Coppia

Gentilissimi dottori
Mi risulterà sicuramente difficile raccontarVi in poche righe il mio vissuto da marito, proverò a farlo affinché possiate darmi una mano a risolvere una situazione che probabilmente (spero di no) ha raggiunto la sua fine.
Ho 42 anni, sono sposato da 10 anni, dopo aver vissuto da solo per altrettanti 10 anni, vista la morte dei miei.
Avevo ovviamente un’esistenza libera e non controllata, poi ho incontrato una donna della quale mi sono innamorato e della quale ammiravo e ammiro la risolutezza e la decisione.
Caratterialmente sono una persona con difficoltà (inutile negarlo) a esternare i miei sentimenti con parole e gesti (tranne che nelle occasioni comandate). Però d’altro canto ho dedicato tutto me stesso alla famiglia compreso moglie e figli (2). Infatti la mia gionata tipo da dieci anni è la seguente: sveglio mia moglie con ilcaffè a letto; poi insieme organizziamo i bambini per la scuola, dove li accompagniamo. Vado a lavoro torno a casa vado a prenderli a scuola, poi pranziamo e mi dedico a loro per i compiti. Svolto tutto cio, insieme a mia moglie trascorriamo i pomeriggi nel paese dove viviamo. Poi a casa, insieme, e arriviamo fino a sera, fino a mettere i bambini a letto.
Cerco, quando lei è impegnata, di dare una mano anche in casa nelle faccende domestiche. Ho rinunciato agli hobbies, alle uscite con i miei amici e ho fatto miei amici i suoi amici con cui passiamo anche piacevoli serate.
Sono sempre disponibile per ogni suo disagio o esigenza a cominciare dal suo stato di salute o dei suoi cari. Infatti si rivolge sempre a me, manifestando anche il fatto che si sente sotto quell’aspetto al sicuro
Tutte le iniziative intraprese sono pensate e oserei dire decise da mia moglie, (ovviamente dopo avermi ascoltato). Ma poi me le carico e cerco di portarle a termine (cosa accaduta quasi sempre).
Eppure almeno una volta l’anno il rapporto va in crisi, lei dice di non volermi più e vuole separarsi perchè non si sente appagata come donna, fino ad oggi dopo un po di tempo tutto è rientrato.
Ha un linguaggio offensivo da sempre e con tutti mentre io mai le ho mancato di rispetto verbale. E questo mi ha indotto, nel tempo, quasi a fuggire dal dialogo, anteponendo il fare.
Oggi invece la crisi è riesplosa.
Sono ormai 1 mese e mezzo che si vive in tal tensione, però al tempo stesso abbiamo, o meglio ha pensato, di ristrutturare casa (di proprietà dei suoi) anche in previsione della festa della cresima di nostra figlia maggiore, e lo stiamo facendo con notevolissimi sacrifici sia di ordine di impegno he economici.
Allora chiedo: è possibile che in una situazione così drammatica uno pensa di programmare anche il prossimo futuro? Abbiamo proprio in questi giorni programmato anche la vacanza, abbiamo contratto un finanziamento per 10 anni per sostenere le spese per le cose di cui sopra. Viviamo solo del mio stipendio e di poco altro che lei riesce a produrre. E’ normale tutto ciò?
Cosa posso fare?
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente, alcune coppie, nonostante la crisi presente sotto l'aspetto emotivo e/o sessuale, continuano a vivere in una dimensione famigliare mantenendo il classico assetto di quest'ultima (accudimento dei figli, organizzazione di eventi legati alla famiglia ecc.) ossia scindono la loro dimensione di coppia da quella dell'intero sistema famiglia (bambini amicizie ecc)
Forse sua moglie sta scindendo queste due sfere. Tuttavia comprendo che questo possa creare una sorta di dissonanaza tra comportamenti manifesti ed emozioni sottostanti. Il mio consiglio sarebbe quello di una consulenza di coppia, questa potrebbe aiutarvi a capire il vostro vero assetto emotivo ed affettivo ed, eventualmente, ricostruire qualcosa. Proponga a sua moglie la sua intenzione (eventuale) per una consulenza e da qui, dalle sue reazioni, potrà anche comprendere ancora di più la sua voglia di collaborazione o meno.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, tenga presente che è molto difficile parlare di "normalità" in riferimento alle famiglie. Ogni famiglia costituisce un microcosmo a sé stante, dove regole implicite, esplicite, ruoli e comportamenti possono essere molto diversi da quelli di un'altra famiglia.

Quindi ritengo che il punto non sia: "È normale tutto ciò?", ma piuttosto: "La mia vita familiare è soddisfacente per me, oppure desidererei che alcune cose cambiassero?" È questo che deve chiedersi e, se ne sente il bisogno, la raccomandazione di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per un aiuto mi sembra più che pertinente.

Ma del resto non stupisce che si senta portato più a chiedersi se "è normale tutto ciò", dato che lei stesso ammette di essere una persona un po' passiva e chiusa, che si esprime solo nelle "occasioni comandate".

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
l'aiuto con consulenti di coppia l'ho proposto ma lei ha rifiutato categoricamente.
rispetto alla mia passività cerco di chiarirla un attimo meglio: per rendere al meglio sotto quell'aspetto ho bisogno di vivere in serenità, per meglio farmi capire anche uno sguardo di mia moglie potrebbe bastare per farmi esplicitare cio che sento dentro.
il problema è che laddove trovo atteggiamenti in contrasto, aspetto miglior momento. questo è un errore ma sono fatto così. un altro problema sta nel fatto che credo a ciò che dice, quando parla di stare bene se le figlie stanno bene, per cui momenti da dividere esclusivamente a 2 non ci sono stati e da me mai cercati. cerco di infondere quanta piu serenità possibile alla mia famiglia cercando di evitare al massimo gli scontri e le tensioni.
grazie cmq
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se sua moglie ha rifiutato la consulenza di coppia, può comunque rivolgersi lei a un professionista, per farsi aiutare a essere più risolutivo e meno passivo, ma SOLO se lo ritiene necessario. In fondo è lei che sa come si sente, e che sa se ha bisogno di un aiuto o meno.

Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)l'aiuto con consulenti di coppia l'ho proposto ma lei ha rifiutato categoricamente (..)
sa dirci quali sono state le motivazioni del suo rifiuto?
alcune ipotesi di potrebbero fare su questo come ad esempio:
nessuna voglia di collaborare,
sottovalutazione del problema,
percezione del problema come proveniente dall'esterno (il marito)?

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Utente
Utente
Le motivazioni del suo rifiuto che mi detto sono:
a) non vuole praticare quella strada perhè non intende a suo dire risolvere il problema se non con la separazione;
b) e poi dice testualmente: "il malato sei tu e sei tu che al limite devi andarci".
approfitto per porle un'altra domanda: Lei dice e io sono convinto di cio che ha scelto di dedicare tutta la sua vita ai figli anche a scapito di se stessa. Perchè allora alla vigilia di un evento importante per nostra figlia intende praticamente mandarmi via? le mie figlie a me sono legatissime e sicuramente sarà per loro un bruttissimo colpo.
Quando ho proposto di rinviare tutto a dopo la festa,(2 mesi) questo per: io, prendere tempo e cercare di usare atteggiamenti per arrivare ad una riconciliazione mettendo anche sicuramente in discussione il mio modo di fare, per la bambina, invece, farla arrivare a questo momento con assoluta serenità e felicità; lei mi ha risposto che non vuole conservare alla bambina questo trauma, perchè non se la sente di mentirle.
grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentiel utente, sembra che sua moglie sia stata piuttosto chiara con lei

(..)non vuole praticare quella strada perhè non intende a suo dire risolvere il problema se non con la separazione;
(..)

quindi i quesiti che pone potrebbero essere solo un tentativo di vedere degli spiragli positivi lì dove non ci sono. Anche se i figli sono importanti e per loro una separazione sarebbe deleteria, non vi sono, in sua moglie le condizioni per sacrificarsi per loro a discapito della sua serenità (né lo si può pretendere ed è anche legittimo).
Lei può anche asserire il contrario ma alla fine le scelte comportamentali rivelano i veri sentimenti e le vere intenzioni.
cordialmente
[#8]
Utente
Utente
grazie per la velocità della risposta. certo, avrei preferito leggere altro però, fatta la sua logica e indiscutibile valutazione mi chiedo: in una situazione del genere, impegna me economicamente e per 10 anni per ristrutturare casa sua? Prende, anche ieri, il mio intero stipendio, cosa sempre accduta in dieci anni?
Mah
Grazie cmq
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)impegna me economicamente e per 10 anni per ristrutturare casa sua? Prende, anche ieri, il mio intero stipendio, cosa sempre accduta in dieci anni? (..)

C'è chi lo fa dopo 20 e più, sembra insolito ma è una realtà. In questi 10 anni forse non c'era ancora l'intenzione ma una volta maturata (per una serie di ragioni) il passato non garantisce nulla.
[#10]
Utente
Utente
sono stato poco chiaro. l'impegno lo sto assumendo ora
scusi e grazie
[#11]
Utente
Utente
Gentilissimi dottori
Approfitto della non ancora Vs risposta per presentaVi un altro aspetto e una considerazione.
1) non so se questo possa aver determinato tale comportamento. Da circa due mesi mia moglie si sente e frequenta un’amica che ha difficoltà in famiglia in quanto sua madre sta male. Non è sposata e le sento a volte rimproverare mia moglie sul fatto che rimane troppo chiusa nell’ambito familiare. Esortandola a riprendersi la sua vita, e filosofie varie. Cio accade da due mesi ed almeno una volta al giorno si sentono e stanno per ore a telefono. Ultimamente mi ha detto che parlano anche di noi. Anche se mia moglie mi dice che non è condizionabile da chicchessia, credo che anche cio abbia fatto la sua parte.
2) Vorrei, ora sottoporle una mia personale considerazione:
un uomo e un marito che vive per lei e per i figli; che cerca, riuscendoci, anche tra diecimila sacrifici a soddisfare tutti i suoi desideri (almeno quelli che dice di avere); un uomo e un marito che le sta accanto sempre in tutte le sue difficoltà per cio che riguarda la sua persona o anche le persone della sua famiglia con le quali vive in simbiosi; un uomo e un marito che cerca sempre di sollevarla anche dai compiti più naturali di mamma e moglie; un uomo e un marito che non si è mai lamentato della per es. camicia non stirata o pranzo non pronto o pranzo di scarso gradimento ecc. che a queste cose cerca di comprendere e capire, (anche oltre il necessario) l’impossibilità o mancanza di volontà della moglie che comunque a volte capita; e potrei stare qui per ore.
Non è questo amare, rispettare, oserei dire venerare una donna?
Si chiede anche altro?
Tutto ciò non basta?
Ma non sono mica Santo.
Grazie ancora una volta per avermi letto
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente, il dare troppo e anche oltre, purtroppo non sempre paga. Come dice un vecchio detto cinese, se regali la giada in cambio ti lanceranno mattoni.
L'essere troppo presenti, non entrare mai in conflitto, non dare possibilità di confronto anche attraverso una discussione accanita può, a lungo andare, creare una situazione di stallo dalla quale si tenta di fuggire. Può sembrare paradossale ma, spesso, accade proprio questo.
Purtroppo il compotamento umano è fatto così, in esso due più due non fa quasi mai quattro.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
> Approfitto della non ancora Vs risposta per presentaVi un
> altro aspetto e una considerazione.

Gentile signore, mi perdoni, quale sarebbe la domanda alla quale non avremmo risposto?

Lei ha iniziato chiedendo: "È normale?" e a questo ha avuto risposta. Adesso invece chiede esplicitamente:

> Non è questo amare, rispettare, oserei dire venerare una donna?
> Si chiede anche altro?
> Tutto ciò non basta?

Se è questo a cui non avremmo risposto, la risposta è sempre la stessa. Non esiste una risposta standard. A Firenze diciamo: "Male voluto non è mai troppo" ma forse è inadatto a lei, perché è un po' troppo cinico e duro. Ma sono certo comprenderà che esistono innumerevoli coppie coma la sua e dove i rapporti sono notevolmente sblianciati a favore di una delle due parti. Ovvero, dove una delle due parti ottiene bene o male ciò di cui ha bisogno, e l'altra no.

Lei da quale parte sta?

Solo lei è in grado di rispondere a questa domanda.

Cordiali saluti