Non so chi sono e cosa voglio, soprattutto nell’ambito delle relazioni
Gentili dottori, ho sono una donna di 32 anni e sto vivendo un periodo di grande confusione e smarrimento.
Mi capita spesso di riflettere su qual è la vita dei miei sogni e ad oggi non ve lo saprei dire.
Ho sempre pensato che una donna di successo fosse una donna forte, emotivamente ed economicamente indipendente, intelligente ma anche femminile, dolce, ben educata e dotata di grande empatia.
Tutt’ora mi accorgo di osservare in giro per strada e di ammirare quelle che corrispondono a questo mio ideale di perfezione: sono donne della mia età o poco più grandi, fidanzate con uomini attraenti e benestanti con una bella auto, mamme di bambini perfetti, con una bella casa di proprietà, che frequentano i posti più fighi della mia città che sia un parrucchiere, o un ristorante o addirittura un determinato supermercato, che hanno amiche simili loro.
Sono quelle con il Rolex al polso, vestite casual ma con la borsa di lusso, magre, abbronzate, profumate, quelle che vanno a Forte dei Marmi o in Sardegna d’estate e a Madonba di Campiglio d’inverno.
Equilibrate, che emanano buon gusto e buon senso in ogni scelta che fanno.
Mi rendo conto che ho descritto null’altro che uno stereotipo, eppure mi capita di immaginarmi così e sentirmi relizzata.
Qualcosa di tutto ciò posso dire di averlo acquisito.
Però c’è tutta quell’altra parte, quella che comprende l’avere un’appagante relazione stabile con l’uomo che diventerà il padre dei miei figli, ecco quella, mi è difficile da realizzare perché ogni volta che mi si presenta l’occasione di farlo metto in atto un qualche meccanismo di auto sabotaggio e metto in dubbio ogni cosa.
Non si tratta di essere incapace di innamorarmi, mi è successo, però le due relazioni più importanti che ho avuto sono state per definizione rapporti che non avrebbero mai potuto offrirmi quell’ideale di vita: una donna, con la quale mi sono sentita felice e viva come non mai e un uomo di 20 anni più grande di me indisponibile emotivamente.
Mi è capitata l’occasione di recente di frequentare un ragazzo che pur non piacendomi molto esteticamente era perfetto per avere tutto ciò che ho precedentemente descritto.
Eppure mi sono comportata male con lui, ci ho provato ma alla fine sono scappata perché mi sono sentita mancare l’aria, è stato più forte di me come se stessi facendo qualcosa che va contro la mia natura.
Avevo già scritto in precedenza raccontando del rapporto a dir poco pessimo che ho con mio padre e so che tutto ciò centra con lui.
Mi chiedo se lui non fosse mai esistito, sarei una persona diversa o queste difficoltà che riscontro ora fanno proprio parte di me e le avrei avute ugualmente?
Perché se fosse così non avrei problemi ad accettare semplicemente che quel tipo di vita non fa per me.
Ma se fossero blocchi e paure dovute a lui vorrei trovare il modo di eliminarli perché è come se indirettamente mi stesse ancora impedendo di raggiungere i miei obiettivi.
Grazie a chiunque mi darà qualche spunto di riflessione, ne ho bisogno.
Mi capita spesso di riflettere su qual è la vita dei miei sogni e ad oggi non ve lo saprei dire.
Ho sempre pensato che una donna di successo fosse una donna forte, emotivamente ed economicamente indipendente, intelligente ma anche femminile, dolce, ben educata e dotata di grande empatia.
Tutt’ora mi accorgo di osservare in giro per strada e di ammirare quelle che corrispondono a questo mio ideale di perfezione: sono donne della mia età o poco più grandi, fidanzate con uomini attraenti e benestanti con una bella auto, mamme di bambini perfetti, con una bella casa di proprietà, che frequentano i posti più fighi della mia città che sia un parrucchiere, o un ristorante o addirittura un determinato supermercato, che hanno amiche simili loro.
Sono quelle con il Rolex al polso, vestite casual ma con la borsa di lusso, magre, abbronzate, profumate, quelle che vanno a Forte dei Marmi o in Sardegna d’estate e a Madonba di Campiglio d’inverno.
Equilibrate, che emanano buon gusto e buon senso in ogni scelta che fanno.
Mi rendo conto che ho descritto null’altro che uno stereotipo, eppure mi capita di immaginarmi così e sentirmi relizzata.
Qualcosa di tutto ciò posso dire di averlo acquisito.
Però c’è tutta quell’altra parte, quella che comprende l’avere un’appagante relazione stabile con l’uomo che diventerà il padre dei miei figli, ecco quella, mi è difficile da realizzare perché ogni volta che mi si presenta l’occasione di farlo metto in atto un qualche meccanismo di auto sabotaggio e metto in dubbio ogni cosa.
Non si tratta di essere incapace di innamorarmi, mi è successo, però le due relazioni più importanti che ho avuto sono state per definizione rapporti che non avrebbero mai potuto offrirmi quell’ideale di vita: una donna, con la quale mi sono sentita felice e viva come non mai e un uomo di 20 anni più grande di me indisponibile emotivamente.
Mi è capitata l’occasione di recente di frequentare un ragazzo che pur non piacendomi molto esteticamente era perfetto per avere tutto ciò che ho precedentemente descritto.
Eppure mi sono comportata male con lui, ci ho provato ma alla fine sono scappata perché mi sono sentita mancare l’aria, è stato più forte di me come se stessi facendo qualcosa che va contro la mia natura.
Avevo già scritto in precedenza raccontando del rapporto a dir poco pessimo che ho con mio padre e so che tutto ciò centra con lui.
Mi chiedo se lui non fosse mai esistito, sarei una persona diversa o queste difficoltà che riscontro ora fanno proprio parte di me e le avrei avute ugualmente?
Perché se fosse così non avrei problemi ad accettare semplicemente che quel tipo di vita non fa per me.
Ma se fossero blocchi e paure dovute a lui vorrei trovare il modo di eliminarli perché è come se indirettamente mi stesse ancora impedendo di raggiungere i miei obiettivi.
Grazie a chiunque mi darà qualche spunto di riflessione, ne ho bisogno.
[#1]
Gentile utente,
perchè torna a scrivere a noi online, quando ha già uno Psicologo che La segue in presenza?
Non è la prima volta che Le rispondo, invitandoLa a ri-centrarsi sul Suo rapporto terapeutico.
Un consulto online fornisce un *orientamento* (come da Linee Guida), ma Lei non ha bisogno di ciò.
Cosa Le fa credere che un consulto online sia più efficace di quel percorso di Psicoterapia che sta già facendo?
Perchè disperdere online energie di cambiamento che potrebbero essere investite assai meglio di persona?
Dott. Brunialti
perchè torna a scrivere a noi online, quando ha già uno Psicologo che La segue in presenza?
Non è la prima volta che Le rispondo, invitandoLa a ri-centrarsi sul Suo rapporto terapeutico.
Un consulto online fornisce un *orientamento* (come da Linee Guida), ma Lei non ha bisogno di ciò.
Cosa Le fa credere che un consulto online sia più efficace di quel percorso di Psicoterapia che sta già facendo?
Perchè disperdere online energie di cambiamento che potrebbero essere investite assai meglio di persona?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 03/10/2021.
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