Ossessione di essere trans

Buonasera, sono un ragazzo di 22 anni e da circa 8/10 mesi ho il pensiero di essere trans.

Premetto che sono un tipo insicuro fin dall’infanzia, poi con la crescita ho imparato ad apprezzarmi e valorizzarmi.

Ero e penso di esserlo fierissimo del mio essere uomo, la crescita dei peli e della barba non è stata un trauma, anzi direi un orgoglio.

Sono omosessuale convinto; come da titolo ho paura di essere transessuale.
In questo periodo, se mi guardo allo specchio vedo una donna, motivo per la quale non riesco più a specchiarmi, se per strada vedo una donna mi vedo uguale.
Nella mia mente ho continui film dove mi vedo in versione femminile, vorrei eliminare questi miei pensieri invalidanti.
Sono seguito da uno specialista da circa 4 anni per Doc di altro tipo, che ho superato.

Lui questo lo ha definito doc altrettanto.

Attualmente sono in terapia con olanzapina e mirtazapina 1 compressa la sera di entrambe.

Volevo un vostro parere, la terapia va bene, e soprattutto secondo voi si tratta veramente di doc?
Io non sto vedendo risultati con la terapia attuale, il pensiero persiste e sono abbastanza confuso con la mia identità.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"Lui questo lo ha definito doc altrettanto."
"secondo voi si tratta veramente di doc?"

Gentile Utente,
comprenderà bene che non conoscendola e avendo poche notizie della sua storia personale, sarebbe un azzardo e mancanza di professionalità confermarle con assoluta certezza che si tratti di DOC, sebbene sia probabile.
Legga questi utili approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8185-disturbo-ossessivo-compulsivo-un-problema-di-forma-non-di-contenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4990-disturbo-ossessivo-compulsivo-sintomi-diagnosi-esordio-decorso-prognosi-cause-e-cura.html

Su quali elementi si basa per mettere in dubbio quanto affermato dal suo terapeuta, che la cosnosce oramai da 4 anni?
Saprà bene che il dubbio è proprio parte del disturbo di cui soffre: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2119-quando-il-dubbio-diventa-patologico.html

Essendo psicologi e non medici, non ci possiamo pronunciare sulla terapia farmacologica che sta assumendo, ma le chiedo invece informazioni sulla psicoterapia: che tipo di orientamento segue il collega?
Perché non riesce a vedere progressi nella terapia? Cosa c'è di diverso rispetto ai vecchi contenuti, che ha superato?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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