Come riprendersi?

Gentili dottori, vi scrivo perchè circa 20 giorni fa ho subito un raschiamento dopo che mi era stato diagnosticato un uovo chiaro.Premetto che ho già un bambino di 5 anni,e sia io,sia mio marito,sia mio figlio eravamo entusiasti di questa gravidanza.
Quando ho scoperto che non c'era nessun bambino,mi è crollato il mondo addosso...
Certo posso riprovarci,me lo dicono tutti,ma io non ne sono convinta. Sto aspettando l'arrivo del ciclo per poter riprovare una gravidanza,ma allo stesso tempo temo quel momento,perchè già so che vivrei nella paura. Paura di non riuscire ad avere una nuova gravidanza e paura che possa verificarsi un nuovo aborto.Non so come comportarmi,anche nei confronti di mio marito...Sono molto confusa.
Che fare?
Grazie infinite per il vostro sostegno.
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Dr.ssa Claudia Ravaldi Psichiatra, Psicoterapeuta 34 3
Ciao,
questo è un momento delicato, in cui purtroppo le tue speranze di maternità sono state deluse. Si tratta comunque di un lutto, e come tale è importante prendersi il giusto tempo per riposarsi, sia fisicamente che psicologicamente, assorbire l'evento e sentire quando siamo di nuovo pronti. Uso il plurale, perchè conosco bene questa situazione, comune a molte donne ma spesso estremamente banalizzata.
Nei prossimi mesi dovresti concentrarti su di te e sulla tua famiglia (bambino e marito), rimandando le decisioni a quando te la sentirai. Parlane con i ginecologi, con le ostetriche, cerca di avere chiari gli aspetti medici, e esplora bene i lati psicologici. Se ti va, vienimi a trovare sul sito www.ciaolapo.it. Ci sono alcuni articoli che ho tradotto sull'aborto e la morte perinatale, potresti avere voglia di leggerli.
Prenditi tutto il tempo
Claudia

Claudia Ravaldi
www.psico-terapia.it
www.ciaolapo.it
www.matermundi.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2006 al 2011
Psicologo, Psicoterapeuta
Concordo pienamente con quanto espresso dalla collega: ci sono tempi che sono i tuoi tempi. Forse l'esperienza che hai passato ha bisogno prima di ascolto da parte tua, poi di una lenta, graduale - passami la metafora - "reimmersione in un mare caldo"....
Se senti di potere parlarne con qualcuno, credo che non faccia male. La confusione che tu esprimi può, se vuoi, essere il punto di partenza per una esplorazione e una ricerca rispetto a te e rispetto al senso di ciò che è avvenuto. Chissà che la paura così non possa sciogliersi...
Se senti poi di avere bisogno di aiuto, hai tutto il diritto di chiederlo.
In bocca al lupo

Dott. Marco Santachiara
Psicologo clinico e di comunità
Psicoterapeuta in formazione presso IACP
Direttore del sito: www.ansiaerelazionisociali.it
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
non ho molto da aggiungere a quanto espresso dai miei colleghi. Però, prima di chiedere un aiuto esterno, credo lei abbia vicino, molto vicino, l'aiuto di cui ha bisogno. Mi riferisco a suo marito. Ogni decisione, ogni paura, ogni pensiero legati a gravidanze passate o future non può che essere condiviso con la persona che ama. Quindi, per ora spenga il pc.

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Sonia Cannistraro Psicologo 5
Carissima,
hai vissuto un trauma che ha coinvolto il tuo corpo e la tua psiche. Le tue paure e i tuoi vissuti, in questo momento sono “legittimi “. Non ho mai incontrato nessuna donna che sia passata indenne davanti ad un’esperienza del genere. Sebbene, le emozioni ed i sentimenti che si provano dopo un’esperienza di questo tipo sono molto personali e, come ogni esperienza di vita, molto soggettivi.
Convivi in questo momento con un vuoto che questa circostanza ti ha lasciato. Tutte le fantasie, le gioie, gli entusiasmi e i pensieri che sono stati in te e, che probabilmente hai condiviso con la tua famiglia, sono … crollati, proprio come dici tu.
Chiedi che fare? Beh! Personalmente ti consiglio di parlare di come ti senti con altre persone (che senti vicino e che magari che hanno avuto un’esperienza simile alla tua).
Sei tu l’unica che può decidere se riprovarci subito, chiaramente seguendo le indicazioni del tuo ginecologo. E’ normale che tu abbia paura, è normale che tu tema quel momento, è la tua parte irrazionale che nutre questi pensieri. Per questo motivo ti consiglio di chiarire tutti gli aspetti medici con il tuo ginecologo, come ti hanno già consigliato i miei colleghi, vedrai che ti darà un po’ di informazioni che potranno “nutrire” la tua razionalità, in modo tale da poter contrastare un po’ di paure.
Per quello che riguarda tuo marito, devi tenere presente l’eventualità che lui possa esprimere il dolore in modo diverso da te. Cerca di parlare con lui in modo aperto, è necessario che vi comunichiate sentimenti ed emozioni che questa “vostra” esperienza porta con se. Hai una famiglia, è una immensa risorsa che hai già saputo costruire, ora vai avanti continua a costruire il tuo futuro.


Dr Sonia Cannistraro

Dr.ssa Sonia Cannistraro
s_cannistraro@hotmail.com

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Psicoterapeuta, Medico di medicina generale attivo dal 2006 al 2008
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Ciao,concordo con quanto già espresso dai colleghi
Per "riprenderti" dalla sofferenza fisica e psichica subìta, hai bisogno di tempo per elaborare e superare le paure, paure naturali in questo momento, ma superabili.
Allontana , in questo momento l'idea di una nuova gravidanza, prima hai bisogno di tranquilizzarti, di staccare la mente dai pensieri che ti metono in uno stato di ansia.Parla con tuo marito, esponi le tue paure,le tue ansie,insieme datevi del tempo,riparlerete di una nuova gavidanza ,quando tu sarai piu'serena.
Concentrati su attivita' piacevoli che ti distraggono, sul tuo bimbo, vedrai che ti riprenderai e realizzerai cio' che vuoi .
Incoronata Di Sipio
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Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente
Gentilissimi dottori,non so davvero come ringraziarvi per le vostre parole di sostegno,ma non so quanto tempo mi servirà...La situazione è resa ancor più complicata da un particolare:il giorno che ho scoperto di essere incinta,mia cognata(con la quale mi sento telefonicamente 2-3 volte al giorno),mi ha comunicato che anche lei aveva appena scoperto di essere in dolce attesa,così entrambe abbiamo iniziato a progettare il futuro dei nostri figli,che sarebbero nati con pochi giorni di differenza l'uno dall'altro.Potete immaginare quanto sia difficile per me adesso seguire la sua gravidanza.Non so se definirmi gelosa,invidiosa o altro.Fatto sta che mi dà fastidio anche solo sapere che è stata dal ginecologo o a fare gli esami.Non oso immaginare quando nascerà il suo bambino quale sarà il mio stato d'animo.Forse è per questo che c'è una parte di me che vorrebbe subito una gravidanza,perchè credo che solo così potrei vivere quella situazione!Ho spiegato a mia cognata che non riesco a condividere la sua gioia,ma lei,come altri,minimizza il mio stato d'animo,la mia angoscia,limitandosi a "confortarmi" dicendomi che presto anch'io avrò una gravidanza,e questo a me fa solo rabbia!Forse sbaglierò,ma è questo ciò che sento.Ditemi voi se sbaglio...Grazie infinite.
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

dopo la sua prima richiesta di consulto, la sua seconda richiesta ha assunto una piega un po' diversa.
Probabilmente e' il caso che si rivolga ad uno psichiatra per cercare di elaborare meglio tale condizione.
Certamente, non e' il caso di utilizzare una terapia farmacologica soprattutto se desidera riprovare a breve ad avere un figlio ma potra' trovare conforto e confronto con un breve ciclo di psicoterapia.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
è del tutto comprensibile il tuo stato di scoramento,la sfiducia e il timore nei confronti del futuro e la dolorosa sensazione di aver subito un'ingiustizia. Tieni presente che hai subito a tutti gli effetti un trauma importante, fisico e psicologico.
D'altra parte l 'angoscia, la rabbia e il senso di mancata comprensione che esprimi nei confronti della gravidanza della cognata costutiscono un campanello d'allarme non trascurabile, pena un possibile coinvolgimento del tono dell'umore ed altri disturbi.
Il consiglio è in primo luogo di fare affidamento sull'appoggio e l'affetto del tuo nucleo familiare: condividi ansie, preoccupazionui, frustrazioni e desideri con tuo marito e prenditi del tempo per elaborare il lutto, riflettere sui tuoi sentimenti e reazioni, sul tuo attuale stato, su cosa rappresentasse realmente per te questa gravidanza perduta. Hai bisogno di un momento di riflessione che ti aiuti a superare la perdita e soprattutto ad esplorare i tuoi bisogni e desideri,solo allora, dopo aver considerato il possibile significato di una nuova gravidanza e i motivi per cui la ricerchi, potrai prendere in considerazione questa opportunità, senza buttarti a capofitto in una "gravidanza riparatoria" scelta più in funzione delle tue esigenze che di quelle del nascituro. In questa difficile situazione potrebbe esserti utile un consulto psicologico o psichiatrico che, oltre ad un effettivo sostegno, ti supporti sprattutto in questo gravoso lavoro di esplorazione e offra una valutazione competente.

Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

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