Psicoterapia del trauma

Gentilissimi Dottori,
vi scrivo perché il mio psichiatra concorda con me che potrei avere dei sintomi post traumatici.
Sono in psicoterapia già da qualche tempo, è una psicoterapia di supporto che non mi aiuta particolarmente.
Probabilmente il problema sono io, sono molto diffidente e dopo quello che è successo, che è durato anni, ho dei fenomeni dissociativi.
Mi ricordo poco di ciò che dico in seduta di quei momenti, e certamente non credo né che possano credermi né che vogliano aiutarmi.
Il tempo si è come fermato, non penso più che possa accadere niente di buono, ma voglio fare la cosa giusta per le persone che amo perché almeno possa conservare una qualche umanità e non permettere che mi si sia ridotta ad un animale.
Esiste una terapia migliore per le persone con traumi lunghi che non punti proprio tutto sulla relazione con lo psicologo o che possa magari sbloccare questo senso di isolamento e di diffidenza?
Grazie della risposta.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
Gentile utente,

In altro consulto Lei ci diceva di aver ricevuto la diagnosi di bxxxxxxxxe da parte dello stesso Psichiatra (attenzione: Psichiatra è medico),
alla quale è seguita poi una psicoterapia (sembrerebbe senza farmaci).

La prima domanda è:
Lo Psichiatra in oggetto è *anche* Psicoterapeuta? cioè riconosciuto come tale dall'ordine dei Medici? Se no, non è nè preparato nè autorizaato a fare psicoterapia; come del resto noi Psicologi che, per poter fare legittimamente psicoterapia, dobbiamo essere anche inseriti nell'Albo degli Psicoterapeuti.

La seconda domanda:
posto che lui sia anche Psicoterapeuta, quale orientamento segue? A seconda dell'approccio teorico infatti si mettono in atto metodologie terapeutiche differenti, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html .

Terzo.
Lei ha messo al corrente il Suo curante di tutto quanto scritto a noi? Se no, lo faccia.
E' ovvio che - se Lei dovesse realmente soffrire di disturbo b. - l'idealizzazione e la svalutazione sono due facce della stessa nmedaglia nelle relazioni, anche in quelle di psicoterapia.


Se ritiene, ci tenga al corrente dopo aver messo in atto i suggerimenti fornitiLe.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Grazie della risposta Dottoressa!
Non mi sono espressa bene. Lo psichiatra è anche psicoterapeuta, ma non ha tempo di prendermi come paziente, quindi mi ha mandata da una psicologa, non so di che orientamento ma mi informerò.
Lo psichiatra ha riscontrato questo disturbo borderline, ma poi mi ha detto che ho dei sintomi dissociativi.
Lei ha ragione, sulla carta dovrei idealizzare e svalutare le persone, ma i miei sintomi borderline sono più sulla difficoltà a regolare le emozioni, l'ansia, il senso di vuoto, la diffidenza, le crisi di rabbia e a volte un po' di autolesionismo ma lieve e occasionale.
Pare anche che abbia delle difficoltà nell'avere un'identità stabile, sono molto mutevole a seconda di con chi sto e tendo a fare molto finta.
La psicologa sa dei sintomi dissociativi, credo di averglieli descritti più volte, ma comunque lei e lo psichiatra si conoscono bene. Non sono proprio sicura che il tipo di terapia sia giusto per me!
Prendo anche farmaci!
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
Anche a Psicologa DEVE essere psicoterapeuta, lo verifichi.

Riguardo al "tipo di terapia", prima di pensare all'orientamento cerchi di utilizzare fino in profondità il percorso che sta facendo. Pensare all'orientamento può essere una .. scappatoia per non mettersi in gioco.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Già, ha ragione, ma che ci posso fare, è proprio che non sono abituata ad appoggiarmi agli altri nè a coinvolgerli nelle decisioni, poi lei sembra così delicata che francamente mi vergogno per le esperienze molto diverse che sicuramente avremo fatto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
La relazione terapeutica non si basa sulla somiglianza delle esperienze tra pz. e terapeuta, come può essere nell'amicizia.
Bensì sulla competenza e sulla 'giusta distanza' empatica tra i due poli della relazione.

Sperimenti questa situazione per almeno 10 sedute,
faccia il meglio per vivere con la maggiore profondità possibile l'esperienza.
Delle difficoltà parli di volta in volta con la terapeuta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#6]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Va bene, proverò, anche se prevedo di diventare poco gradevole e di solito la reazione è quella di cercare di spedirmi da qualcun altro o di criticarmi. Io stessa cerco di stare lontano dagli altri perché, come posso dire, ci sono situazioni che nessuno vorrebbe vivere né conoscere e neppure vederne gli effetti sugli altri. Grazie del consulto!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
Gentile utente,

la psicoterapia rappresenta (può rappresentare) una "esperienza corrrettiva" rispetto a come si è/agisce abitualmente. Sempre che la persona sia disponibile a mettersi in gioco nel cambiamento e a sperimentare dell'altro, anche se temuto.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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