Sono in crisi

Gentili psicologi,
sono in psicoterapia da due anni e sono seguita da una psichiatra da un mese, dopo ripetuti cambi non dipesi da me.
Soffro di bulimia da 20 anni, con un percorso sono riuscita a passare da 40 kg e multipli comportamenti di compenso a normopeso con un solo comportamento di compenso.
Posso dire a ragion veduta di star avendo una ricaduta o meglio un'ingravescenza, nel senso che sto restringendo sempre di più la lista degli alimenti che posso consumare, mi sto isolando e sto avendo una sempre maggiore rigidità e severità nel comportamento.
Ormai dopo anni so l'inferno che mi aspetta, ma al momento provo un grande sollievo.
Vorrei lasciare la psicoterapia ma le mie due terapeute mi fanno pressione perché resti, però sono caotiche, litigano, si dimenticano le cose e soprattutto mi lasciano sola con il dolore che continuano a sollevare.
Cosa dirò in psicoterapia?
Sto seriamente pensando di fingere, continuo a dire loro che sto male ma quando torno a casa la soluzione per restare in piedi e non uccidermi la devo trovare io.
Sono tanto stanca, non riesco a concentrarmi, la mia vita va a rotoli anche sul lavoro se continuo così, che posso fare?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

i disturbi del comportamento alimentare sono complessi, hanno mille sfaccettature non solo psicologiche e dunque, come da linee guida, abbisognano di un approccio multiprofessionale. La psicoterapia da sola non riesce quasi mai a sconfiggere definitivamente il problema.

Per questo il Servizio Sanitario Nazionale ha istituito sull'intero territorio nazionale una rete di CENTRI per i disturbi del comportamento alimentare, presso i quali collaborano in sinergia Psicologo, Nutrizionista, Psichiatra, Endocrinologo.
Potrà trovare le sedi e l'indirizzo dei Centri nella bibliografia di questa News:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
Vi si accede con l'impegnativa del medico di base e si paga solo il ticket (ove non esente).

La incoraggio a prendere contatto al più presto con uno di essi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Grazie Dottoressa,
vengo appunto da un percorso del genere, vicino a me c'è uno dei centri di cui parla. Purtroppo per via del Covid non potevano fare il day hospital e facevano tutto via Skype. Forse è meglio perché i pasti assistiti sono un momento di confronto e imitazione, perchè c'è sempre la più emaciata e ritrosa e per quanto sia gli operatori si occupano dei più gravi, scatenando una competizione per l'attenzione. Io non sono in pericolo di complicanze mediche se non qualche problema muscolare e articolare e il colesterolo alto. Sull'alimentazione ho letto talmente tanto che ormai potrebbero darmi una laurea in scienze dell'alimentazione honoris causa (come a tante altre ragazze con dca!). Parlare di peso e corpo ormai dopo tanti anni fa ridere, per questo ho avuto l'impressione che per le persone come me non avessero molto. Ormai sono cronica.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Anche in una eventuale cronicità, sussiste sempre l'obiettivo di evitare quei comportamenti che porterebbero dei peggioramenti.
Se si è rivolta a noi forse è proprio per ricevere un incoraggiamento a non mollare..

Saluti cari.
Dott. Brunialti
[#4]
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Grazie dell'incoraggiamento. Ho letto che lei è sessuologa e le farei una domanda a proposito di ostacoli alla guarigione. Che mi dice delle molestie sessuali? Io tendo ad associare la restrizione al tornare in dietro nel tempo, ad esempio nel vestire, nella pulizia, nel trucco, ritrovo abitudini e interessi di quando ero adolescente e la sessualità non mi interessa più.
Per me è molto rilassante avere un corpo il più possibile asessuato, perché mi pare una specie di scudo (magari non è così ma mi pare). Un corpo da donna invece sottopone a tutte quelle dinamiche perverse di potere secondo le quali essere sessuati equivale a desiderare fare sesso con tutti. La molestia sessuale qui dove vivo è all'ordine del giorno in tutti i contesti e con ogni scusa possibile. Forse solo le bambine prepuberi sfuggono alla logica per la quale dire si è si e dire no è si. Neppure essere obese fa eccezione, anzi! Insomma, posso io logicamente pensare di non difendermi da questo stato di cose in qualche modo? Riformulo, da queste persone disgustose e senza coscienza?
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

le riflessioni che Lei aggiunge sono molto importanti in quanto, come Lei correttamente intuisce, i disturbi alimentari possono essere vissuti da Lei in/cosciamente come una protezione dalle situazioni che fortemente teme.

La psicoterapia serve proprio a riflettere ed elaborare tali vissuti:
le Sue Terapeute - per quanto incredibilmente litigiose a quanto Lei riferisce - sono le Sue naturali destinatarie. Se non Le sono di nessun aiuto le cambi.

Cari saluti.
Dott. Brunialti
[#6]
Attivo dal 2019 al 2022
Ex utente
Grazie della risposta. Le mie terapeute non sono incredibilmente litigiose ma, come ho scritto, litigano. Non so quanto mi sono di aiuto, ma non mi piace cambiare perché i cambiamenti di terapeuta in questi anni sono avvenuti varie volte, indipendentemente dalla mia volontà e a volte dolorosamente e senza preavviso. Vorrei un po' di prevedibilità, di stabilità. Penso di aver diritto a stare meglio se pur per brevi momenti e la dieta mi aiuta. È una trappola? Certamente, ma almeno mi aiuta. Non penso che la definizione di psicoterapia sia una sofferenza costante che dura anni e che deve essere costantemente rinnovata fino allo sfinimento e alla resa.
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