Sogni molto brutti

Salve gentili dottori,Vi scrivo per sottoporvi un problema che riguarda mia sorella.Lei ha 25 anni,un lavoro abbastanza soddisfacente,una stabile relazione affettiva ed una famiglia che definirei normale(buoni rapporti reciproci);da qualche tempo però la notte riposa male in quanto fa un sogno ricorrente:sogna di addormentarsi e di non riuscire a svegliarsi più e di non riuscire neppure a chiamare per farsi aiutare perchè non le esce la voce o perchè nessuno la sente.Lei dorme in una stanza al momento da sola ma molto vicino a quella dei miei in cui sa che c'è mio padre che ha un sonno molto leggero per cui con tutta probabilità se chiamasse per davvero la sentirebbe..Tutto ciò la sta a tal punto infastidendo che ha paura ad addormentarsi o comunque non riesce a prendere sonno e se si addormenta poi si sveglia nel cuore della notte.
Apparentemente e superficialmente le dico che non ha mai subito grossi traumi,nè infantili,nè altro se non difficoltà fisiologiche nella vita delle persone(i miei hanno sempre lavorato,ha faticato a trovare un lavoro e le precedenti esperienze le hanno sbattuto in viso come e quanto il mondo del lavoro possa essere crudele e le persone bastarde..)
Vorrei sapere,anzi noi(la famigia) vorremmo sapere da che parte cominciare per aiutarla dato che ultimamente ripete spesso quello che le accade durante il sonno.Preciso che per quanto ne sappia tutto ciò non le comporta scompensi relazionali di nessun genere neanche nell'ambito del suo lavoro.
Vi ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
per quanto riguarda il riposare male, consiglierei di rivolgersi al proprio medico curante onde capire l'entità del problema ed eventualmente impostare una terapia di regolazione del ciclo sonno-veglia.
Per quanto riguarda poi le legittime preoccupazioni da voi manifestate, credo che il primo passo sia capire se anche la sorella è così preoccupata, in caso affermativo le consiglierei di effettuare un colloquio psicologico per chiarire un poco la situazione e riflettere sul da farsi.

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

in alcuni casi questo tipo di produzione onirica e' associata ad alcune problematiche fisiche che andrebbero indagate.
Sarebbe infatti il caso di valutare la presenza di apnee notturne e patologie tiroidee, oltre che una valutazione globale organica.
E' il caso che si rivolga al suo medico di famiglia per provvedere ad effettuare gli esami in questione.
Qualora dovessero essere negativi sarebbe il caso di capire quale e' la reale preoccupazione di sua sorella in modo da poter introdurre una specifica terapia ipnoinducente o correlata ai sintomi psicologici specifici.
E' necessario che si rivolga ad uno psichiatra per la valutazione psichica della situazione.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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Attivo dal 2006 al 2015
Ex utente
Grazie ad entrambi i medici per il cortese riscontro!Di certo faremo tesoro dei suggerimenti,anzi le analisi sono già state effettuate:urine e sangue,siamo in attesa dei risultati.il medico di base,all'atto della prescrizione delle analisi le avrebbe consigliato della valeriana....Sarà il caso?Ci sono altre cose in commercio simili che non danno alcuna assuefazione?Vi terro informati,salve a tutti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

a mio avviso non e' consigliabile inserire alcun prodotto che possa intervenire sul sonno.
Prima di tutto la valutazione clinica non prescinde in alcun modo, inoltre, l'utilizzo di qualche farmaco potrebbe aumentare la produzione di sogni di questo genere, a meno che sua sorella non ne stia gia' facendo uso, per cui si troverebbe spiegato il motivo di tale produzione onirica.
Deve controllare se negli esami richiesti siano presenti il titolo anticorpale antitiroideo e gli ormoni.
Dopodiche' ritengo opportuna una valutazione psichiatrica.
La visita psichiatrica potrebbe comportare sia una prescrizione farmacologica sia una valutazione per un percorso psicoterapeutico o entrambi.
I trattamenti devono essere adeguati altrimenti si corre il rischio di cronicizzare i problemi.
Pertanto, si tolga dalla testa la parola 'assuefazione' cosi' da aprire la mente ad un eventuale trattamento specifico futuro.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
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Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
il primo passo da compiere prima di ogni evntuale provvedimento è davvero un riscontro diretto del fatto che sua sorella condivida le vostre preoccupazioni e viva questo disagio come una condizione realmente invalidante sulla quale reputi necessario un intervento. Appurato questo un consulto psicologico potrà far luce su alcuni aseptti specifici di cui lei non fa menzione e che invece sono necessari per una corretta valutazione sintomatologica e l'impostazione di un eventuale terapia (ad esempio andrebbero indagate possibili cause organiche di disturbo del sonno, il momento specifico di esordio, la concomitanza di eventi significativi o stressanti, timori e preoccupazioni di sua sorella in merito al futuro e altri elementi che permettano di "tradurre" le reali preoccupazioni che sua sorella esprime attraverso questa produzione onirica).
Tenga presente che il momento dell'addormentamento esprime già di per sè una situazione di modificazione della coscienza,di temporanea perdita di contatto con il reale e del controllo del proprio funzionamento corporeo e psichcico e perciò può risultare particolarmente difficoltoso per alcuni soggetti in cui può suscitare ansie e preoccupazioni associate. Da verificare, data l'assenza di analoghi disagi precedenti, se il contenuto del sogno si muove anche in questo senso e a quali fattori è collegato.
Esclusa una causa organica potrebbe risultare utile un ipnoindicente o una terapia ipnotica con cui il paziente apprende anche utili esercizi che influiscono sulla qualità e durata del sonno.

Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Dottoressa Passoni,

l'ipnoinducente non puo' essere consigliato dagli psicologi, in quanto, come e' noto, il laureato in psicologia non e' un medico e, pertanto, deve astenersi dal consigliare terapie farmacologiche specifiche.

www.francescoruggiero.it
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Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Dottor Ruggiero,
come di certo lei ben sa un consiglio non equivale a una prescrizione medica (cosa che so benissimo esulare dalla mie competenze e che non mi sono certo arrogata), soprattutto se dato da un esperto che si occupa di terapie in cui la componente e gli effetti farmacologici non possono essere trascurati, qualsiasi sia la sua specializzione. Se seguissi il suo stesso criterio dovrei chiederle di astenresi dall'effettuare consulti prettamente psicologici poichè nè il titolo di psichiatra nè quello di psicoterapeuta consentono di arrogarsi tale diritto, nè di attribuirsi la specializzazione in una disciplina al cui albo professionale non si risulta iscritti. Se così non fosse non vi sarebbe alcuna necessità di mantenere ben distinti e senza alcun rapporto di subordinazione, i tre albi professionali di medici, psicologi e psicoterapeuti.La psicologia e la psicoterapia, si sa, non consistono decisamente nella medesima disciplina e molte delle competenze dello psicologo esulano decisamente dal campo psicoterapeutico.
Ma dato che siamo qui per essere di aiuto agli utenti e non per rivendicare ciascuno i propri titoli (almeno spero!) ritengo utile che ciascuno utilizzi quanto appreso dai propri studi e dalla propria esperienza, specie se questa si concretizza ogni giorno in lavoro di equipe in cui è a stretto contatto con fior fior di medici psichiatri e neurologi, senza avere la pretesa di comunicare verità assolute o di osurpare competenze altrui.O ritiene auspicabile piuttosto che gli psicologi continuino ad effeteuare conusulenze e valutazioni senza considerare gli effetti farmacologici e le cause organiche che possono interferire sul funzionamento psichico del paziente e che gli psichiatri si rapportino ai pazienti trascurando leggi ed effetti psicologici fondamentali?
Le querelle accademiche esulano dallo scopo di questo sito e non sono di alcun aiuto agli utenti, perciò se non condivide il modus operandi di qualche collega (come spesso molti di noi hanno avuto modo di notare) sarebbe più opportuno prendere peronalmente i contatti con il diretto interssato o tuttalpiù segnalare la presunta malpractice alla gestione stessa del sito.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Cara Flavia,

preferisco essere piu' diretto e conciso in modo da rendere chiaro il mio pensiero senza alcuna ombra di dubbio.
Se dobbiamo mettere in chiaro la posizione dello psicologo rispetto alla medicina, certamente possiamo chiaramente dire che lo psicologo non e' un medico.
Tolta questa continua querelle per la quale spesso gli utenti, non solo di questo sito ma anche la di fuori di internet, sono continuamente in dubbio su cosa scegliere: psicologo, psichiatra, psicoterapeuta o.....?, in realta' la questione in merito alla prescrizione dei farmaci la ritengo molto importante, in quanto e' d'uso tra molti psicologi, riferito dai miei pazienti, di fare prescrizioni farmacologiche.
Ora, sono certo della tua buona fede, ma allo stesso modo ho ritenuto opportuno farti notare che non e' il caso di esprimersi sui farmaci.
Ho chiesto ad alcuni miei pazienti di fornirmi le prescrizioni di tali psicologi, ma stranamente nessuno le ha conservate.
Siccome, spesso, inoltre, accade nella mia pratica clinica che ci siano psicologi ma anche medici che MILLANTANO competenze senza avere la specializzazione adatta, credo che gli utenti debbano porre attenzione su questa questione. Addirittura assistenti sociali nella mia zona dicono di essere psicoterapeuti e percepiscono un pagamento per le 'psicoterapie' che fanno. Cose per le quali ci dovrebbe essere l'intervento della Procura della Repubblica.
Se ti ritieni offesa dal mio precedente intervento me ne scuso, ma credo che sia necessario il buon senso sia nel dare le risposte rispetto alle proprie competenze sia rispetto alle competenze altrui. Comunque resto dell'idea personale che non e' il caso al momento di introdurre un ipnoinducente all'utente che ha richiesto la consulenza.
Inoltre, credo che gli psicologi debbano affiancarsi a medici e psicoterapeuti, qualora non lo fossero, per le valutazioni in merito alle terapie farmacologiche e alle psicoterapie.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
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