Insoddisfazione in coppia
Gentili Dottori,
vi scrivo perché mi ritrovo in una situazione di instabilità generale, e spero che possiate aiutarmi ad orientarmi su quelli che possono essere gli aspetti da analizzare per primi.
Gli ultimi anni sono stati per me un po’ pesanti, credo infatti di aver fatto delle scelte piuttosto impegnative senza rendermi conto di quello a cui andavo incontro.
Mi sono trasferita quasi 2 anni fa nella città del mio ragazzo, ma non viviamo ancora assieme, non ritenendoci pronti per questo passo, infatti, viviamo con altre persone. Per quanto mi riguarda ho trovato un lavoro dai presupposti soddisfacenti, che però si è rivelato più stressante di quello che avrebbe dovuto.
Ad oggi mi ritrovo in un periodo di particolare stress lavorativo, e sono sostanzialmente insoddisfatta di tutti gli ambiti della mia vita. Probabilmente a causa della stanchezza accumulata in questi anni non provo nessuna gratificazione nonostante abbia raggiunto risultati notevoli nel campo lavorativo.
Per quanto riguarda la mia situazione personale, il mio ragazzo è una persona molto felice e attiva, al contrario di me. All’inizio della nostra relazione anche io ero felice e attiva, ma mi sono fatta sopraffare dal subentrare di problemi familiari e dal lavoro. Ad oggi non riesco a pormi bene nei confronti del mio ragazzo, litighiamo spesso, la lista di difetti che ritrovo in lui aumenta di giorno in giorno. Questo si traduce in senso di colpa da parte mia, confusione, critica da parte mia rispetto a qualsiasi suo atteggiamento.
Ora, per quanto concerne il lavoro probabilmente dovrei semplicemente cambiare ambiente… più difficile mi risulta l’indagine della situazione sentimentale. Non so se sono io il problema, o se derivi dalla coppia, o se sia lui. Ho provato a parlargli facendogli notare il mio malessere dovuto alla non parità all’interno della nostra coppia. Infatti litigare significa che io accuso, e lui estrapola, seppur arrabbiato, sentenze che dimostrano in modo logico la mia colpevolezza o la stupidità o inconsistenza delle mie accuse. Io a questo punto di solito non riesco a difendermi (non sono sicura che io debba farlo d’altronde, vista la mia propensione agli attacchi…). Sapreste darmi qualche indicazione in merito?
Vi ringrazio per l'attenzione.
vi scrivo perché mi ritrovo in una situazione di instabilità generale, e spero che possiate aiutarmi ad orientarmi su quelli che possono essere gli aspetti da analizzare per primi.
Gli ultimi anni sono stati per me un po’ pesanti, credo infatti di aver fatto delle scelte piuttosto impegnative senza rendermi conto di quello a cui andavo incontro.
Mi sono trasferita quasi 2 anni fa nella città del mio ragazzo, ma non viviamo ancora assieme, non ritenendoci pronti per questo passo, infatti, viviamo con altre persone. Per quanto mi riguarda ho trovato un lavoro dai presupposti soddisfacenti, che però si è rivelato più stressante di quello che avrebbe dovuto.
Ad oggi mi ritrovo in un periodo di particolare stress lavorativo, e sono sostanzialmente insoddisfatta di tutti gli ambiti della mia vita. Probabilmente a causa della stanchezza accumulata in questi anni non provo nessuna gratificazione nonostante abbia raggiunto risultati notevoli nel campo lavorativo.
Per quanto riguarda la mia situazione personale, il mio ragazzo è una persona molto felice e attiva, al contrario di me. All’inizio della nostra relazione anche io ero felice e attiva, ma mi sono fatta sopraffare dal subentrare di problemi familiari e dal lavoro. Ad oggi non riesco a pormi bene nei confronti del mio ragazzo, litighiamo spesso, la lista di difetti che ritrovo in lui aumenta di giorno in giorno. Questo si traduce in senso di colpa da parte mia, confusione, critica da parte mia rispetto a qualsiasi suo atteggiamento.
Ora, per quanto concerne il lavoro probabilmente dovrei semplicemente cambiare ambiente… più difficile mi risulta l’indagine della situazione sentimentale. Non so se sono io il problema, o se derivi dalla coppia, o se sia lui. Ho provato a parlargli facendogli notare il mio malessere dovuto alla non parità all’interno della nostra coppia. Infatti litigare significa che io accuso, e lui estrapola, seppur arrabbiato, sentenze che dimostrano in modo logico la mia colpevolezza o la stupidità o inconsistenza delle mie accuse. Io a questo punto di solito non riesco a difendermi (non sono sicura che io debba farlo d’altronde, vista la mia propensione agli attacchi…). Sapreste darmi qualche indicazione in merito?
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Genile ragazza, sarebbe inutile darle indicazioni in merito non conoscendola e sapendo ben poco delle sue dinamiche. I conflitti con il suo ragazzo possono avere varie origini ed è su questi chi bisognerebbe intervenire. inoltre è possibile che l'aspetto comunicativo si sia particolarmente irrigidito e che causi situazioni come quelle da lei accennate.
Una consulenza da un terapeuta di coppia potrebbe essere utile. Nel frattempo le consiglierei una lettura "correggimi se sbaglio" strategie di comunicazione per appianare i conflitti nella coppia, di Giorgio Nardone.
cordialmente
Una consulenza da un terapeuta di coppia potrebbe essere utile. Nel frattempo le consiglierei una lettura "correggimi se sbaglio" strategie di comunicazione per appianare i conflitti nella coppia, di Giorgio Nardone.
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile Utente,
tutte le scelte che lei, ma anche il suo ragazzo, ha fatto in questo ultimo periodo comportano in molte persone un deciso momento di tensione e stress.
Questo significa che molti aspetti della sua vita relazionale, che prima si svolgevano in modo più "liscio" e spontaneo, ora divengono appesantiti da tutta questa situazione.
E' chiaro che in questo contesto le occasioni conflittuali aumentano in modo esponenziale. Inoltre il fatto che voi due non vi sentiate ancora pronti per una convivenza, potrebbe significare che entrambi siete "insicuri" almeno in parte del vostro futuro insieme, e quindi della vostra relazione.
Questa sensazione vi rende nervosi: solo che Lei tende a comportarsi in modo più passivo, mentre il suo ragazzo compensa il nervosismo utilizzando metodi aggressivi, come la critica alla persona e non al fatto compiuto.
Se avete provato a parlarne senza ottenere risultati, riprovateci. Se anche una seconda volta non riuscite a sbrogliare la situazione, significa che avete bisogno di un aiuto esterno.
Potrebbe anche darsi che all'inizio lui si rifiuti: in questo caso sarà Lei a rivoglersi in prima battuta ad uno/a psicologo/a
Spero di esserle stato utile
tutte le scelte che lei, ma anche il suo ragazzo, ha fatto in questo ultimo periodo comportano in molte persone un deciso momento di tensione e stress.
Questo significa che molti aspetti della sua vita relazionale, che prima si svolgevano in modo più "liscio" e spontaneo, ora divengono appesantiti da tutta questa situazione.
E' chiaro che in questo contesto le occasioni conflittuali aumentano in modo esponenziale. Inoltre il fatto che voi due non vi sentiate ancora pronti per una convivenza, potrebbe significare che entrambi siete "insicuri" almeno in parte del vostro futuro insieme, e quindi della vostra relazione.
Questa sensazione vi rende nervosi: solo che Lei tende a comportarsi in modo più passivo, mentre il suo ragazzo compensa il nervosismo utilizzando metodi aggressivi, come la critica alla persona e non al fatto compiuto.
Se avete provato a parlarne senza ottenere risultati, riprovateci. Se anche una seconda volta non riuscite a sbrogliare la situazione, significa che avete bisogno di un aiuto esterno.
Potrebbe anche darsi che all'inizio lui si rifiuti: in questo caso sarà Lei a rivoglersi in prima battuta ad uno/a psicologo/a
Spero di esserle stato utile
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 28/05/2009.
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