uno studio davvero approfondito e sistematico sia della malattia che ci ha colpiti sia di tutte quelle affini e non, per essere in grado di fare una buona diagnosi differenziale e concludere che l’alternativa al farsi passare il dubbio è concentrare su di sé tutte le malattie presenti nei manuali diagnostici.

Esiste anche un aneddoto illuminante in cui un professore di psicologia sottopone uno pseudo-test di personalità a tutti i suoi studenti e alla consegna dei risultati ogni singolo studente si riconosce alla perfezione nel responso del test... peccato che in realtà sia stato consegnato a tutti lo stesso identico responso prestampato e fotocopiato. Dov’è il trucco? basta inserire frasi generiche al punto che ognuno può vederci qualche aspetto di sè in una qualche misura. Lo stesso "trucco" si può usare per i "sintomi" come l’evasione in mondi immaginari, funzione specifica del cervello presente in ognuno di noi e quindi anche in chi per esigenze di semplificazione diagnostica viene etichettato come disturbo schizoide di personalità.

Il consiglio spesso utile in questi casi è di attenersi ai criteri più trasversali dei manuali, ovvero: presenza di sofferenza soggettiva prolungata nel tempo e alla quale non si sa o non si riesce più a porre rimedio; compromissione del funzionamento lavorativo, sociale, e di altre aree importanti. In presenza di questi, è bene rivolgersi all'esperto per valutare con accuratezza il resto.

Spero di essere stato esaustivo

Dr. Luigi Davide Cecio - Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica

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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 273 13
Gent.mo lettore,
l'autodiagnosi consultando testi, documenti o internet, non è mai opportuna ma soprattutto è una pratica rischiosa, poichè può generare un' ansia irragionevole o comunque in assenza di conoscenze mediche , può aggravare i sintomi senza trovare soluzioni.
Ancor di più non possiamo effettuare una diagnosi a distanza . Dalla sua lettera emerge uno stato di solitudine, colga l'opportunità di aver scritto e della risposta per affrontare questo tema in uno spazio specialistico nel quale un collega psicologo potrà darle tutte le indicazioni , non solo in riferimento ad una diagnosi, ma soprattutto al fine di utili indicazioni terapeutiche .
Molti saluti e auguri

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

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Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Quindi è patologico se c'è sofferenza. Però io in quelle fantasie mi ci immergo con piacere, quindi è un pensiero egosintonico, almeno finche mi accorgo che mi trasporta in un mondo che non esiste... E anche lo schizoide si aliena nel prorpio solipsismo, e coltiva interessi bizzarri e solitari e magari margari mmeno sa di essere malato....
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