Come mai mi fisso con questa persona?

Buongiorno, sono un ragazzo di 22 anni ormai.
Sono uno studente di matematica e sto avvertendo una problematica interiore ormai già da qualche mese.
Devo precisare che in questi anni batoste pesanti da altre amicizie le ho avute.
Da due anni ho stretto amicizia con un ragazzo della mia stessa età e siamo stati vicini l’un l’altro in gioia e dolore, superando insieme anche gravi difficoltà che la vita ci ha presentato.
Lui era molto introverso, senza amici, e così ho fatto di tutto per favorire anche la sua integrazione nel mio gruppo di amici.

Dopo la perdita della mamma, è totalmente cambiato, forse cresciuto, ma il risultato è che è diventata una persona molto più matura ed anche estroversa.
Da qualche mese un nuovo amico è comparso nella sua vita, un amico che lui chiama fratello, un amico che, per lui, è l’unico che riesce a capirlo.
Continua ad uscire con me e con i miei amici, ma è sempre pronto a lodare e raccontare gli aneddoti di questo stupendo rapporto che ha instaurato.

Arrivo ora al dunque: io ci sono rimasto molto male, è come se quello che lui vedeva in me ora lo vedesse in qualcun altro.
È come se in pochi mesi il nostro rapporto, quello di amici fraterni costantemente in contatto e insieme, fosse stato declassato.
Mi rendo conto perfettamente che ciascuno di noi è libero di instaurare i rapporti come e con chi vuole, ma, nonostante questa convinzione, ci rimango spesso male.
Non la definirei neanche una piena gelosia quella che mi assale, ma una tristezza assurda quando vedo che il posto per me nella sua vita ormai è palesemente più marginale.
Spesso vado a dormire con l’ansia a causa di ciò e mi sveglio, involontariamente, pensando a ciò con una forte ansia.

Sapete quando mi sento molto più sciolto?
Quando vedo che con un minimo gesto mi coinvolge nella sua vita e decide di fare qualcosa insieme.
Come dovrei comportarmi?
Mettere fine al rapporto che non mi soddisfa più come prima?
Come si fa a gestire questa ansia
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 113 3
Gentile Utente, non è facile accettare cambiamenti o incomprensioni nelle relazioni, che siano d'amicizia o d'amore... Dal suo racconto non sembra che l'amicizia tra di voi sia finita, ma che si sia modificata a causa di eventi successi al ragazzo e a nuove conoscenze.

La cosa di cui lei soffre è non essere più al centro dell'attenzione, essere stato "sostituito" . Come se ora si sentisse in secondo piano rispetto ad altri. Ciò può comportare sentimenti di colpa, delusione, rifiuto, che possono danneggiare l'autostima.

Perchè non concentrarsi sui suoi punti di forza? Sulle sue capacità di essere un buon amico, sulle circostanze della vita di cui essere ancora grati... Ricordarsi che ci sono ancora cose buone nonostante sta vivendo un periodi di difficoltà può diminuire l'intensità dei pensieri negativi.
Cordialmente

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa, ha ragione, devo provare a vedere il positivo anche nel negativo .
Purtroppo nei rapporti cerco di dare sempre il massimo, sottraendo anche tempo a me stesso o assecondando gli altri piuttosto che me stesso. Quando poi noto determinati atteggiamenti di superficialità nei miei confronti, ci resto molto male.
Dovrei cercare di lavorare sul mio carattere, sulla mia psiche e comprendere che il vissero felici e contenti in amore e in amicizia non é per nulla scontato o già determinato.
Spero solo che determinati momenti di tristezza e ansia siano propedeutici ad una migliore coscienza di me stesso e un migliore approccio ai rapporti in futuro.
Anche perché so bene che, nonostante le sue preziose parole, sarà difficile per me distaccarmi dall’idea di questa amicizia che si sta affievolendo. Probabilmente (e non so se sto facendo bene) farò di tutto per provare a ripristinare quel rapporto di prima, provando a coinvolgere sempre più l’altra persona. Chissà che non possa riuscirci...anche se la vedo dura...
Grazie mille dottoressa, davvero.
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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 113 3
"Purtroppo nei rapporti cerco di dare sempre il massimo, sottraendo anche tempo a me stesso o assecondando gli altri piuttosto che me stesso. Quando poi noto determinati atteggiamenti di superficialità nei miei confronti, ci resto molto male." --> La ringrazio per l'aggiunta, ho compreso perfettamente il suo stato d'animo nell'aver dato tutto e non avvertire la reciprocità di questo atteggiamento.

"Dovrei cercare di lavorare sul mio carattere, sulla mia psiche e comprendere che il vissero felici e contenti in amore e in amicizia non é per nulla scontato o già determinato.
Spero solo che determinati momenti di tristezza e ansia siano propedeutici ad una migliore coscienza di me stesso e un migliore approccio ai rapporti in futuro." --> Qui ha centrato il punto. Qualsiasi esperienza viene filtrata da lei, dal suo modo di essere. Si diventa consapevoli e capaci di agire su di sè, mai sugli altri. Di nuovo cordiali saluti e se lo desidera ci aggiorni più avanti.