Abusi sessuali, amore e crisi

Buonasera a tutti, sono stato fidanzato per circa un anno con una ragazza che all’età di 12 è stata vittima di abusi da parte del padre.
Abbiamo sempre avuto un rapporto intenso, passionale e basato sul dialogo e fu lei a raccontarmi quella brutta storia. Mi raccontó anche che in passato aveva avuto rapporti sessuali con gente molto più grande di me (io 38 lei 23), che si era sempre concessa fin troppo facilmente agli uomini ma soprattutto che non ricordava mai i dettagli dei rapporti.
Una volta peró mi disse che con me li ricordava (fu così anche dopo) come mai prima d’ora. Ci siamo sempre amati e ce lo siamo detti e dimostrati tante volte.. mi diceva che l’avevo stregata e che non era mai stata così innamorata (anche la madre mi confermó che con me la vide serena come non mai), ma purtroppo dopo i primi mesi tranquilli ha iniziato ad avere sbalzi di umore ed atteggiamenti che hanno compromesso il nostro stare sereni insieme. Dopo un secondo lockdown fantastico in cui vivevamo l’uno per l’altra ha iniziato ad essere apatica, annoiata ed insofferente perchè voleva tornare alla vita normale e ad agosto, dopo un breve viaggio con l’amica del cuore, è entrata in crisi perchè sentiva di dover recuperare il tempo perso uscendo ogni giorno, viaggiando e bevendo in modo quasi compulsivo... diceva che doveva farlo perchè le sue coetanee (che aveva sempre giudicato immature) erano così. Lei laureata e con un lavoro stabile (lavoriamo insieme, sono il suo capo) adesso si sentiva inadeguata per la sua età e quindi iniziavo ad esserlo anche io perchè incompatibile con uno stile di vita da 23 enne. Quando si fermava diceva di deprimersi e passava ore su instagram a sognare la vita degli altri (maledetti social) e pubblicare foto in cui metteva in mostra il su corpo. Ho tentato di farle capire che questo momento di crisi poteva essere abbastanza normale post lockdown, alla sua età, ma soprattutto a causa di quella brutta storia e che andava affrontato con uno specialista (andava ogni tanto da una psicologa che la seguiva dall’infanzia ma aveva interrotto e non voleva tornarci), ma purtroppo ha iniziato a chiudersi in se stessa fino a dirmi che stava bene da sola e che era felice così. Mi ha completamente buttato fuori dalla sua vita dicendomi che non era mai stata innamorata di me perchè confusa in quell’anno insieme. Mi ha anche detto che la storia dell’abuso era falsa anche se io avevo avuto conferma dalla madre. Insomma è entrata in una strana modalità in cui rinnega il passato, non prova sentimenti e sta male. Ci vediamo ogni giorno in ufficio e mi tratta come se non ricordasse nulla di chi eravamo stati insieme e mi evita. Ha anche ammesso alla madre durante un suo recente crollo che mi odia ma non sa perchè. La madre è preoccupata perchè la vede completamente cambiata anche se dice che nella sua vita si è sempre comportata ciclicamente così ma dopo la storia con me sembrava fosse più stabile e soprattutto serena. Non so se il nostro rapporto possa essere recuperato, ma la mia unica priorità adesso è quella di poter essere di aiuto a lei e di supporto alla mamma. Cosa posso fare? Girarmi semplicemente dall’altro lato? Non ci riesco. Provare a parlarci? Mi evita, mi odia. Grazie in anticipo per i vostri pareri
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno Adamo 1983,
mi dispiace molto per tutti e due, sicuramente lei ha trovato una ragazza con un passato molto difficile e ha ragione a pensare che la ragazza, per poterne uscire, ha bisogno di un aiuto importante per rivivere e superare tutto il dolore, la confusione e il grave disagio di quanto è avvenuto.
Probabilmente il lavoro con la psicologa che l'ha seguita non ha potuto essere di aiuto; data la vostra grande differenza di età sembra probabile che, come nelle altre situazioni cui lei accenna in cui si è concessa ad uomini maturi con facilità, abbia rivissuto ogni volta l'esperienza passata col padre, inconsciamente ripetendola ogni volta come a ritornare ad un trauma che non può essere dimenticato ma solamente ripetuto all'infinito in modo ossessivo, nella speranza che qualcuno capisca.
Lei Adamo ha capito e le ha voluto bene davvero, questo può essere stata la ragione del periodo di relativa serenità che, però purtroppo, non può bastare da solo a far superare il passato.
Quello che può essere successo, mi pare, potrebbe essere che proprio perché il vostro era un buon rapporto, le ha fatto prendere coscienza maggiormente di quello che ha vissuto e che, senza accorgersi, tendeva a negare, non razionalmente ma emotivamente, gettandosi in continue storie di svalutazione e rifiuto di se stessa. Vivere una storia vera e bella crea dolore perché fa pensare alla realtà di quello che si è vissuto prima e chi ci vuole bene diventa il nemico che ci porta a vederlo. Non so se ci possa essere una possibilità di recuperare il vostro rapporto ma, se c'è, credo che possa passare solamente da una sua, Adamo, lunga e paziente vicinanza affettuosa, un suo lungo e paziente tentativo di farle capire che le starà vicino qualunque cosa succeda, un suo lungo e paziente tentativo di farle capire quanto sia importante che si faccia aiutare con una psicoterapia psicoanalitica; un suo lungo e paziente sostegno nel farle sentire che lei la accetta così com'è, con i suoi cattivi umori, le sue difficoltà. Se riesce a reggere, magari potrà farcela perché in questi casi c'è bisogno di sentirsi accettati anche con tutti i nostri lati negativi, con tutte le rabbie e le cattiverie che abbiamo accumulato dentro di noi sentendoci usati e umiliati proprio da chi avrebbe dovuto proteggerci.
E' una lunga e faticosa strada ma le, vi faccio tutti i miei auguri.
Donatella Fiocchi

Dr.ssa donatella fiocchi

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Utente
Utente
Cara Dottoressa, grazie per la sua risposta. È bello potersi confrontare con qualcuno che sa cosa sto provando. Il punto è proprio quello della vicinanza. Al momento mi sta impedendo di starle vicino e forse sono stato proprio io a farmi buttare fuori dalla sua vita. Ho insistito troppo, l’ho giudicata, le ho detto che era un mostro.. insomma mi sono comportato male essendo stato respinto, nonostante fossi (lo sono ancora) perdutamente innamorato. Il mio grande rammarico è questo. Dovevo essere più comprensivo e rendermi conto della gravità della situazione. Ed ora che faccio? Aspetto in silenzio in un angolo? E come potrei mai essere di aiuto così?
Grazie ancora per il suo tempo
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Capisco che sentirsi respinti quando si vuole bene e si è innamorati fa molto male, provi a cercarla e a dirle sinceramente che ha sbagliato, tutto quello che ha scritto a me e tutto quello che si sente di dirle, provi comunque a mostrarle di avere capito, qualche volta la forza di quello che sinceramente si prova ottiene dei buoni risultati.
Glielo auguro di cuore.
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Utente
Utente
Cara Dottoressa, ho scritto e riscritto il messaggio per poi evitare di inviarlo. In questo momento temo che forzare la mano possa farla chiudere nuovamente in se stessa. Sicuramente è rischioso anche attendere, perché penso che più passi del tempo senza di me e più si abitui a stare da sola e che si possa ricostruire una vita con la persona sbagliata ricadendo nel vecchio schema. Insomma non esiste una strategia corretta ne una sbagliata. Nel frattempo sto tentando di riprendere il controllo della mia vita che è troppo sbilanciato verso di lei per poter gestire questa cosa con maggiore lucidità.
Grazie
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno,

concordo con quanto dice e purtroppo non esistono soluzioni perfette o magiche, ma solo opportune. La sua scelta di mettere a posto se stesso mi sembra un buon primo passo per poter scegliere cosa fare e come . Senza stare meglio ed essere lucidi non possiamo aiutare nessuno.
Le faccio davvero molti auguri e se le potesse essere di aiuto, scriva ancora.
D Fiocchi
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Utente
Utente
Buonasera, riprendo la discussione per dare un rapido aggiornamento ma soprattutto per essere di supporto a chi si trova in una situazione analoga per quanto ogni storia sia assolutamente diversa dall’altra. La mia ex continua ad allontanarmi da lei nonostante io non stia tentando alcun tipo di approccio personale se non il minimo contatto lavorativo dovuto alla condivisione della sede di lavoro. Tento di trattarla cordialmente come farei con una collega qualsiasi ma è sempre sulla difensiva ed il suo atteggiamento nei miei confronti sembra quasi disgustato quando le parlo. Sto leggendo tanto a riguardo e nonostante sia consapevole che questi comportamenti siano tipici nelle donne abusate sto soffrendo comunque tanto. Sto lavorando su me stesso perché questa situazione è destabilizzante per mille motivi ma vorrei capire se anche la minima cordialità è troppo in questo momento.
Sarebbe gradito il parere di altri Professionisti oltre quello della Cara Dott.ssa Fiocchi. Grazie in anticipo
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Utente
Utente
Oggi finalmente mi ero deciso a mandarle un messaggio a cuore aperto in cui le ho detto tutto. Purtroppo peró la risposta è stata terribile ed inaspettata: Adamo, io sto con un’altra persona e sono felice. Per favore non mi mandare più questi messaggi perché mi metti in difficoltà. Mi dispiace tanto ma le cose sono cambiate, buona domenica anche a te . Purtroppo ho saputo che probabilmente si tratta del suo ex che un anno fa aveva lasciato per me. Un tipo poco serio, che faceva uso di cocaina e che lei aveva lasciato perchè lo aveva sorpreso a rubarle i soldi dal conto corrente per giocarli al poker online e perchè diceva che non era la persona giusta per lei. Uno che non sapevo nulla di lei, dell’abuso e delle storie passate. Uno con il quale non aveva mai avuto una discussione seria e che aveva sempre giudicato come immaturo e stupido. Uno che la tradiva e la faceva stare male. In sostanza è tornata al punto di partenza perchè forse con lui stava meglio o forse perchè vuole essere trattata male. Mi sento tradito, rifiutato, usato. Ho perso mesi per cercare di trovare una soluzione, ho scritto sui forum, ho contattato psicologi, ho passato notti insonni.. Mentre io stavo a preoccuparmi per lei, lei invece stava già ricostruendo la sua storia col suo ex alle mie spalle. È davvero incredibile in che situazione mi trovo. Sono distrutto, sento che mi è crollato il mondo addosso. Non so cosa altro dire, sto male.
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno Adamo,
sono molto addolorata per quello che dice e capisco benissimo quanto lei stia male adesso che si era deciso a inviarle un messaggio, pieno di speranza. Purtroppo accade spesso che i tempi di rielaborazione nostri e di un altro non coincidano. E' l'aspetto più doloroso delle relazioni, ma ognuno deve fare la sua strada.
Non credo che lei sia stato nè tradito, né usato; penso piuttosto che la signorina abbia fatto con lei un tentativo serio e reale di uscire dalla sua condizione malata, per tante ragioni che non è detto si possano tutte capire e forse che non è neppure necessario capire, non è stato possibile ed è ripiombata nella condizione di autodistruzione che inconsciamente è quella che le pare la renda "felice" come lei dice.
Purtroppo quando si è vissuto un dolore insopportabile, paradossalmente, chi ci vuole aiutare ad uscirne, come ho già detto nella mia prima risposta, è un nemico perché mi obbliga a venire a contatto con il sentimento doloroso che nego per difendermi, facendomi vedere che esisteva un'altra possibilità ma che io non ho potuto averla. Se invece anche falsamente mi racconto che chi mi tradisce, mi usa, mi maltratta mi vuole bene allora mi pare di essere in pace con quello che mi è successo e ho vissuto. Per mantenere questa falsità devo distruggermi sempre di più per non vedere.
Non possiamo salvare tutti, è durissimo accettarlo per qualcuno a cui si vuole bene, ma è così. Si curi di se stesso e ne esca mantenendo un po' di fiducia che potrà trovare una persona con la quale costruire un rapporto sano.
Ci vuole forza ma lei ne ha e può riuscire.
Le faccio tutti i miei auguri.
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Utente
Utente
Cara Dottoressa, rispondo di getto perchè aspettavo con ansia la sua replica.
Ho pensato a mille ipotesi ma credo che quello che lei dice rispecchi la situazione.
La mia ex ragazza le ha provate tutte per non stare male e probabilmente il suo ex è un tentativo disperato di stare meglio pensando al passato trascorso con lui. Ovviamente tifo per loro (sono masochista) ma non penso funzionerà.
Piuttosto mi auguro che il riavvicinamento a lui non le faccia provare ancora più sofferenza perchè quando lo lasció e poi si mise con me era proprio per scappare da quella sofferenza che lui le generava; una volta mi disse che lui la faceva stare male e lo paraganó a suo padre dicendo che lo odiava.
In sostanza ovunque andrà e chiunque frequenterà prima o poi la farà stare male se non si decide di affrontare quella brutta storia. Il problema è che il suo ex non sa nulla e quindi non sarà in grado di aiutarla con consapevolezza. Ecco io mi sentivo investito da questa carica che lei aveva dato solo a me ed è per questo che fa doppiamente male.
Ovviamente adesso devo per forza farmi da parte perchè non voglio compromettere il suo tentativo di stabilità con lui, ma devo ammettere che in questo momento la mia autostima è pari a zero e non vedo una via d’uscita anche se so che è normale quando finisce un’amore così intenso.
Devo lavorare su me stesso, giorno dopo giorno, guadagnando terreno fino alla libertà definitiva.
Ho deciso di tagliate tutti i ponti con lei e di dire addio anche alla Mamma, con la quale ci siamo sempre confrontati per tentare di supportare la figlia in questo lungo percorso, perchè non ha più senso sapere cosa fa e come sta visto che non posso più fare nulla.
Ho nascosto tutte le sue foto dal mio smartphone, ho smesso di seguire le sue amiche sui social, insomma ho interrotto qualsiasi cosa mi possa ricordare lei.
Il problema più grande resta il fatto che lavoriamo insieme e che quindi sono costretto a doverla vedere ogni giorno e che gli spazi sono piccoli. Questa è una vera sfida.

Non l’ho scritto prima ma sono già in cura presso una psicoterapeuta da 6 mesi; all’inizio ci andavo perchè volevo affrontare i miei mostri (ho perso una sorella in un incidente quasi 20 anni fa) per cercare di diventare un uomo migliore, ma adesso sposterò il focus sulla mia stabilità prima di tornare ad affrontare tutto il resto.

Se non le spiace proverei periodicamente a dare un aggiornamento sulla mia situazione a beneficio di chi come me sta soffrendo per amore e sta tentando di ripartire.
Oggi è il mio giorno ZERO.
Grazie per il supporto e a presto.
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno Adamo,
sono contenta che sia già in terapia perché è la strada che può aiutarla a recuperare il suo equilibrio e se è una buona terapia, come immagino, non c'è bisogno di focus specifici perché il focus è il recupero di un suo mondo interno più sereno e adeguato. Aggiungo che forse gran parte del suo trasporto in questa sua vicenda amorosa potrebbe anche avere una radice nella storia di sua sorella, quasi una possibilità, inconscia ovviamente, di rivivere il rapporto con lei con una fine diversa in cui lei non sarebbe stato più spettatore impotente ma addirittura colui che poteva salvarla.
Le auguro di raggiungere una serenità e di potersi costruire una sua vita personale e familiare soddisfacente.
Non solo non mi dispiace (come potrebbe?) che lei dia ogni tanto un aggiornamento della sua situazione ma credo, come lei dice, che possa essere di aiuto anche ad altri; e anche io leggerò volentieri quanto la riguarda.
Coraggio e buona strada!
Donatella Fiocchi
[#11]
Utente
Utente
Cara Dottoressa, sono consapevole che il mio passato mi abbia influenzato, perchè come lei giustamente dice, il grande trasporto è stato probabilmente mosso anche dalla voglia di salvare la mia ex, per compensare un inconscio senso di colpa legato al mancato salvataggio di mia sorella, nonostante non abbia alcuna responsabilità o legame diretto con l’incidente fatale.
Sicuramente un altro aspetto da tenere in considerazione è quello legato al rifiuto, in quanto ho probabilmente sempre vissuto un senso di inadeguatezza ed inferiorità fin dall’infanzia (ero sempre il più magrolino, bassino, deboluccio).
Oggi c’è consapevolezza si, ma non riesco a stare con il mio dolore. Non riesco a svolgere le più semplici attività lavorative in quanto non riesco a concentrarmi e dedicarmi a nulla senza tornare con la mente alla mia ex, al nostro passato, al suo messaggio che ha stroncato ogni mio tentativo di riconquistarla, al suo amore negato, ma soprattutto alle mille teorie che continuo ad ipotizzare per creare una speranza (falsa) di riavvicinamento. Questo vuoto è devastante e debilitante.
Trovo sollievo a parlarne, con gli amici, su un forum, con la mia psicoterpeuta ma ogni volta il giorno zero si allontana sempre di più. Vorrei solo scappare il più lontano possibile e ricominciare tutto da zero, ma non ne avrei il coraggio. Grazie per il suo intervento
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Utente
Utente
Buonasera Dottoressa, nelle ultime due settimane la mia ex ha avuto un piccolo problema di salute che la sta costringendo a letto e suo padre (il mostro), che è venuto a sapere di questa cosa ma anche della crisi che sta vivendo in questi mesi, è entrato indirettamente in contatto con me (tramite la sua compagna che conosco) perché preoccupato dello stato di salute della figlia che non sente da mesi. Per tanti aspetti ha detto delle cose giuste, da padre, soprattutto riguardo il lavoro, le cattive frequentazioni e l’ex ragazzo (con il quale pare sia tornata), ma pur volendone restare fuori il più possibile ho detto che secondo me sarebbe preferibile che lui non si facesse sentire al momento, perché forse creerebbe ancora più instabilità. Durante un colloquio psicologico avuto nei mesi scorsi, una Psicoterapeuta specializzata in situazioni di abuso analoghe, mi disse che se la mia ex cercava di ricucire il rapporto col padre, probabilmente era giusto che lo facesse a prescindere dall’abuso subito perchè era comunque suo padre e lei ne aveva bisogno. Quella volta restai a bocca aperta perchè pensare di far riavvicinare il mostro alla sua povera vittima mi sembrava immorale e sbagliato. Ovviamente io non sono nessuno per dire cosa sia giusto e cosa no, ma chiedo se secondo lei un eventuale riavvicinamento del padre in questo momento, posto che lei lo voglia davvero, possa essere produttivo visto che negli anni ha avuto rapporti altalenanti e che non si parlano da un anno e mezzo. Prima che io scoprissi dell’abuso avevo sempre notato questa sua voglia di ricucire il rapporto con suo padre ma puntualmente ci ripensava sempre dicendo che era un mostro (senza far riferimento all’abuso). In sostanza, se la mia ex sta vivendo questa profonda crisi a causa della quale ha perso un rapporto che le dava serenità (apparente) e rischia di perdere il lavoro e finire tra le braccia della persona sbagliata, è giusto che il padre le si avvicini per darle quella stabilità (apparente) per ritornare in carreggiata? Oppure deve essere tenuto il più lontano possibile da lei? Tengo a precisare che ho condiviso tutto con la madre e che in alcun modo voglio intervenire attivamente ma voglio comunque fare in modo che la situazione non precipiti ulteriormente. Riguardo la mia situazione personale invece sto lentamente tentando di andare avanti con la mia vita tra alti e bassi.
Grazie in anticipo per il suo sempre gradito parere.
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Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Gentile Adamo,
mi dispiace rispondere con ritardo al suo nuovo messaggio ma purtroppo non ho avuto molto tempo. Devo dire che concordo con l'analista a cui fa riferimento, però con qualche precisazione.
Capisco che dall'esterno e per il sentire comune, un abusatore, sopratutto se si tratta di un genitore, appaia come un "mostro" ma la pregherei di non usare questo termine che non corrisponde alla realtà profonda di molte situazioni, salvo alcuni rari casi di grave malattia mentale. E anche in quel caso più da un punto di vista comportamentale. Infatti per tutti coloro che lavorano con i problemi emotivi profondi delle persone ma anche per tante persone con una sensibilità a riguardo, è chiaro che chi non è in grado di svolgere propri compiti adulti e rispettare le distanze e i ruoli in questo ambito, è un individuo che ha profondi disagi personali sia nella costruzione della propria identità che personalità.
Disagi che moltissime volte, per non dire quasi sempre, sono legati alla propria esperienza di figli o comunque di bambini e ragazzi cresciuti in condizioni spesso ugualmente carenti e negative. Uso il maschile in riferimento al caso ma il discorso vale anche al femminile per tante ragioni e sotto molti aspetti. Quindi questi comportamenti possono essere messi in atto da persone con seri disturbi dell'emotività e confusione personale; ma quello che rende ancora più complicata la situazione in tutti questi casi, ma ancora maggiormente nei casi di abuso intrafamiliare, questa condizione non è pervasiva di tutta la personalità, si può coniugare anche ad aspetti più sani che permettono una vita adeguata sotto altri punti di vista, ma si coniuga anche con altri aspetti emotivi più adeguati di cura e vicinanza, come mostra la preoccupazione, credo autentica, di questo padre nei confronti della figlia in difficoltà, con una incapacità di collegare i propri interventi malsani con una parte importante dei disturbi della figlia.
Se e quanto favorire il riavvicinamento di un padre di questo tipo alla figlia è un discorso molto complesso nel quale si dovrebbero valutare diverse cose, per esempio quanto per la ragazza potrebbe essere difficile e sconvolgente rivederlo, come mostrano i suoi tentativi ambivalenti precedenti. Questo potrebbe credo essere deciso solamente dalla giovane insieme ad una terapeuta con la quale essa abbia fatto o stia facendo un percorso per comprendere, perdonare, superare. Sicuramente recuperare un rapporto con un padre, anche il peggiore, ma in condizioni nuove in cui si possa parlare con chiarezza del passato, superare e perdonare insieme quanto successo e ripartire su basi nuove, sarebbe auspicabile perché permetterebbe una ripresa del percorso sano di crescita interiore, direi di entrambi. Ma ci sono ad oggi queste condizioni? C'è qualcuno che può sostenere e seguire le due persone in questo percorso?
Nei paesi più civili ma anche nel nostro, anche se non dappertutto, si chiede anche ai padri, ai violentatori o agli stupratori, tutte persone con gravi disagi interni che però non devono essere riverberati sugli altri per liberarsene, di fare dei percorsi per cambiare in profondità.
Non ho certo detto tutto quanto poteva essere utile ma spero in ogni caso di aver potuto essere un po' di aiuto.
Continui con la sua strada per stare bene.
Auguri
Donatella Fiocchi

Dr.ssa donatella fiocchi

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Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa, grazie per il suo puntuale riscontro. Chiedo scusa se ho utilizzato un termine inappropriato perchè sto iniziando a comprendere, che come dice lei, probabilmente chi compie questi atti spesso ne è stato vittima e quindi non è possibile semplicemente additarlo come un mostro perchè è lui stesso una vittima. Spero di non aver offeso nessuno ma da non addetto ai lavori è sempre stata la prima parola che mi è venuta in mente. Purtroppo non esiste una soluzione universale per questa situazione e per uno come me che ha sempre cercato delle risposte a tutto è sempre più frustrante. Continuo ad essere tormentato dall’impossibilità di dare il mio contributo perchè sento che nessuno, oltre la Madre, lo sta facendo perchè non conosce la situazione fino in fondo. Più passa il tempo e più acquisisco la consapevolezza che non torneremo mai insieme e questo continua a farmi male ma non come l’impossibilità di stare vicino a qualcuno che porto nel cuore e che vedo soffrire. Per un maniaco del controllo come me è dura stare fermo ad aspettare che succeda qualcosa soprattutto visto l’enorme coinvolgimento sentimentale, ma sicuramente tutto questo servirà a contribuire a quel percorso di crescita personale che vado tanto cercando. Come sempre vi daró aggiornamenti qualora ce ne fossero. Grazie ancora una volta per il suo supporto. Un abbraccio
[#15]
Utente
Utente
Buonasera Dottoressa, ho letto alcuni articoli interessanti riguardo il disturbo borderline, soprattutto nelle relazioni sentimentali con narcisisti, ed in alcuni casi sembrava di leggere il copione della mia storia. Soprattutto la parte relativa all’amore incredibile dei primi periodi ed all’odio, al disprezzo immotivati nei miei confronti degli ultimi 3 mesi. Posto che l’obiettivo non è riconquistarla, ma creare un clima collaborativo in ufficio dato che lavoriamo insieme, vorrei capire se ci sono delle linee guida da seguire riguardo al mio atteggiamento nei suoi confronti; mi spiego meglio.. se la tratto bene o con gentilezza vengo trattato con freddezza e sufficienza. Addirittura spesso nelle email mi scrive Ciao, o Buongiorno, senza neanche fare il mio nome, come volesse farmelo notare nonostante agli altri scriva Ciao Tizio, . Oppure quando le ho detto che ero dispiaciuto per il suo stato di salute attuale (è ancora a casa in attesa di un piccolo intervento che dovrà fare a giorni) non ho mai ricevuto alcuna risposta. Mi sono messo a disposizione per supportarla lavorativamente vista la sua assenza ed al massimo ho ottenuto un grazie e sempre lo stesso trattamento glaciale.
Il paradosso è che sia tornata col suo ex che l’ha tradita e derubata e che magari sta ricevendo affetto e attenzioni da parte sua.. questo mi fa rabbia e non riesco ad ignorarlo.. lo ammetto.
Dovrei smettere di essere gentile? Di supportarla? Di chiederle come sta? Dovrei trattarla male?
Attenzione non voglio trattarla male per ripicca, perchè nonostante tutto non ce l'ho con lei perchè so che i suoi atteggiamenti sono patologici e preoccupanti e provo un enorme dispiacere nel vederla in questa stato, ma vorrei darle quello che vuole (essere trattata male) perchè magari più tento di essere normale, cordiale o affettuoso e più genero odio e quindi ulteriore malessere in lei.
Addirittura ho preso alcuni regali di natale per la sua famiglia, con la quale ho mantenuto un bellissimo rapporto, ed ovviamente ho pensato anche a lei, ma temo che farle recapitare un regalo possa farla stare ancora peggio sopratutto adesso che sta di nuovo col suo ex.
Spero mi possa dare qualche suggerimento prezioso.
Grazie in anticipo
[#16]
Dr.ssa Donatella Fiocchi Psicologo, Psicoterapeuta 60 7
Buongiorno Adamo,
mi dispiace rispondere con ritardo ma purtroppo questi giorni prima di Natale sono molto complicati. Mi sembra, da quanto mi descrive, che in realtà lei provi ancora molto sentimento per questa ragazza e quindi la cosa migliore che mi pare possa fare essere spontaneo e fare quello che si sente di fare, senza leggere nessun articolo alla ricerca di spiegazioni che può trovare solamente dentro di sè e con la sua terapeuta.
Per quanto mi è dato capire da quello che lei riferisce la giovane ha il comportamento di chi è ancora molto risentita per quanto successo fra voi : l'illusione di un rapporto vero e la delusione del crollo quando lei l'ha accusata. Chissà magari può trovare una strada autentica, se è spontaneo, per farle capire come stanno le cose, senza vendetta; non rinunci a quello che per sè stesso è importante per offrire quello che le sembra che lei possa volere. Non serve mai, solo a non capire più bene quello che cerchiamo.
Spero ancora una volta di esserle stata di aiuto.
Cari saluti
Donatella Fiocchi

Dr.ssa donatella fiocchi

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Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa, grazie per la sua risposta. In realtà non ho alcuna intenzione di tornare con la mia ex, perché a posteriori mi rendo conto sempre di più che non potremmo andare lontani, qualora ci fosse una possibilità di riavvicinamento e mi potrei fare nuovamente del male per l’ennesima delusione. Certo ammetto di sognarla quasi ogni notte e di pensare spesso a quanto eravamo felici insieme, ma appunto leggendo tanti articoli riguardo il disturbo borderline in amore mi sono reso conto che è un copione già scritto: amore folle, svalutazione ed odio immotivati del partner, sofferenza del partner che non capisce come sia possibile, nuovo ciclo con nuovo partner con un’altra vittima alle spalle.
Ad oggi tutti i miei tentativi di dimostrazione d’affetto sinceri e onesti non hanno sorbito alcun effetto se non quello di allontanarla ancora di più da me, quindi penso che in questa situazione essere autentici non giovi a nulla e possa addirittura peggiorare le cose, soprattutto adesso che è tornata col suo ex. Ecco perché vorrei adottare una strategia di comportamento che possa quantomeno salvaguardare il rapporto lavorativo perché mi pare l’unico recuperabile al momento; ovviamente nessun atteggiamento di astio o rabbia nei suoi confronti perchè immagino la sua enorme sofferenza. Poi certo.. sogno che un giorno torni da me dicendomi che si è risvegliata da questo come dell’anima (l’ho sempre chiamato così) come è accaduto in passato, ma ormai non ci spero più dopo 3 mesi.. è passato troppo tempo e mi ha cancellato.
Grazie sempre.
Un abbraccio
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