Assenza di intimità con il partner
Salve a tutti, sono un uomo di 33 anni in una relazione da poco più di un anno.
Stiamo, anzi stavamo, bene insieme fino a qualche mese fa.
Negli ultimi tempi la mia compagna ed io abbiamo rapporti sporadici: se va bene una volta a settimana.
Tralasciando la netta differenza con i primi mesi dove i momenti di intimità avevano ritmi estenuanti, la mia lei si rifiuta o trova sempre scuse utili a rimandare questi momenti.
Abbiamo tentato in più occasioni di parlarne ma lei ignora completamente il motivo e, più se ne parla, più ci si allontana dalla risoluzione del problema cadendo in un circolo vizioso fatto di ansia e paura di dover fare qualcosa per accontentare l’altro.
Mi ha chiesto in più occasioni di evitare di parlarne ma, al di là dell’esigenza fisica, ho paura che questo possa celare problemi ben più gravi nella nostra coppia alimentando mie ansie e incertezze.
Il problema si ripercuote quindi anche nella vita di coppia, più accade questo, più accade che le cose non vadano a causa di atti di gelosia (da parte mia, lei invece sempre essere sempre meno gelosa) e l’insicurezza di non essere più attraente o di essere più amato.
Lei ha escluso categoricamente queste motivazioni e continua a pensare che il vero motivo è proprio il fatto di doverne parlare.
Ogni volta che ci provo si arriva al litigio o al concetto per la quale non rispetto le sue esigenze.
Per lei sembra quasi un aspetto non importante, per me forse lo è troppo (?).
Qual è l’equilibrio in tutto ciò?
Scusate se sono stato così prolisso, ma ho cercato di essere quanto più preciso.
Ringrazio tutti coloro che potranno aiutarmi.
Stiamo, anzi stavamo, bene insieme fino a qualche mese fa.
Negli ultimi tempi la mia compagna ed io abbiamo rapporti sporadici: se va bene una volta a settimana.
Tralasciando la netta differenza con i primi mesi dove i momenti di intimità avevano ritmi estenuanti, la mia lei si rifiuta o trova sempre scuse utili a rimandare questi momenti.
Abbiamo tentato in più occasioni di parlarne ma lei ignora completamente il motivo e, più se ne parla, più ci si allontana dalla risoluzione del problema cadendo in un circolo vizioso fatto di ansia e paura di dover fare qualcosa per accontentare l’altro.
Mi ha chiesto in più occasioni di evitare di parlarne ma, al di là dell’esigenza fisica, ho paura che questo possa celare problemi ben più gravi nella nostra coppia alimentando mie ansie e incertezze.
Il problema si ripercuote quindi anche nella vita di coppia, più accade questo, più accade che le cose non vadano a causa di atti di gelosia (da parte mia, lei invece sempre essere sempre meno gelosa) e l’insicurezza di non essere più attraente o di essere più amato.
Lei ha escluso categoricamente queste motivazioni e continua a pensare che il vero motivo è proprio il fatto di doverne parlare.
Ogni volta che ci provo si arriva al litigio o al concetto per la quale non rispetto le sue esigenze.
Per lei sembra quasi un aspetto non importante, per me forse lo è troppo (?).
Qual è l’equilibrio in tutto ciò?
Scusate se sono stato così prolisso, ma ho cercato di essere quanto più preciso.
Ringrazio tutti coloro che potranno aiutarmi.
[#1]
Gentile Utente,
il fulcro centrale della sua domanda è dove stia il punto di equilibrio tra le esigenze dell'uno e dell'altra, ma purtroppo (o, forse, per fortuna...) non esiste una risposta univoca, valida per tutte le coppie.
Ciascuna coppia deve continuamente trovare il proprio equilibrio, all'interno di una dinamicità che corre parallela all'evolversi non solo del rapporto, ma anche della crescita individuale dei partner.
Vivete insieme? Se sì, da quanto tempo?
Nella vita della sua compagna ci sono stati dei cambiamenti, dei problemi lavorativi, o altri motivi di stress negli ultimi mesi?
E a livello di coppia, in quale momento "storico" della vostra relazione affettiva sono subentrate tali discrepanze?
Quali progetti di vita condividete?
Cordialità.
P.S.
Le chiedo la cortesia di modificare i dati relativi al peso nel suo profilo, poiché quelli che compaiono sono decisamente inverosimili.
il fulcro centrale della sua domanda è dove stia il punto di equilibrio tra le esigenze dell'uno e dell'altra, ma purtroppo (o, forse, per fortuna...) non esiste una risposta univoca, valida per tutte le coppie.
Ciascuna coppia deve continuamente trovare il proprio equilibrio, all'interno di una dinamicità che corre parallela all'evolversi non solo del rapporto, ma anche della crescita individuale dei partner.
Vivete insieme? Se sì, da quanto tempo?
Nella vita della sua compagna ci sono stati dei cambiamenti, dei problemi lavorativi, o altri motivi di stress negli ultimi mesi?
E a livello di coppia, in quale momento "storico" della vostra relazione affettiva sono subentrate tali discrepanze?
Quali progetti di vita condividete?
Cordialità.
P.S.
Le chiedo la cortesia di modificare i dati relativi al peso nel suo profilo, poiché quelli che compaiono sono decisamente inverosimili.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Gentilissima Dottoressa Scalco, la ringrazio per la sua grandissima reattività e per le sue importantissime osservazioni.
Viviamo insieme sebbene le mie continue trasferte di lavoro mi comportano stare a casa solo i weekend e poco più.
Ha passato un periodo di grande stress dovuto a lavoro e anche a degli aspetti di vita personale. Ora però la situazione si è sistemata senza però avere delle ripercussioni positive sul problema di cui scrivo.
Il punto di rottura lo abbiamo riscontrato dopo un periodo di mia assenza sempre legata al lavoro avvenuto prima del momento di forte stress. Al mio rientro abbiamo compreso che c’era qualcosa che non andava sotto questo profilo.
I nostri progetti di vita sono molto seri, desideriamo creare una famiglia insieme. Negli ultimi tempi, complici sicuramente le sempre più frequenti discussioni di cui parlavo prima, parliamo sempre meno dei nostri progetti insieme.
Accolgo con grande gratitudine la sua considerazione sul concetto personale equilibrio , e mi rendo conto che questo non è il mio. Purtroppo però si scontra con quello che è il suo equilibrio. Sono sempre stato abituato a pensare in una coppia affiatata dovrebbe essere unico questo equilibrio.
Ma a questo punto mi chiedo: cosa fare se l’altra persona ritiene più giusto non affrontare di petto questa cosa?
Viviamo insieme sebbene le mie continue trasferte di lavoro mi comportano stare a casa solo i weekend e poco più.
Ha passato un periodo di grande stress dovuto a lavoro e anche a degli aspetti di vita personale. Ora però la situazione si è sistemata senza però avere delle ripercussioni positive sul problema di cui scrivo.
Il punto di rottura lo abbiamo riscontrato dopo un periodo di mia assenza sempre legata al lavoro avvenuto prima del momento di forte stress. Al mio rientro abbiamo compreso che c’era qualcosa che non andava sotto questo profilo.
I nostri progetti di vita sono molto seri, desideriamo creare una famiglia insieme. Negli ultimi tempi, complici sicuramente le sempre più frequenti discussioni di cui parlavo prima, parliamo sempre meno dei nostri progetti insieme.
Accolgo con grande gratitudine la sua considerazione sul concetto personale equilibrio , e mi rendo conto che questo non è il mio. Purtroppo però si scontra con quello che è il suo equilibrio. Sono sempre stato abituato a pensare in una coppia affiatata dovrebbe essere unico questo equilibrio.
Ma a questo punto mi chiedo: cosa fare se l’altra persona ritiene più giusto non affrontare di petto questa cosa?
[#3]
"cosa fare se l’altra persona ritiene più giusto non affrontare di petto questa cosa?"
Cambiare prospettiva e domandarsi che cosa Lei (che ci scrive) può fare per affrontare ciò che le crea disagio.
D'altro canto, da quanto ha scritto in precedenza, tra i due è Lei che patisce maggiormente la situazione che si è venuta a creare.
Non lo dovrebbe fare solo per se stesso, ma anche per la sua partner, che al momento non pare aver la disponibilità a mettersi in discussione.
Non si tratta di cercare colpevoli, ma soluzioni, allargando la lente dalla vita sessuale a quella relazionale.
Le suggerisco, però, di farsi accompagnare in questo percorso introspettivo da uno psicologo psicoterapeuta della sua zona, che l'aiuti a tenere sempre a mente un punto di vista differente dal suo e a non incappare, magari, in errori di valutazione.
Se i sentimenti ci sono ancora, così come quell'idea di vita insieme per ora un po' congelata, vedrà che riuscirà con relativa facilità a rimettere in moto quel meccanismo virtuoso di una sana e autentica comunicazione di coppia, in cui il rispetto per se stessi e per l'altro diventa la chiave che apre tutte le porte.
Saluti.
Cambiare prospettiva e domandarsi che cosa Lei (che ci scrive) può fare per affrontare ciò che le crea disagio.
D'altro canto, da quanto ha scritto in precedenza, tra i due è Lei che patisce maggiormente la situazione che si è venuta a creare.
Non lo dovrebbe fare solo per se stesso, ma anche per la sua partner, che al momento non pare aver la disponibilità a mettersi in discussione.
Non si tratta di cercare colpevoli, ma soluzioni, allargando la lente dalla vita sessuale a quella relazionale.
Le suggerisco, però, di farsi accompagnare in questo percorso introspettivo da uno psicologo psicoterapeuta della sua zona, che l'aiuti a tenere sempre a mente un punto di vista differente dal suo e a non incappare, magari, in errori di valutazione.
Se i sentimenti ci sono ancora, così come quell'idea di vita insieme per ora un po' congelata, vedrà che riuscirà con relativa facilità a rimettere in moto quel meccanismo virtuoso di una sana e autentica comunicazione di coppia, in cui il rispetto per se stessi e per l'altro diventa la chiave che apre tutte le porte.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 26/10/2021.
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